Si può vivere senza pancreas?

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 22 Marzo, 2022

Si può vivere senza pancreas?

Situato in profondità nell’addome, il pancreas svolge funzioni davvero fondamentali per il nostro stato di salute generale, insieme agli altri organi dell’apparato digerente. Regola i livelli di zucchero nel sangue e rilascia insulina e glucagone nel flusso sanguigno, per aiutare a controllare il modo in cui il nostro corpo utilizza il cibo per produrre energia.

Oltre a regolare i livelli di zucchero nel sangue, il pancreas secerne potenti enzimi nell’intestino per aiutare la digestione dei diversi nutrienti. Purtroppo, alcune condizioni patologiche possono richiedere l’asportazione del pancreas o di una porzione di esso. Tuttavia, data l’importanza dell’organo, si potrebbe pensare che vivere senza di esso sia impossibile, quasi come vivere senza cuore. Ma in realtà non è così. Senza pancreas si può vivere, assolutamente sì!

Grazie ai progressi nella tecnologia medica, oggi siamo infatti in grado di somministrare farmaci che riproducono perfettamente (ed efficacemente) le funzioni del pancreas. Quindi è possibile rimuovere tutto o parte dell’organo, soprattutto se una malattia come cancro del pancreas, o altre condizioni patologiche dell’organo, lo richiedano.

La pancreatectomia parziale, cioè la rimozione di parte del pancreas è molto più comune rispetto alla pancreatectomia totale, ossia la rimozione dell’intero pancreas. La pancreatectomia totale è più comunemente eseguita per i pazienti che hanno un cosiddetto “difetto di campo”, che espone a rischio elevato di cancro l’intera ghiandola. Questo si verifica raramente, ma alcune condizioni genetiche o lesioni pre-cancerose possono richiedere una tale operazione.

Quindi, come si fa a vivere senza pancreas o senza una parte di esso? Grazie ai farmaci, ai cambiamenti nello stile di vita e, in rari casi, al trapianto di cellule pancreatiche produttrici di ormoni.

Vediamo di più.

Quali sono le condizioni che potrebbero richiedere la rimozione del pancreas?

Ci sono diversi motivi per cui è possibile prendere in considerazione la rimozione del pancreas di un paziente, compresa la pancreatite ereditaria, la pancreatite cronica, la IPMN (tumore mucinoso papillare intraduttale) e il cancro. In particolare:

  1. Pancreatite ereditaria – Si tratta di una infiammazione del pancreas. La forma ereditaria, causata da mutazioni genetiche, predispone alcuni pazienti a pancreatite ricorrente: per loro, il rischio di sviluppare il cancro nel corso nella vita arriva al 40%. Dunque, per questi soggetti, si prenderà in considerazione la rimozione dell’intero pancreas, essendo particolarmente a rischio.
  2. Pancreatite cronica – La pancreatite cronica è di lunga durata e spesso dolorosa al punto da interferire con la quotidianità del soggetto: la pancreatectomia, per chi ne soffre, rappresenta una eventualità per nulla remota.
  3. Tumore mucinoso papillare intraduttale – L’IPMN può essere definita come una condizione precancerosa. Se le lesioni si espandono al dotto principale del pancreas, potrebbe essere necessario rimuovere l’intero pancreas per impedire che l’IPMN si trasformi tumore.

Per quanto riguarda il tumore al pancreas, invece, la chirurgia è un’opzione solo per il 20-40% dei casi e, spesso, il trattamento prevede la rimozione di solo una parte dell’organo. In particolare, si rimuove l’intero pancreas se un paziente ha più di un tumore o se presenta una condizione patologica di base, anche se il cancro interessa solo in una parte dell’organo.

Come integrare le funzioni del pancreas dopo l’eventuale asportazione

Come abbiamo già spiegato, il pancreas secerne ormoni ed enzimi fondamentali per le funzioni vitali dell’intero organismo

Nel caso di pancreatectomia parziale o totale, verranno somministrate terapie sostitutive sia degli ormoni sia degli enzimi che fisiologicamente il corpo non può più produrre.

Gli enzimi pancreatici vengono sostituiti con compresse da assumere prima dei pasti, per facilitare l’assorbimento dei vari nutrienti. Per gestire i livelli di zucchero nel sangue, si utilizza l’insulina ad azione prolungata e l’insulina ad azione rapida che, insieme, mimano la funzione regolare del pancreas, distribuendo piccole quantità di insulina durante il giorno e quantità maggiori dopo un pasto. Per imitare l’andamento fisiologico dell’insulina, i pazienti pancreatectomizzati dovranno assumere  ormone più volte al giorno.

Per le pancreatectomie parziali, la quantità di trattamento supplementare di cui un paziente avrà bisogno dipende interamente dalla salute del pancreas “salvato” durante l’operazione. I pazienti che mantengono una normale funzione dopo la rimozione parziale del pancreas, potrebbero non richiedere insulina supplementare se la restante ghiandola funziona normalmente.

Lo stile di vita dopo una pancreatectomia

Dopo una pancreatectomia, è importante che il paziente modifichi il proprio stile di vita. È questa la chiave per un sano recupero dopo una rimozione parziale o completa del pancreas.

In particolare, i pazienti devono controllare i livelli di zucchero nel sangue, pianificando cosa e quanto mangiare, anche ascoltando il proprio corpo. Moderare gli zuccheri e i grassi, e prediligere una alimentazione sana e leggera.

Ovviamente, non si deve mai dimenticare di assumere i farmaci in modo regolare, poiché suppliscono completamente le funzioni dell’organo. Non assumere le terapie potrebbe tradursi in un aumento della glicemia e nella mancata digestione e assorbimento dei nutrienti.

In definitiva, il pancreas è certamente una ghiandola indispensabile per le nostre funzioni vitali. Tuttavia, se le condizioni di salute sono messe a repentaglio da un pancreas non funzionante o da un cancro, l’asportazione dell’organo è una procedura realizzabile. Dunque e vi siete interrogati sulla possibilità di vivere senza pancreas, la risposta è sicuramente affermativa.

Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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