Che il Festival di Sanremo sia una vetrina di eccellenza è da sempre cosa nota.
Protagonista sul palco dell'Ariston, quest'anno, non solo la musica ma anche la salute. Martedì 18 febbraio, durante la serata di apertura del Festival, lo scienziato Luigi Naldini, luminare nel campo della terapia genica e direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (TIGET), ha presentato i progetti in corso, dando voce ai grandi passi avanti compiuti dalla ricerca.
Quali sono stati gli argomenti illustrati da Naldini?
Luigi Naldini è conosciuto per il suo lavoro, che lo ha condotto a sviluppare i primi vettori lentivirali ibridi derivati dal virus Hiv, e impiegati nella prima sperimentazione di terapia genica per la cura di due rare malattie genetiche: la leucodistrofia metacromatica e la sindrome di Wiskott-Aldrich. Grazie a questa scoperta, oggi molti bambini possono ottenere benefici dalla terapia.
Il valore della terapia genica si sta allargando anche in alcune ricerche per la cura di diversi tipi di tumori.
Una voce di spicco, dunque, quella di Naldini che ha potuto utilizzare la mega cassa di risonanza di Sanremo per far conoscere il suo impegno e quello dell'intera Fondazione Telethon.
Già in passato, nelle precedenti edizioni del Festival, salivano sul palco dell’Ariston il premio Nobel per la Medicina nel 1975, Renato Dulbecco, sottolineando, anche grazie al contributo di Fabio Fazio, l'importanza di divulgare il messaggio dell valore assoluto della ricerca scientifica in Italia e nel mondo.