I prodotti per i capelli sono un fattore di rischio per il tumore al seno oppure no? Il quesito sembra essere sempre di attualità. Le ricerche effettuate in questo campo sono molte ma una risposta definitiva sembra non essere mai arrivata.
Da qualche giorno, però, circola sul web un allarme sugli effetti di questa pratica: alcuni prodotti di bellezza, si ribadisce, possono aumentare il rischio di cancro alla mammella. A difendere questa teoria con particolare vigore è Kefah Mokbel, noto chirurgo del Princess Grace Hospital di Londra, che lancia un tweet sul tema. Secondo l’esperto questi trattamenti estetici possono incrementare del 14% il rischio di sviluppare un carcinoma mammario.
Ed è proprio la scienza a difendere questa teoria. Uno studio pubblicato sulla rivista Carcinogenesis cerca di fare chiarezza in proposito: tra tinture per capelli, prodotti liscianti e cancro al seno esiste una pericolosa correlazione, seppur lo stadio della ricerca si attesti ad uno step iniziale. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Tumore al seno e tinture per capelli: i risultati della ricerca
Lo studio, condotto nello stato americano del New Jersey, ha incluso circa 4 mila persone di diversa etnia, con il fine di provare (o smentire!) l’associazione tra l’uso di prodotti per capelli e il rischio di cancro alla mammella.
Di queste 4 mila persone, 2280 erano pazienti affette da tumore al seno.
Cosa ne è emerso? Un dato a tratti allarmante. Tra le donne afroamericane, infatti, l’uso di tinture è stato associato ad un aumento del 51% del rischio di carcinoma mammario. Per le donne bianche, invece, è nell’uso di liscianti il fattore di rischio: questi prodotti, infatti, aumentano del 74% il rischio di sviluppare un tumore al seno.
Purtroppo, però, i meccanismi alla base di questa pericolosa relazione non sembrano essere ancora del tutto noti. Le ipotesi sono tante. Il fatto che i prodotti per capelli possano contenere sostanze cancerogene – come le ammine aromatiche la resorcina, l’ammoniaca, i parabeni e, soprattutto, i para-fenilendiammina (ammina eterociciclica) – è alquanto allarmante: queste sostanze, infatti, se assorbite dall’organismo, possono determinare danni al Dna, favorendo lo sviluppo di tumori.
Non solo. I prodotti per capelli possono anche interferire negativamente con la regolazione ormonale. Non è del tutto improbabile, infatti, che tinture e liscianti contengano fonti di estrogeni che, è noto, rappresentano un altro fattore di rischio per il cancro al seno.
Le informazioni a nostra disposizione, purtroppo, sono ancora del tutto parziali. Non sappiamo quali siano i prodotti imputati e neppure, come appena visto, quale sia il meccanismo che ha portato gli esperti a rilevare questa correlazione che, comunque, sembra essere ora evidente.
I consigli del medico nei suoi tweet
Come abbiamo visto, questa indagine non ha preso in esame le singole sostanze dei prodotti per capelli che potrebbero essere legate al fenomeno osservato, fornendo un quadro non ancora del tutto completo. Dal medico del Princess Grace Hospital, però, arrivano alcuni preziosi consigli: nei suoi tweet, infatti, Kefah Mokbel cita una serie di studi scientifici che evidenziano l’associazione tra l’uso di tinte e il tumore al seno.
Il medico, dunque, ha lanciato una serie di consigli, molto utili alle donne. In particolare, Mokbel raccomanda di ridurre al minimo il numero di tinte, non superando le due/sei volte all’anno. Non solo: laddove possibile, si raccomanda di utilizzare tinte naturali, che contengano solo una piccolissima concentrazione di sostanze potenzialmente cancerogene, come le ammine aromatiche.
Il consiglio di informarsi sui prodotti da utilizzare optano per la qualità e la sicurezza è sempre valido. Preferite inoltre le tinte chiare a quelle scure, e applicate il prodotto lontano dal cuoio capelluto. Ovviamente sono da evitare i liscianti a base di formaldeide, già vietati in Italia.
In ogni caso, una cosa rimane certa: tenete sempre sotto controllo il vostro seno – tinture per i capelli sì, tinture per i capelli no. L’autopalpazione, soprattutto dopo i 40 anni di età, è fondamentale per ravvisare formazioni nel vostro seno, campanelli di allarme per un probabile tumore al seno.
Come riconoscere un tumore al seno
I sintomi del tumore al seno sono molti: tra gli altri, la presenza di un nodulo sembra essere il campanello di allarme che dovrebbe portare una donna a preoccuparsi maggiormente. I sintomi sono, però, moltissimi. Tra questi ricordiamo in particolare:
- Anomalie nella forma del seno
- Retrazione del capezzolo
- Dolore e ingrossamento del braccio
- Ulcere cutanee
- Arrossamento diffuso
- Noduli ascellari
È bene però sottolineare che i noduli al seno non sempre sono sintomo di un tumore maligno. Molte volte, infatti, si tratta di formazioni benigne. Le più comuni, in questo caso, sono le cisti o i fibroadenomi:
- Fibroadenoma – è un tumore benigno, causato da squilibri ormonali come, a titolo di esempio, l’eccesso di progesterone. Si tratta di una formazione che non provoca dolore ma che, nel tempo, può crescere di dimensioni. In questi casi, l’asportazione è più che consigliata: il vostro medico saprà indirizzarvi sulla strada da seguire.
- Cisti – si tratta di formazioni che contengono al loro interno un liquido sieroso, risultando spesso dolorose alla palpazione. Nella maggior parte dei casi, si esegue uno svuotamento della ciste che, con il tempo, potrebbe riempirsi nuovamente.
I noduli, inoltre, possono manifestarsi in chi soffre di seni fibrocistici, di mastite o di papilloma intraduttale. In ogni caso, la diagnosi risulta fondamentale per coglierne la natura, grazie all’ausilio di una biopsia, di una ecografia, di una mammografia e, infine, di un agoaspirato:
Insomma, le cause sono molte: mai sottovalutarle.