Pare lo raggiunga il 75% degli uomini, e solo il 29% delle donne. Pare che gli italiani siano i primi, secondo quanto emerge dalla statistica pubblicata sul Sexual Wellbeing Survey, secondo la quale il 66% di uomini e donne riesce a raggiungere il piacere quasi ogni volta, contro il 48% della media mondiale. Pare che in fondo alla classifica ci siano gli inglesi (53%) e i francesi (48%), e nel mondo (con il 24%) i cinesi e gli abitanti di Hong Kong. Pare che la ragione di questo primato italiano sia da ricercare nei preliminari: gli italiani si impegnano nei preliminari in media 7 minuti, contro i 3,9 minuti della media mondiale.
Pare infine che tutti fingano un po’, uomini e donne. Secondo uno studio riportato su LiveScience, su circa 200 studenti universitari di entrambi i sessi, il 25% degli uomini e il 50% delle donne ha ammesso di aver finto: la ragione più comune è il così detto “inganno altruistico”, cioè fingere per non urtare il partner. Le donne hanno poi addotto una interessante motivazione legata a problemi di tempistica: pareva loro che il partner stesse per e, onde evitare di arrivare in ritardo (e rimanere lì così), hanno recitato la solita Sally col povero solito Harry, precludendosi il finale vero causa controllo.
Ci sono però segnali inequivocabili per smascherare la commedia, come spiega – tra gli altri – il Dott. Salvo Caruso, direttore del centro di ricerca sessuologica dell’Università di Catania.
Vediamo:
– contrazione dei muscoli perineali, dei muscoli del collo e delle gambe: l’intensità varia da donna a donna, quindi potrebbe essere impercettibile, ma la calma piatta deve essere un segno che qualcosa non sta funzionando;
– tachicardia: leggera, ma percepibile;
– sudorazione: deve aumentare un pochettino, specie sulla schiena, ma se è agosto non vale;
– pupille: si dilatano per forza, e diventano più brillanti (a volte scende una lacrima). Stare attenti ai trucchetti che usavano le damigelle dell’ottocento, che per fingere il godimento usavano mettersi negli occhi qualche goccia di estratto di “belladonna”, e lui era fregato;
– maculo papulare: arrossamento cutaneo diffuso in varie zone del corpo, ma dura qualche secondo e fissarla potrebbe non aiutare;
– spasmo carpopedalico: contrazione involontaria dei piedi verso l’interno, che si arricciano loro malgrado;
– attività nel nucleo accumbens: ci vuole la risonanza magnetica, e non è comodo. Come spiega la ricerca condotta dallo psicologo Barry Komisarulk della Rutger University, se il piacere è autentico due minuti prima dell’apice si attivano ben 30 zone del cervello che riguardano la soddisfazione, mentre appena prima si attiva la corteccia sensoriale seguita dal talamo – adibito dal nostro corpo a spedire “reazioni” a tutto il nostro organismo – per poi finire con una grande attività dell’ipotalamo e il tilt del nucleus accumbens, responsabile del piacere. Stare concentrati perché tutto ciò dura dai 10 ai 15 secondi (nei maschi appena 6).