Il TSH, o tireotropina, è un ormone tireotropo prodotto dall'ipofisi che ha la funzione di stimolare la ghiandola tiroidea a produrre l'ormone tiroideo T3 (Triodotironina) e l'ormone T4 (Tiroxina). A differenza di quanto si possa pensare, infatti, il TSH non è prodotto dalla tiroide, ma anzi ha la tiroide come organo target.
Quando la tiroide viene rimossa in modo parziale o completo, in seguito all'intervento di tiroidectomia, il corpo perde la capacità di produrre in modo naturale questi ormoni.
Per compensare questa mancanza, si ricorre alla terapia di sostituzione degli ormoni tiroidei (o TSO), per reintegrarli in modo sintetico.
Il dosaggio del farmaco che riproduce in modo sintetico le funzioni degli ormoni tiroidei viene stabilito sulla base del risultato del test che si esegue per stabilire la posologia terapeutica dopo l'intervento chirurgico.
Se questo dosaggio non dovesse rivelarsi adeguato, si possono manifestare alterazioni del TSH con alcuni sintomi correlati a ipotiroidismo o ipertiroidismo. Un TSH troppo basso potrebbe indicare un dosaggio eccessivo, mentre un TSH troppo alto può suggerire un dosaggio insufficiente.
Per questo motivo è fondamentale monitorare attentamente i livelli di TSH, soprattutto nei primi mesi dopo la tiroidectomia, per mantenere il TSH entro i valori ottimali attraverso un attento aggiustamento della terapia sostitutiva.
La funzione del TSH: a cosa serve l'ormone prodotto dalla ghiandola pituitaria
Prima di tutto è bene chiarire la funzione del TSH, l'ormone prodotto dalla ghiandola pituitaria situata alla base del cervello. La sua funzione è regolare la produzione di ormoni tiroidei da parte della tiroide.
La tiroide, una ghiandola endocrina situata alla base del collo, regola numerose funzioni vitali del corpo attraverso la produzione degli ormoni tiroidei, principalmente triiodotironina (T3) e tiroxina (T4).
Ecco come funziona:
- regolazione ormonale: quando i livelli di ormoni tiroidei nel sangue sono bassi, la ghiandola pituitaria rilascia più TSH;
- stimolazione della tiroide: il TSH viaggia attraverso il sangue fino alla tiroide, dove stimola la ghiandola a produrre e rilasciare più T3 e T4;
- feedback negativo: quando i livelli di T3 e T4 sono adeguati, la produzione di TSH diminuisce, assicurando un equilibrio ormonale ottimale. Questo sistema di feedback assicura che il corpo mantenga livelli stabili di ormoni tiroidei, essenziali per il metabolismo, la crescita e lo sviluppo.
Dopo la tiroidectomia (rimozione della tiroide)
Dopo una tiroidectomia, il corpo non è più in grado di produrre gli ormoni tiroidei in modo naturale, ormoni che hanno responsabilità importanti perché influenzano:
- metabolismo: regolano la velocità con cui il corpo utilizza energia e brucia calorie;
- crescita e sviluppo: sono essenziali per il normale sviluppo del cervello e del sistema nervoso nei bambini;
- regolazione della temperatura corporea: aiutano a mantenere una temperatura corporea stabile;
- funzione cardiaca: influenzano la frequenza e la forza dei battiti cardiaci.
Dunque, per compensare questa mancanza, l'organismo deve essere aiutato attraverso l'assunzione degli ormoni tiroidei sostitutivi che riproducono le funzioni ormonali in modo sintetico. Il dosaggio del farmaco deve essere regolato con molta attenzione. Un dosaggio eccessivo, infatti, può causare un TSH basso o, al contrario, alto.
Cause di alterazione del valore TSH
Ecco alcune delle possibili cause di alterazioni del TSH:
- dosaggio eccessivo del farmaco assunto: se la quantità di farmaco è troppo alta, i livelli di T3 e T4 possono diventare eccessivi, causando un TSH soppresso (valori di TSH nel sangue molto bassi, al di sotto del normale range di riferimento);
- aggiustamenti del dosaggio: modifiche apportate alla dose del farmaco possono temporaneamente alterare i livelli di TSH;
- assorbimento variabile del medicinale: fattori come l'assorbimento intestinale e l'uso concomitante di altri farmaci possono influenzare l'assorbimento della terapia ormonale, portando a variazioni nei livelli di TSH.
Se il dosaggio della terapia ormonale non è adeguato, possono manifestarsi sintomi di ipotiroidismo o ipertiroidismo.
Sintomi TSH basso dopo tiroidectomia
Un TSH basso può indicare che i livelli di ormoni tiroidei nel sangue sono troppo alti, una condizione nota come ipertiroidismo subclinico.
Tra i sintomi associati al TSH basso:
- nervosismo e ansia: sensazione di agitazione o nervosismo senza una causa apparente;
- perdita di peso inspiegabile;
- battito cardiaco accelerato (tachicardia): frequenza cardiaca elevata o palpitazioni;
- intolleranza al caldo: sensazione di caldo eccessivo o sudorazione eccessiva, anche in ambienti confortevoli;
- insonnia: difficoltà a dormire o sonno disturbato;
- tremori: leggeri tremori delle mani o di altre parti del corpo;
- debolezza muscolare: senso di debolezza o affaticamento muscolare.
Sintomi di ipotiroidismo
Per contro, un TSH alto può essere la causa dello sviluppo di questi sintomi:
- affaticamento e stanchezza;
- aumento di peso;
- intolleranza al freddo;
- pelle secca;
- capelli e unghie fragili;
- costipazione;
- depressione;
- difficoltà di concentrazione.
Cosa fare dopo tiroidectomia e TSH basso
Dopo una tiroidectomia, il monitoraggio regolare dei livelli di TSH è fondamentale per prevenire complicazioni e per garantire che la terapia ormonale sostitutiva sia adeguata. In caso di TSH basso, infatti, potrebbe essere necessario correggere la dose di farmaco assunta.
Monitoraggio regolare
Nei primi mesi dopo l'intervento, il medico prescrive esami del sangue regolari per controllare i livelli di TSH, T3 e T4 per valutare come si risponde alla terapia sostitutiva ormonale. Una volta stabilizzato il dosaggio corretto del farmaco, gli esami del sangue possono diventare meno frequenti. Per esempio, ogni 6-12 mesi, a meno che non ci siano altri sintomi o variazioni nei livelli ormonali.
Modifiche del dosaggio
Se i livelli di TSH sono troppo bassi, il medico può dire di ridurre la dose del medicinale. Viceversa, può consigliare aumentarla se i livelli sono troppo alti. Questi aggiustamenti devono essere fatti gradualmente e sempre sotto uno stretto controllo medico.
Ogni modifica può richiedere un periodo di osservazione e assestamento di alcune settimane per valutarne l'effetto sul corpo. Dopo questo periodo, si potranno effettuare nuovi esami del sangue per verificare i livelli di TSH.
È importante informare il proprio medico dei cambiamenti nel proprio stato di salute, dei sintomi sospetti che potrebbero indicare un TSH basso, di eventuali integratori che si stanno assumendo e che potrebbero interagire con la terapia sostitutiva.
Per concludere, ecco un breve ma dovuto accenno alla tiroidectomia, per completare le informazioni su quanto trattato in questo articolo.
Quando si ricorre alla tiroidectomia
La tiroidectomia, l'intervento chirurgico che comporta la rimozione parziale o totale della ghiandola tiroidea, in genere si ritiene necessaria in questi casi:
- cancro alla tiroide: la tiroidectomia è spesso raccomandata per trattare il cancro alla tiroide;
- gozzo: il gozzo è l'ingrossamento della ghiandola tiroidea che può causare difficoltà respiratorie o di deglutizione. A volte l'ingrossamento spinge la ghiandola a funzionare in eccesso, causando ipertiroidismo;
- ipertiroidismo: in caso di tiroide iperattiva che non risponde ai trattamenti farmacologici;
- noduli tiroidei: i noduli tiroidei sospetti che non possono essere diagnosticati come benigni o maligni con una biopsia possono implicare la rimozione della tiroide per prevenire eventuali complicazioni.
È evidente che dopo questo intervento sia assolutamente necessario mantenere il controllo dei valori di TSH, per evitarne fluttuazioni eccessive, e monitorare la terapia sostitutiva ormonale soprattutto nei primi mesi dopo la tiroidectomia, per trovare il dosaggio corretto.