Il tumore al seno rappresenta la principale neoplasia femminile in Italia, come confermato dal recente rapporto "I numeri del cancro in Italia 2023": attualmente, sono oltre 834.000 le donne che convivono con questa diagnosi e ogni anno si stimano circa 55.900 nuovi casi.
Nonostante l'aumento dei casi, grazie ai progressi nella diagnosi e nelle cure, la mortalità legata a questa patologia è in costante diminuzione.
La diagnosi precoce, infatti, attraverso esami come la mammografia e l'ecografia, spesso utilizzati in combinazione, che permettono di individuare eventuali alterazioni del tessuto mammario nelle prime fasi, è fondamentale per aumentare le possibilità di guarigione.
Grazie alla collaborazione con Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Veronica Zuber, chirurga senologa e referente della Chirurgia della Mammella nella Breast Unit IRCCS dell'Ospedale San Raffele a Milano.
A che età cominciare i controlli periodici, considerando anche i casi in cui è presente familiarità di tumore al seno?
I controlli senologici sono indicati per tutte le donne già a partire dai 20 anni con l’autopalpazione.
Gli esami strumentali radiologici iniziano invece dai 30-35 anni: nelle donne asintomatiche e senza familiarità è consigliata l’ecografia mammaria annuale a partire dai 30 anni e la mammografia (spesso associata all’ecografia) dopo i 40 anni con cadenza annuale.
La mammografia dopo i 50 anni, invece, in assenza di fattori di rischio potrà essere eseguita anche ogni 2 anni, perché nonostante l’incidenza del tumore aumenti con l’avanzare dell’età dopo la menopausa i tumori mammari sono generalmente meno aggressivi e a crescita più lenta.
Nei casi di familiarità i controlli con la mammografia devono essere anticipati ai 35 anni (o prima) e proseguiti annualmente anche dopo la menopausa. In presenza di una mutazione genetica accertata (BRCA 1 e 2) si consigliano controlli semestrali alternando mammografia/ecografia a risonanza magnetica mammaria.
Si tratta di controlli dolorosi? Quale delle due procedure è più invasiva?
L’ecografia e la mammografia non sono esami dolorosi.
L’ ecografia è un esame semplice che si esegue sdraiate su un lettino e dura circa 10-15 minuti. Può essere eseguito a qualsiasi età e in qualsiasi momento del ciclo mestruale (anche in gravidanza). Il radiologo utilizza una sonda ad ultrasuoni che viene passata sulla mammella e valuta su un monitor le immagini della ghiandola mammaria.
La mammografia non è un esame invasivo: viene eseguita in piedi (o seduta) e comporta un lieve fastidio perché la mammella deve essere compressa nel mammografo. Dura 1-2 minuti e permette una visione completa della ghiandola attraverso i raggi X.
Negli ultimi anni la mammografia tradizionale è stata sostituita dalla tomosintesi che permette una maggiore sensibilità diagnostica. È consigliata a tutte le donne a partire dai 40 anni ed è preferibile eseguirla al termine del ciclo mestruale per le donne in età fertile per evitare il periodo di maggiore tensione del seno.
Indicativamente qual è la percentuale di diagnosi di tumore al seno tramite ecografia e quale con mammografia?
La sensibilità della mammografia varia molta in base alle caratteristiche della mammella: nel caso di mammella densa, più frequente in età giovanile, la sensibilità è minore (circa il 50%), mentre nelle donne con seno più adiposo arriva all’80-85%.
Questo significa che la mammografia può riconoscere 4 tumori su 5, non vedendo però le lesioni in meno del 20% dei casi.
L’ecografia non è un esame di screening, ma deve essere utilizzata per la valutazione delle donne giovani o a completamento della mammografia. Infatti, l’associazione con l’ecografia aumenta la sensibilità della mammografia nella diagnosi precoce oltre il 90%.
Si tratta di un esame operatore dipendente, cioè dipende dall’esperienza del radiologo ed ha il maggior impiego nell’approfondimento di noduli riscontrati clinicamente o alla mammografia. Rappresenta inoltre la migliore guida per eseguire procedure diagnostiche quali l’agoaspirato e l’agobiopsia.
La mammografia è lo strumento di screening primario essendo in grado di ridurre il tasso di mortalità per tumore alla mammella e l ’Intelligenza Artificiale potrebbe essere d’aiuto per supportare e migliorare i programmi di screening nel mondo.
Lo screening tramite risonanza magnetica quando è consigliato? In futuro potrebbe diventare una procedura di routine?
La risonanza magnetica mammaria bilaterale con mezzo di contrasto utilizzata per la diagnosi precoce ha indicazione limitata solo alle donne ad alto rischio.
In questo gruppo sono comprese donne con mutazioni genetiche (sia BRCA 1 e 2 che alcune altre sindromi genetiche, es. Li Fraumeni, Cowden, etc. ), donne con un rischio aumentato secondo alcuni comuni modelli di predizione del rischio e donne sottoposte in giovane età a trattamenti di radioterapia al torace; i n queste pazienti la risonanza magnetica è indicata a cadenza annuale.
Si tratta di un esame costoso di secondo livello che deve essere prescritto dallo specialista senologo nei casi in cui vi è indicazione specifica.
È poco probabile che la sua applicazione venga ulteriormente diffusa a scopo di prevenzione; n egli ultimi anni sono state introdotte nuove tecniche diagnostiche come la mammografia con mezzo di contrasto (CESM) che potrebbe sostituire la risonanza magnetica anche nell’ambito della prevenzione per le pazienti ad alto rischio o nelle donne con mammelle dense.
L’autopalpazione del seno è uno strumento valido per controllarsi in autonomia? Con quale cadenza andrebbe effettuata?
L’autopalpazione è uno strumento valido ed efficace per la diagnosi precoce di tumore alla mammella. In alcuni studi la critica maggiore all’utilizzo della solo autopalpazione è che il valore della prevenzione è riconoscere un tumore mammario quando ancora non si è manifestato clinicamente.
D’altra parte l’autovalutazione rimane un valido strumento di prevenzione attraverso anche la sensibilizzazione della donna ad una maggiore attenzione a prendersi cura di sé e ad eseguire gli esami di approfondimento consigliati per la prevenzione del tumore mammario.
Non è mai troppo presto per iniziare a conoscere il proprio corpo quindi si consiglia di eseguire l’autopalpazione già in giovane età e ripeterla periodicamente come un appuntamento fisso a cui non si può mancare.
Il consiglio è di eseguirla ogni mese: nelle donne in età fertile è consigliato farla appena concluso il ciclo mestruale, per le donne in menopausa si può scegliere un giorno del mese facile da ricordare e ripeterlo mensilmente (ad es. il giorno del proprio compleanno, o il primo giorno di ogni mese).
La visita senologica eseguita da uno specialista potrà aiutarci fin dall’inizio del nostro cammino di prevenzione permettendoci di identificare quale è il nostro rischio e quali sono gli esami migliori da eseguire per ogni tappa della nostra vita.