Grande escalation per il sistema sanitario italiano: secondo quanto emerge dalla classifica mondiale stilata da Bloomberg, l’Italia è al terzo posto in termini di efficienza nel mondo della sanità.
Questo dato significativo è il risultato delle statistiche fornite da Banca Mondiale, Fmi e Oms. A superare il bel Paese le orientali Singapore e Hong Kong, mentre a seguire sono Giappone, Corea del Sud e Australia. Francia e Regno Unito si posizionano rispettivamente all’ottavo e al decimo posto. Grande sorpresa sono gli Stati Uniti che si collocano solo alla 44° posizione. All’ultimo posto? La fredda Russia.
Ma quali sono i parametri di scelta?
Dubbi a parte, i parametri seguiti per stilare l’importante classifica risultano ben chiari. Il ranking di Bloomberg ha analizzato i 51 Paesi con una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti, con un reddito pro capite di almeno 5mila dollari americani e con un’aspettativa di vita che supera i 70 anni.
I parametri impiegati sono, dunque:
- aspettativa di vita
- costo del sistema sanitario in percentuale sul Pil
- costo del sistema sanitario pro-capite
- variazione dell’aspettativa di vita rispetto al 2013
- variazione del costo della sanità pro capite
- variazione del Pil pro-capite
- inflazione
L’Italia, sino all’anno scorso al sesto posto, ancora lontana dalle glorie mondiali, può vantare una aspettativa di vita di quasi 83 anni e una spesa in sanità di circa il 9% del Pil, ovvero 3.032 dollari pro-capite. Sebbene la spesa per la sanità sia in calo, in totale il punteggio per il nostro Paese è di 76,3, quasi il doppio degli USA.
E in futuro? Si spera di poter riconfermare la posizione “vincente”, magari facendo qualche altro passo in avanti.