Secondo una ricerca, con un semplice test delle urine, presto si potrà diagnosticare il cancro al pancreas. Gli scienziati hanno individuato, infatti, una sorta di “firma proteica” solo nei soggetti affetti da tale patologia.
Perché è importante questa scoperta?
Questa scoperta potrebbe essere la svolta nella diagnosi di tale tumore, che generalmente viene riscontrato solo al suo stadio avanzato e solo il 3% dei pazienti sopravvive 5 anni dopo la diagnosi. Proprio perché diagnosticato in maniera troppo tardiva, circa l’80% dei pazienti non può più affrontare l’operazione di rimozione, che attualmente rappresenta l’unica possibile cura.
Come è stata condotta la ricerca?
La ricerca ha coinvolto 500 campioni di urine:
- 200 campioni appartenenti a pazienti affetti da cancro al pancreas,
- 92 da pazienti con pancreatite cronica,
- 87 da volontari sani,
- i restanti campioni provenivano da pazienti affetti da tumori benigni, al fegato e alla cistifellea.
Durante lo studio, sono state registrate circa 1500 proteine appartenenti ai campioni, di cui solo tre sono risultate più alte nei soggetti affetti da tumore al pancreas, nello specifico LYVE1, REG1A e TFF1. In questo modo, è stato possibile identificare una “firma proteica” più comune per questa patologia, con una percentuale di precisione al 90%. Attualmente, gli scienziati stanno focalizzando le ricerche sulle persone a rischio genetico di cancro al pancreas.
Come è stata accolta la ricerca?
Le associazioni che si impegnano nelle campagne contro il cancro hanno dato il benvenuto a questa scoperta d’avanguardia, definendola: “altamente necessaria“.
Il co-autore dello studio, Nick Lemoine del Barts Cancer Institute, ha affermato che tutto ciò è davvero molto emozionante, perché per la prima volta si può aprire uno spiraglio per chi è affetto da tumore al pancreas, diagnosticando non un tumore allo stadio avanzato, ma una lesione potenzialmente curabile con la chirurgia. La percentuale di pazienti guaribili può passare dal 20%, per un cancro diagnosticato allo stadio 2, al 60% se diagnosticato allo stadio 1.
Fiona Osgun, del Cancer Research UK, ha aggiunto che, sebbene al momento non si è ancora ottenuto un test utilizzabile per la diagnosi precoce, le ricerche come questa sono di vitale importanza per migliorare le speranze di successo nella guarigione da tumore al pancreas.
Tutti gli approcci innovativi sono indispensabili.