Nevi displasici, nei in rilievo, neo verrucoso, i nei possono dare problemi perché possono nascondere patologie importanti come i tumori della pelle.
Alcuni tumori della pelle possono essere molto aggressivi, è noto che possono manifestarsi in modi diversi sotto forma di nevi (o nei), lesioni o macchie pigmentate, che sono molto frequenti e che, troppo spesso, vengono sottovalutati. I nei possono essere maligni o benigni, ma di certo riconoscere eventuali nei pericolosi che interessano la cute è molto importante per capire se sono da togliere.
Quanti e quali sono i diversi tipi di tumore della pelle?
“Vi sono differenti tipologie di tumori maligni della pelle” – ha spiegato il professor Marcello Monti, responsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas e docente di Dermatologia all’Università degli Studi di Milano – “fra i quali i più frequenti sono i carcinomi basocellulari, i carcinomi spinocellulari e i melanomi”.
I Carcinomi Basocellulari si presentano come piccoli noduli le cui dimensioni aumentano gradualmente e di colore rosa perla.
I Carcinomi Spinocellulari sono noduli o aree con i contorni in rilievo e depressione centrale, ulcerati ma non sanguinanti.
Entrambi questi due tipi di carcinoma cutaneo sono spesso causati dall’eccesiva esposizione della pelle ai raggi solari e rappresentano circa il 90% dei tumori della pelle. Crescono lentamente e raramente formano metastasi, possono dare problemi solo se trascurati per molto tempo.
Il melanoma è un tipo di tumore, di solito molto aggressivo, che si origina dai melanociti, ovvero quelle cellule che producono la melanina, che permette la pigmentazione della pelle. Un melanoma nasce come un neo sospetto e può svilupparsi in qualsiasi parte del corpo, soprattutto in quelle frequentemente esposte ai raggi solari. Possono formarsi sia a partire da nei preesistenti, che appena formati. La pericolosità del melanoma è dovuta alla sua capacità di invadere i tessuti circostanti e di creare metastasi in vari organi o tessuti.
In Italia, il melanoma sembra avere elevata incidenza fra i giovani di età inferiore a 50 anni. La diagnosi precoce permette di individuarli nelle prime fasi di sviluppo.
Quali sono le cause del tumore della pelle?
Le cause dipendono da una esposizione prolungata al sole, con effetto cumulativo e danneggiamento del DNA cellulare. Più raramente da una abbronzatura artificiale, raggi UVA, raggi X e sostanze chimiche specifiche. Le persone con fototipo chiaro che vivono in climi soleggiati hanno maggiore probabilità di sviluppare tumori della pelle.
È possibile prevenire i tumori della pelle?
La prevenzione va fatta attraverso controlli di nei o lesioni a rischio, ma non solo; sarebbe opportuno evitare le lampade UV e i trattamenti con laser, radiofrequenze, luce pulsata (a scopo estetico), trattamenti che possono indurre la degenerazione delle cellule della pelle, facendole trasformare o in carcinoma o in melanoma.
L’esposizione al sole deve essere consapevole e intelligente, sarebbe preferibile coprire la pelle oltre a utilizzare creme solari, soprattutto per i bambini e più sensibili ai raggi UV.
Quante volte va fatto un controllo dermatologico?
Quando si presentano lesioni o nei a rischio o che ci lasciano sospettare qualcosa di strano, è bene farsi vedere da un dermatologo e tenerlo sotto stretto controllo. Inoltre, è consigliabile eseguire sia un’auto-ispezione dei nei della pelle.
Come si distingue un nevo innocuo da un possibile melanoma?
Si segue la regola dell’ABCDE:
- Asimmetria: di solito i nei sono simmetrici, invece il melanoma è asimmetrico
- Bordi irregolari: i bordi di un neo sono solitamente regolari, quelli di un melanoma sono nei irregolari dai bordi frastagliati.
- Colore disomogeneo: i nei hanno colore unico e uniforme, mentre il melanoma può avere colorazioni diverse in punti diversi, quindi sono nei che cambiano colore.
- Diametro superiore a 6 mm: i nei hanno al massimo un diametro di 6 mm. I melanomi di solito sono superiori ai 6 mm.
- Evoluzione: un neo che si trasforma e cresce in poco tempo deve far sospettare un melanoma.
In cosa consiste la visita dermatologica?
“In Italia alla visita clinica si associa l’uso della dermatoscopia da diversi anni e, più recentemente, quella dotata di microscopia confocale. La sinergia di tali strumenti con l’esperienza del dermatologo fanno la differenza. Nel nostro paese le semplici visite cliniche senza l’uso di tali mezzi strumentali è in forte calo e, ad oggi, interessa al massimo dal 20 al 30 % degli ambulatori di dermatologia. Lo screening generalizzato e le visite dermatologiche fatte ad occhio sono insufficienti e la letteratura lo evidenzia da tempo” – è quanto affermato da Ignazio Stanganelli, direttore dello Skincancer Unit Irccs Istituto Tumori Romagna e Università di Parma, fra gli autori delle linee guida italiane dell’Aiom sul melanoma – “l’Italia è fra i paesi in cui la dermatoscopia è più diffusa e non sostituisce l’esame clinico generale ma lo integra”.