Stress e cattivo umore? Perché mangiando si ritrova il sorriso

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

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L’appetito vien mangiando” e, tra una forchettata e l’altra, si ritrova anche il buon umore. Una tavola imbandita e un pranzo conviviale, combinati con i cibi giusti, sono la ricetta migliore per sorridere e stare bene con se stessi e con gli altri.

La domanda, dunque, nasce spontanea: la dieta ha il potere di scacciare lo stress, donando un senso di euforico benessere? La risposta è sì: è tutta una questione di chimica!

Sorridere, mangiando…

Nelle giornate più tristi, correte in cucina, tirate fuori le pentole e via a preparare un buon piatto di spaghetti, una minestra di legumi e tutto ciò che preferite. Attenzione, solo, a non appesantirvi, altrimenti il risultato potrebbe essere contrario. La scelta dei cibi da mangiare è, quindi, molto importante; alcuni di questi contribuiscono alla produzione della serotonina, della dopamina e delle endorfine, neurotrasmettitori che stimolano la sensazione di piacere.

La serotonina è, infatti, uno dei neurotrasmettitori più importanti del sistema nervoso; viene sintetizzata nel cervello a partire dall’amminoacido essenziale triptofano che, non producendosi da solo, deve essere assunto attraverso l’alimentazione.

Tra gli alimenti più indicati troviamo:

  • le banane, ricche di dopamina, vitamina B6 e dei minerali magnesio e potassio, che aiutano ad allentare lo stress;
  • gli agrumi, fonte di vitamina C, rafforzano le difese immunitarie, rendendo più energici;
  • i broccoli, i fagioli e i piselli, ricchi di vitamina B12, la “vitamina dell’energia”, e di acido folico;
  • il pesce azzurro e il salomone, ottime fonti di omega 3, acidi grassi polinsaturi e vitamina D, nota sostanza anti-stress;
  • il cioccolato, immancabile compagno dei momenti più tristi, grazie al triptofano, è un cibo antidepressivo;
  • i cereali, meglio se integrali, aiutano a tenere alto l’umore (meno ricco di triptofano è invece il mais);
  • i semi oleosi e la frutta secca, “amici della mente”, ricchi di omega 3;
  • le erbe aromatiche, come il basilico, aiutano a digerire e contengono proprietà preziose per il cervello, come la colina, necessaria per la formazione dei fosfolipidi, sostanze organiche che migliorano lo stato dei tessuti nervosi. 

Un altro ingrediente per sorridere alla vita? La bresaola di Valtellina IGP, potente fonte di triptofano e zinco. Ma scopriamone di più, per tutti gli amanti della carne.

La bresaola di Valtellina IGP nella dieta del buonumore

Diteci la verità: pensando a un buon piatto di bresaola con grana, pomodorini e rucola, non vi viene l’acquolina in bocca? Certamente sì, e non solo. La bresaola della Valtellina IGP è, infatti, uno degli ingredienti immancabili nella dieta del buonumore.

Ricca di calcio, fosforo, magnesio e potassio, vitamine del gruppo B e molte altre proprietà, si consacra anche come ottima fonte di zinco.

Quest’ultimo minerale, secondo una *ricerca scientifica pubblicata sulla rivista “Biological Psychiatry”, è indispensabile per combattere e prevenire la depressione. Il dr. Swardfager, responsabile dello studio, ha sottolineato come ben 17 indagini precedenti avessero monitorato le concentrazioni ematiche di zinco in 1.643 pazienti depressi, evidenziandone carenze nei soggetti con la patologia in uno stato più grave.

Altri studi clinici suggeriscono che l’aggiunta di zinco alle terapie antidepressive rappresenta una soluzione valida per alleviare i sintomi della malattia.

Questo microelemento, infatti, ha ben note qualità antiossidanti e svolge un ruolo importante nella regolazione dei circuiti ippocampali, contribuendo a evitare il declino neuropsicologico e psichiatrico, come il disturbo da deficit di attenzione (ADHD).

bresaola: cibo anti-stress

Insomma, non c’è niente di meglio di un buon piatto di bresaola della Valtellina IGP, magari servita con un po’ di fantasia, sfruttando anche le qualità nutritive degli altri alimenti del benessere.

Un’idea? Eccovi accontentati: qualche fetta di bresaola con noci, un filo di olio extravergine d’oliva e un po’ di pepe. Provatela e fateci sapere; scommettiamo che ci risponderete con il sorriso.

*Swardfager W, Herrmann N, Mazereeuw G, Goldberger K, Harimoto T, Lanctôt KL. Zinc in depression: a meta-analysis. Biol Psychiatry. 2013 Dec 15;74(12):872-8.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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