Controllate la temperatura della camera da letto, prima di dormire

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 10 Settembre, 2019

Temperatura della stanza da letto

Estate e inverno, caldo o freddo: in tutte queste circostanze, una cosa è certa. Se la temperatura della stanza da letto non è ben regolata, il sonno è irrimediabilmente compromesso.

Non solo. Una recente ricerca effettuata da un gruppo di neuroscienziati svizzeri ha messo in luce come i neuroni nella zona di Goldilocks possano incidere sul sonno REM se la temperatura della stanza dove si dorme non è corretta.

Le fasi del sonno

Il sonno REM è caratterizzato dal rapido movimento degli occhi. Il suo acronimo sta per Rapid Eye Movement – dicitura inglese che identifica, appunto, un veloce movimento degli occhi sotto le palpebre.

Il suo contrario è il sonno NREM, ovvero un movimento degli occhi non rapido, che caratterizza anche l’addormentamento, fase in cui si passa dalla veglia al sonno.

In questa fase vi sono alcuni momenti progressivi: inizialmente i movimenti del battito cardiaco, della respirazione e degli occhi rallentano e i muscoli si rilassano. Successivamente, i movimenti degli occhi si fermano completamente e la temperatura corporea diminuisce. Infine, si entra nel periodo più profondo del sonno e la respirazione, il battito cardiaco e le onde cerebrali rallentano ai più bassi livelli possibili.

Dopo queste tre fasi del sonno NREM arriva il sonno REM. Questo stadio, noto anche come sonno dei sogni, si verifica circa 90 minuti dopo che ci si è addormentati e avviene quando la respirazione, il battito cardiaco e l’attività cerebrale aumentano per raggiungere livelli quasi simili a quelli del risveglio.

Con il passare della notte, vi è una alternanza di fasi sonno NREM e REM, con fasi REM più lunghe e profonde che caratterizzano le prime ore del mattino.

Nonostante siano tutti passaggi importanti, la fase REM sembra essere essenziale per consolidare i ricordi e le lezioni apprese durante il giorno. Alcuni studi su topi di laboratorio addestrati hanno evidenziato come questi subissero un calo delle prestazioni quando venivano privati del sonno REM.

Ma perché è così importante regolare al meglio la temperatura della stanza? Perché un temperatura sbagliata può disturbare il sonno, inficiando la fase REM. Regolarla alla perfezione risulta dunque fondamentale.

In che modo la temperatura della stanza impatta sul sonno

Nonostante l’intensa attività cerebrale coinvolta durante il sonno REM, c’è una cosa che il cervello non può fare in quel momento: regolare la temperatura corporea.

Serve molta energia per alimentare le funzioni cerebrali richieste dal sonno REM. Per questo motivo, non vi è termoregolazione mentre si dorme. Naturalmente, se la stanza diventa troppo calda o fredda e il corpo non reagisce, sorge un problema: il cervello è obbligato ad attivarsi nel trasferire l’energia alla termoregolazione.

Uno degli autori della ricerca, il dr. Markus Schmidt, ha ipotizzato che vi siano meccanismi nel cervello che regolano la quantità di sonno REM in base alla temperatura della stanza, aumentando il sonno REM quando la temperatura è confortevole e diminuendo la fase REM se fa troppo caldo o freddo.

Esaminando il cervello dei topi, l’ipotesi è stata confermata: c’è un gruppo specifico di neuroni nell’ipotalamo che si occupa di questo. Lo studio, pubblicato su Current Biology, non solo conferma il legame tra sonno REM e termoregolazione, ma dimostra che la quantità di sonno REM dipende dall’ambiente circostante.

Qual è la temperatura ideale per dormire

Trovare la temperatura ideale per dormire non è semplice, certo. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dichiara che la temperatura da tenere in casa sia di 21°C e che, coprendosi bene, si possa scendere fino a 19°C. Infatti, al di sotto dei 20°C si rafforza il sistema immunitario, prevenendo le patologie respiratorie.

In particolare, la temperatura per dormire, essendo avvolti da coperte, potrebbe arrivare anche a 16°C. L’importante è che il letto si trovi ad almeno 80 cm dalla fonte di calore e che l’umidità sia sempre compresa tra il 45 e il 50%.

Al di là dei suggerimenti di massima, il team di Schmidt ha scoperto che la zona di comfort termico varia molto da persona a persona, motivo per cui gli esperti raccomandano di impostare il termostato a qualunque temperatura permetta di trovarsi a proprio agio.

Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Ludovica Cesaroni
Ludovica Cesaroni
in Salute

308 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Un madre consola il figlio
Il Covid ha fatto invecchiare più velocemente il cervello dei giovani

I vari lockdown dovuti al covid hanno causato un invecchiamento precoce del cervello degli adolescenti: scopri qui l'approfondimento dello studio.