Sembra che il Viagra possa danneggiare la vista in modo permanente

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 16 Aprile, 2019

Gli effetti negativi del Viagra sulla vista: quali sono?

Ebbene sì. È sbagliato pensare solo agli effetti positivi del Viagra sul corpo umano. Certo, da tempo è noto che tale farmaco non dovrebbe essere assunto da soggetti affetti da particolari condizioni patologiche croniche particolari.

Tuttavia, è nuovo lo studio che mette in relazione Viagra e danni della vista, in particolare sulla retina, minacciando la visione dei colori.

Insomma, se utilizzato in maniera errata, potrebbe avere un impatto negativo sulla salute degli occhi.

Ecco spiegato il perché.

Viagra e danni alla vista (talvolta permanenti): come può succedere?

I ricercatori della Icahn School of Medicine di New York hanno recentemente pubblicato uno studio sulla rivista Retinal Cases and Brief Reports, concludendo che l’uso di elevate dosi di Viagra potrebbe portare a significativi danni alla vista a lungo termine.

Il ricercatore capo, dr. Richard Rosen, ha affermato come questo studio sia in grado di dimostrare “quanto sia pericoloso un farmaco comunemente utilizzato, nel caso in cui non venga seguito il dosaggio indicato dal medico“. In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che il farmaco potrebbe avere un impatto maggiore sulla visione dei colori.

I ricercatori hanno tratto le loro conclusioni sulla base di uno studio su uomo di 31 anni giunto in ospedale lamentando una visione di colore rosso da entrambi gli occhi, che persisteva da ormai due giorni. Tali cambiamenti visivi erano iniziati subito dopo l’assunzione di citrato di sildenafil, acquistato tramite uno shop online. Il paziente aveva assunto la dose raccomandata di 50 milligrammi.

Sebbene gli effetti collaterali del Viagra possano includere disturbi della vista, questi generalmente non persistono per più di un giorno. Tuttavia, nonostante vari trattamenti, la visione di questo paziente non è tornata alla normalità nemmeno dopo un anno.

Tecniche di imaging all’avanguardia

Per indagare sull’uomo e scoprire i dettagli della sua visione, i ricercatori hanno utilizzato tecniche all’avanguardia tra cui l’ottica adattiva (AO) e la tomografia a coerenza ottica (OCT).

La prima consente ai medici di studiare le strutture microscopiche dell’occhio, visualizzando coni e bastoncelli presenti nella retina, migliorando la comprensione sul suo funzionamento.

La tomografia a coerenza ottica consente invece ai medici di visualizzare la retina in sezione trasversale, fornendo un quadro chiaro della sua struttura a strati. Oggi è usato per diagnosticare condizioni come il glaucoma e la retinopatia diabetica.

Usando tali tecniche, il team ha esaminato in dettaglio la retina dell’uomo, studiando il danno indotto dal Viagra stesso. È emerso è che i coni dell’occhio – responsabili della visione dei colori – risultavano danneggiati. I cambiamenti che hanno misurato erano simili a quelli osservati nei modelli animali di retinite pigmentosa o distrofia cono-asta, malattie ereditarie della retina.

Sappiamo che il disturbo della visione colorata è un effetto collaterale ben descritto di questo farmaco” – ha ossevato il Dr. Rosen – Tuttavia fino ad ora non eravamo mai stati in grado di visualizzare l’effetto strutturale del silfenadil sulla retina“.

È dunque importante che i medici parlino di questi possibili effetti collaterali ai propri pazienti a cui prescrivono il viagra, consigliando loro di non eccedere con le dosi, attenendosi sempre a quelle consigliate.

Poiché lo studio è stato incentrato su un solo paziente, ulteriori ricerche – utilizzando più partecipanti – saranno sicuramente di fondamentale importanza. In ogni caso, niente allarmismo. Sebbene queste scoperte riguardino milioni di uomini che utilizzano il Viagra, non c’è da preoccuparsi, se si seguono le indicazioni date dai professionisti.

Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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