Sport, allenamento e running: sono contagiosi?

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 05 Maggio, 2017

Il running è contagioso?

Vi siete mai chiesti se ci alleniamo perché ci piace o perché si allenano gli altri? Questa domanda è al centro di un nuovo importante studio sul comportamento nei confronti di sport e allenamento, con un focus particolare sul running.

I ricercatori, infatti, si sono concentrati proprio sulla corsa, perché molti dei partecipanti allo studio erano dei runner. Ciò che è stato scoperto suggerisce che la nostra voglia di allenarci potrebbe dipendere da ciò che fanno altre persone.

I social media possono spronare l’allenamento e il running?

I social media, si sa, possono essere deleteri se utilizzati in maniera impropria. Tuttavia, sotto alcuni aspetti, un utilizzo consapevole e sensato può anche migliorare la vita di alcune persone. Leggere lo stato sui social degli amici, ad esempio, può spronare il comportamento sociale di altre persone.

Per esempio, nel caso dell’attività fisica e del running potrebbe essere creata una sorta di rete utile a “contagiare” o migliorare la performance di persone che conducono una vita sedentaria. Pubblicare foto e frasi relative agli allenamenti cui ci si sottopone regolarmente potrebbe, infatti, incentivare gli amici  – anche quelli che si conoscono solo virtualmente – ad allenarsi. Obesità, ansia, perdita di peso e alcuni comportamenti, tra cui la routine degli esercizi, sono condizioni che possono essere condivise, migliorate e intensificate tra gli amici.

Il rovescio della medaglia è che soggetti più deboli o poco sicuri di sé possano immedesimarsi troppo negli altri perdendo la loro personalità o seguendo stili di vita o comportamenti sbagliati. Uno studio a riguardo, pubblicato su Nature Communications, ha cercato un modo per evitare queste trappole, creando a una rete sociale mondiale dedicata soltanto alla condivisione di una routine sportiva.

Le persone che si uniscono a questa rete pubblicano online i dati della loro attività fisica, con la possibilità di diventare “amici virtuali” con persone che mostrano interessi simili. Gli amici, quindi, condividono automaticamente i propri dati sull’allenamento: i risultati dello studio hanno dimostrato chiaramente che i runner si influenzano a vicenda. Ad esempio, se una persona corre per circa 10 minuti più del solito in un determinato giorno, gli amici del corridore sono spronati ad allungare  il loro allenamento di circa tre minuti.

L’influenza dei social sul running femminile

Anche il genere ha importanza. Gli uomini generalmente corrono più velocemente o più a lungo se i loro amici virtuali avevano fatto altrettanto, indipendentemente dal sesso. Il comportamento delle donne, invece, sembra rimanere inalterato se a correre di più sono amici di sesso maschile, mentre tendono ad intensificare il loro allenamento quasi esclusivamente in risposta ai cambiamenti tra le amicizie virtuali di sesso femminile.

Vengono influenzati solo i runner o anche coloro che non hanno mai praticato la corsa?

In generale, è probabile che le persone aumentino la quantità dei loro allenamenti se vedono che gli amici si allenano più di loro.

Tuttavia questi risultati ottenuti per il running, devono ancora essere verificati per altre tipologie di sport. Il coinvolgimento di un gruppo di persone a seguire una certa attività dipende molto anche dal carisma del soggetto che per primo si cimenta in un certo tipo di esercizio. Questo dato vale non solo per lo sport ma per qualsiasi tipo di attività. L’identità dei singoli runner è dunque un dato fondamentale, dunque lo studio potrebbe avere maggiore valore eseguito mascherando l’identità di chi posta il proprio stato sul social.

In generale però gli amici tendono a imitare la routine di allenamento, giorno per giorno e anno per anno, anche se distanti geograficamente. Tuttavia non è chiaro se i corridori influenzino solo chi, seppur a distanza, è già propenso alla corsa oppure anche coloro che non sono abituati a correre.

Una cosa è certa. Il running non può che far bene, a patto di rispettare le esigenze del proprio corpo.

Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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