Dieta probiotica, ne avete mai sentito parlare? Forse sì, ma scommettiamo che ci sono ancora molti dettagli da svelarvi. Vediamo insieme di cosa si tratta, precisamente.
Cosa sono i probiotici?
I probiotici sono una combinazione di batteri vivi benefici e/o lieviti che colonizzano pacificamente il nostro organismo. I probiotici sono, dunque, costituiti da batteri "buoni" che aiutano a mantenere il corpo sano ed efficiente.
Essi fanno parte del microbioma (da non confondere con il microbiota), una aggregazione più ampia composta da batteri, funghi, virus e protozoi. Si tratta di una colonia unica per ogni essere umano: non ne esistono due uguali (anche i microbioma dei gemelli sono diversi!).
Dieta probiotica: su che cosa si basa?
La dieta probiotica è ampiamente utilizzata per i problemi intestinali e per le infezioni batteriche: i batteri probiotici, infatti, aiutano a ripristinare gli organismi benefici dell’intestino che hanno la funzione di eliminare gli agenti patogeni presenti in esso. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista medica “The Lancet”, gli alimenti probiotici si sono dimostrati efficaci nella prevenzione e nel trattamento di varie malattie perché migliorano la flora intestinale.
Il latte, arricchito con Lactobacillus Acidophilus, è stato il primo alimento probiotico utilizzato per combattere l’intolleranza al lattosio.
Come possono essere definiti i cibi probiotici?
Secondo la definizione fornita dalla FAO e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i probiotici sono “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite”.
I cibi probiotici, quindi, sono alimenti che stimolano l’attività dei batteri nel colon. I batteri, l’acido lattico e lieviti si combinano per produrre microrganismi che aiutano e stimolano la digestione di zuccheri e carboidrati, stimolano inoltre il sistema immunitario e mantengono il PH dell’intestino. I probiotici sono utilizzati principalmente nei prodotti lattiero-caseari fermentati, ma secondo un articolo pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition nel 2000, in futuro potrebbero essere disponibili anche le verdure e le carni fermentate.
Quali sono i requisiti necessari che deve possedere un alimento per essere definito probiotico?
Un microrganismo può essere definito probiotico solo se soddisfa alcuni requisiti, e nello specifico:
- deve essere sicuro per la salute dell’uomo: i microrganismi probiotici non devono essere portatori di antibiotico-resistenze acquisite e/o trasmissibili; i microrganismi probiotici non devono essere invasivi, cancerogeni, o patogeni;
- deve essere attivo e vitale a livello intestinale in quantità tale da giustificare gli eventuali effetti benefici osservati in studi di efficacia;
- deve essere in grado di persistere e di moltiplicarsi nell’intestino dell’uomo.
I probiotici colonizzano l’intestino temporaneamente: termina dopo pochi giorni dalla sospensione della loro assunzione.
Quali sono i principali tipi di microrganismi presenti nei probiotici?
Ci sono due tipologie di microbi presenti negli alimenti probiotici: i lactobacilli e i bifidobatteri.
I lactobacillus acidophilus consentono di avere una regolare e buona digestione, permettono l’assorbimento dei nutrienti nell’intestino tenue. I lattobacilli creano un ambiente ostile per le infezioni del tratto urinario e le malattie batteriche come la salmonella, perché, grazie alle loro proprietà, abbassano i livelli di PH.
I bifidobatteri presenti nel colon proteggono le pareti intestinali e producono acidi che mantengono il giusto equilibrio del PH. I bifidobatteri aiutano la produzione di vitamina B, impedendo l’assorbimento di nitrati tossici.
Quali sono i principali alimenti probiotici?
Le proprietà benefiche degli alimenti probiotici vanno oltre il loro valore nutrizionale. Gli alimenti probiotici più comuni sono il latte e i suoi derivati: la maggior parte dei probiotici è costituita da lattobacilli che fermentano il lattosio, dando vita alla produzione di acido lattico. I latticini che contengono batteri vivi fermentati sono alcuni yogurt, i formaggi a pasta molle, la ricotta e il kefir, una bevanda ricca di fermenti lattici e probiotici che si ottiene dalla fermentazione del latte.
Altri alimenti probiotici sono i prodotti fermentati a base di soia, come il tofu e il tempeh, alcuni prodotti in salamoia e i crauti, il pane a lievitazione naturale, le bevande alcoliche, tra cui il vino, il sidro e la birra. È possibile assumere i probiotici anche attraverso gli integratori.
Quali sono i benefici degli alimenti probiotici?
Gli alimenti probiotici possono dare un grande contributo per avere una digestione sana, perché aiutano ad avere una produzione sana della flora batterica intestinale. I probiotici aiutano ad alleviare l’intolleranza al lattosio, rafforzano il sistema immunitario ed aiutano, combattere il colesterolo e costituiscono un valido aiuto per chi è affetto dalla sindrome del colon irritabile; inoltre, l’evidenza suggerisce che i probiotici possono inibire il rotavirus, che causa di influenza dello stomaco.
La ricerca clinica, che è stata pubblicata nel numero di Maggio/ Giugno 2005 del Journal of Clinical Gastroenterology, ha confermato che i bambini che assumono una dose giornaliera per via orale di alimenti probiotici hanno avuto un 16 per cento in meno di episodi di diarrea rispetto al gruppo che non ha assunto alimenti probiotici che ha avuto una percentuale del 31 per cento di episodi di diarrea.
Secondo i risultati di 49 studi condotti presso l’Università di Wageningen, nei Paesi Bassi, e pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, i lactobacillus potrebbero produrre un'elevata quantità di anticorpi per stimolare ed aiutare il sistema immunitario: in questo modo, i lactobacillus possono accorciare la fase di diarrea dovuta all’infezione da rotavirus.
Come ci ricorda la dr.ssa Valentina Fratoni, specialista in nutrizione, in caso di diarrea “i probiotici ad alta concentrazione che non solo aiuteranno a regolarizzare l’alvo, ma aiuteranno a ripristinare la corretta flora batterica”.
Come e quando devono essere assunti i probiotici?
È opportuno assumere i probiotici a stomaco vuoto, perché agendo in questa maniera i batteri non trovano ostacoli durante il loro percorso dal pH dello stomaco e dall’azione acida dei succhi gastrici, raggiungendo intatti l’intestino crasso.
Inoltre, è molto importante che i probiotici vengano consumati nel più breve tempo possibile dopo la produzione e, se possibile, è consigliato che siano freschi di frigorifero: considerato che contengono microrganismi vivi, consumare e conservare dei probiotici freschi consente di mantenere ed assumere la massima concentrazione di batteri vitali.