Il tumore alla prostata è uno dei più diffusi tra gli uomini e la possibilità di ammalarsi è strettamente correlata all’età: i casi aumentano sensibilmente al di sopra dei 50 anni e la maggior parte dei malati ha più di 65 anni.
Ma oggi arrivano buone notizie. Secondo quanto segnalato durante il XXIV Congresso Nazionale della Società italiana di urologia oncologica (SIURO), conclusosi a Bologna lo scorso 24 giugno, in Italia diminuiscono sia il numero di casi che la mortalità.
Centralità del paziente
Secondo le stime, nel 2015 si registreranno 35mila nuovi casi, per un totale di 323mila persone, con calo significativo rispetto agli anni precedenti. Anche la mortalità è in forte diminuzione: secondo Giario Conti, presidente della Siuro, “un uomo su 16 con più di 50 anni è a rischio tumore. Ma anche se negli ultimi dieci anni il numero di casi è più che raddoppiato, la mortalità è in costante diminuzione, grazie a una maggiore prevenzione, nuove terapie e farmaci di ultima generazione”.
Durante i tre giorni di congresso, sono stati presentanti anche nuovi farmaci e nuove tecnologie per la cura di questa malattia. Inoltre, la qualità della vita del paziente diventerà sempre più una priorità. Dei 35mila casi, il 50% sarà a basso rischio e per questi ultimi verrà effettuata una “sorveglianza attiva e forse ben presto non sarà più necessario sottoporre tali pazienti a operazioni chirurgiche”.
Prevenzione
Alcune regole comportamentali posso aiutare a ridurre il rischio di tumore alla prostata, come aumentare il consumo di frutta e verdura, cereali integrali e praticare attività fisica moderata, così come ridurre il consumo di grassi.
Anche la diagnosi precoce è fondamentale nella lotta contro la malattia: è bene quindi consultare il medico in caso di disturbi e sottoporsi a una visita urologica periodicamente.