Scoperte le cause della schizofrenia

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 09 Febbraio, 2017

schizofrenia

I ricercatori non sanno ancora che cosa causi la schizofrenia o il modo in ciu curarla, ma sono al lavoro per indagare i processi cerebrali alla base di questa grave malattia. Un nuovo studio sui topi ha indagato sullo squilibrio chimico di un composto chiamato acido kinurenico e dei suoi effetti sui sintomi della schizofrenia.

Lo studio sulle cause della schizofrenia

Un nuovo studio sui topi rivela che un composto chimico potrebbe essere disfunzionale nei pazienti con schizofrenia.

La schizofrenia è una grave condizione cronica mentale che colpisce più dell’1% della popolazione adulta degli Stati Uniti.

Anche se non si sa ancora quale sia la causa della malattia, la comunità scientifica medica sta studiando i complessi processi neurochimici che possono scatenare questa malattia debilitante. Recenti studi hanno suggerito che l’acido kinurenico (Kyna) svolge un ruolo chiave nella fisiopatologia della schizofrenia. Le persone con schizofrenia hanno dimostrato di possedere livelli elevati di Kyna rispetto a quelli di individui sani.

La Kyna aiuta a metabolizzare il triptofano, un aminoacido essenziale che, a sua volta, aiuta l’organismo a produrre la “felicità” attraverso il neurotrasmettitore della serotonina, e la vitamina niacina.

Inoltre, la Kyna diminuisce il glutammato, un aminoacido non essenziale, ampiamente riconosciuto come il neurotrasmettitore più importante per il funzionamento di un cervello sano. Una delle ipotesi più importanti che sta emergendo recentemente nella comunità scientifica è che i livelli di glutammato diminuiscono gradualmente nel cervello; questo potrebbe spiegare la disfunzione cerebrale nella schizofrenia.

Sulla base di questa ricerca, un team di scienziati della University of Maryland School of Medicine a Baltimora, ha deciso di indagare il ruolo patologico della Kyna nei topi e il collegamento con il comportamento della schizofrenia.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Biological Psychiatry.

Il ruolo chiave della Kyna

I topi con elevata Kyna mostravano sintomi simili alla schizofrenia.

I ricercatori sono stati guidati da Robert Schwarcz, professore del Dipartimento di Psichiatria presso l’Università del Maryland School of Medicine.

Nel 1988, il prof. Schwarcz fu il primo a identificare il ruolo della Kyna nel cervello, dopo aver studiato il composto nei roditori e la sua associazione con la schizofrenia ed altre malattie neuropsichiatriche.

In questo nuovo studio, il prof. Schwarcz e i colleghi hanno esaminato i cambiamenti adattativi in topi geneticamente modificati che hanno visto ridursi l’enzima chinurenina 3-monoossigenasi (KMO).

La chinurenina 3-monoossigenasi è un fattore chiave che influenza i livelli di Kyna nel cervello. Quando i suoi livelli diminuiscono, i livelli di Kyna aumentano.

Utilizzando 6 test comportamentali specifici per la schizofrenia, gli scienziati hanno caratterizzato i topi che dimostravano una deficienza da chinurenina. Gli scienziati hanno eseguito le analisi del genoma con espressione genica differenziale, che si trova nella corteccia cerebrale e nel cervelletto dei roditori.

L’analisi ha rivelato un aumento dei livelli Kyna nei topi KMO-deficienti, come previsto. I ricercatori hanno anche trovato livelli più elevati di Kyna nel cervelletto rispetto che nel cervello.

Il cervelletto è una piccola sezione del cervello che si trova sotto e dietro gli emisferi cerebrali.

È interessante notare che i topi KMO-deficienti abbiano dimostrato problemi di memoria contestuali e hanno speso meno tempo per socializzare con i topi non familiari, rispetto ai topi di controllo. Durante i compiti di labirinto e all’interno del contenitore di luce-buio, i topi geneticamente modificati hanno dimostrato anche un aumentato comportamento simile all’ansia.

Un aumento di ansia, la mancanza di desiderio di socializzare e i disturbi della memoria sono i sintomi tipici della schizofrenia; lo studio, quindi, suggerisce che il KMO e la Kyna sono fattori cruciali nella malattia.

Lo studio ha anche implicazioni terapeutiche, che Schwarcz ei suoi colleghi stanno esaminando per chiarire la situazione. L’aumento dei livelli di glutammato può avere gravi effetti collaterali, come le convulsioni e la morte delle cellule cerebrali, per cui i ricercatori sperano di alterare i livelli Kyna in modo più preciso e privo di rischi.

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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