Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Geriatric Psychiatry, gli individi che hanno subito un disturbo da stress post-traumatico (PTSD) sono più predisposti a un invecchiamento precoce.
Un disturbo invalidante
Lo stress post-traumatico, che, come suggerisce la definizione stessa, è conseguente a un trauma che investe il soggetto, può presentarsi con diverse manifestazioni che vanno dagli incubi all’ansia, dai flashback dell’evento al nervosismo, fino all’evitare i luoghi dell’accaduto.
Secondo le statistiche, colpisce poco meno del 10% della popolazione ed è responsabile di numerosi altri problemi di salute tra cui insonnia, disturbi alimentari, depressione.
La nuova ricerca
Adesso, lo studio condotto da ricercatori della University of California-San Diego School of Medicine and the Veterans Affairs San Diego Health System è il primo del suo genere ad associare PTSD con un processo biologico come l’invecchiamento precoce.
Per raggiungere il risultato, il team ha effettuato una completa revisione degli studi connessi all’invecchiamento precoce tra gli individui con PTSD risalenti al 2000, esaminando i disturbi psichiatrici che incorporano l’invecchiamento precoce, come la rara malattia progeria e la sindrome di Down.
I risultati
Il team ha identificato 64 studi ritenuti appropriati per un’indagine circa il legame tra PTSD e invecchiamento e, attraverso questi, ha valutato come questo disturbo colpisca i biomarcatori dell’invecchiamento accelerato – come la lunghezza dei telomeri.
Inoltre, è emerso che il disturbo da stress post-traumatico influisce sull’insorgenza e la prevalenza di patologie legate all’età e sulla mortalità complessiva, aumentando la presenza di biomarcatori legati a fenomeni infiammatori, come la proteina C reattiva e fattore di necrosi tumorale alfa.
Non è tutto: i ricercatori hanno evidenziato come ci siano dei forti legami anche tra il PTSD e alcune malattie croniche come il diabete, la demenza e le malattie cardiache.
Un approccio differente per il futuro
Ciò che gli autori di questa indagine si sono dati come obiettivo, però, non è tanto (o non solo) quello di evidenziare una netta relazione tra numerose patologie e lo stress post-traumatico, ma soprattutto motivare la comunità scientifica a considerare questo disturbo qualcosa di più che una malattia mentale.
A questo proposito, il dottor James B. Lohr, professore di psichiatria alla UC di San Diego e principale autore dello studio, aggiunge: “Invecchiamento precoce e aumento della mortalità prematura nel PTSD hanno implicazioni nella cura della salute che vanno oltre il semplice trattamento dei sintom di PTSD. I nostri risultati garantiscono uno sguardo più approfondito a questo fenomeno e un approccio medico-psichiatrico più integrato alle loro cure“.