Safenectomia: cosa sapere sulla rimozione della vena safena

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 20 Aprile, 2023

Scopriamo in cosa consiste l'intervento per rimuovere la vena safena

La vena safena è uno dei vasi sanguigni più importanti del corpo umano: si estende dalla parte superiore dell'anca fino alla parte interna della caviglia, passando per la coscia e la gamba.

La vena safena è spesso associata ai problemi di insufficienza venosa cronica e alle vene varicose; in questi casi, un intervento chirurgico come la safenectomia può essere necessario per migliorare la circolazione sanguigna e ridurne i sintomi.

Cerchiamo di capirne di più sull’intervento di rimozione della vena safena.

Cos'è la vena safena?

La vena safena è un grosso vaso sanguigno che si trova sotto la pelle, nella parte interna della gamba e della coscia. Essa è responsabile del trasporto del sangue dalle gambe al cuore.

La vena safena si trova nell’area interna della gamba e della coscia; si divide in due parti:

  1. vena safena magna: la parte più grande che si estende dalla zona superiore dell'anca alla parte interna della gamba;
  2. vena safena parva: si estende dalla parte posteriore del ginocchio alla parte interna della caviglia.

Proprio in virtù della sua grandezza, essa è facilmente individuabile sotto la pelle ed è spesso visibile a occhio nudo.

La vena safena e la sua relazione con le vene varicose

Le vene varicose (o varici) sono una condizione medica comune, in cui le vene delle gambe si dilatano e si allungano. Questo può causare dolore, gonfiore e sensazione di pesantezza alle gambe.

Le vene varicose sono spesso associate alla vena safena, poiché la dilatazione delle vene può essere causata da problemi nella circolazione del sangue attraverso la vena safena.

In questi casi, si parla di safena varicosa: si tratta di una condizione medica in cui la vena in questione si dilata e si allunga, causando – appunto – vene varicose.

La safena varicosa può essere causata da problemi nella circolazione del sangue attraverso la vena safena.

L'intervento di safenectomia: in cosa consiste togliere la safena?

L’intervento di rimozione della vena safena viene definito safenectomia e può essere necessario quando questo vaso sanguigno è gravemente danneggiato o dilatato.

La safenectomia viene eseguita mediante stripping in anestesia epidurale e richiede un'incisione nella gamba o nella coscia: durante l'intervento, la vena safena viene tagliata e rimossa dalla gamba.

Dopo l'operazione di chirurgia, la circolazione sanguigna è migliorata e i sintomi delle vene varicose possono diminuire.

In cosa consiste l'intervento per togliere la vena safena

Quando la rimozione della vena safena sarà conclusa, il paziente dovrà rimanere in ospedale per alcune ore o per una notte, al fine di controllare eventuali complicanze.

È importante seguire le istruzioni del medico per la cura della ferita e per la prevenzione delle infezioni. Inoltre, risulta fondamentale evitare l'attività fisica intensa per almeno 2-3 settimane dopo l'intervento, per consentire alla ferita di guarire correttamente.

Intervento alla vena safena: quanto dura?

La durata dell'intervento chirurgico per la rimuovere la vena safena dipende dalla complessità del caso. In media, l'intervento dura circa un'ora.

Tuttavia, la durata può variare da caso a caso e dipende dalla gravità della condizione del paziente.

Come avviene il drenaggio del sangue senza la safena?

La safena ha un ruolo fondamentale nel corretto drenaggio dei tessuti superficiali, essendo collegata direttamente alle vene più profonde.

Tuttavia, l'asportazione della safena non comporta solo la rimozione del vaso sanguigno, ma anche quella delle importanti comunicazioni che essa ha con le vene meno superficiali. In questo caso, il drenaggio avverrà solo tramite le comunicazioni fra tessuti superficiali e vene profonde che si originano dalle vene collaterali.

È importante sottolineare che la safena non è una vena superficiale, bensì si trova a metà fra le vene esterne e quelle profonde, ed è rivestita da una guaina che gli impedisce di dilatarsi e diventare tortuosa come le vene immediatamente sottocutanee.

Anche se le vene superficiali sono presenti, la loro struttura anatomica e funzionalità non sono in grado di compensare la mancanza della safena.

Per questo motivo, dopo l'asportazione della safena e in assenza di recidive varicose, si può verificare la formazione di capillari e vene reticolari che sono la conseguenza di un drenaggio venoso compromesso.

Asportazione della vena safena: le conseguenze

Come ogni intervento chirurgico, anche la safenectomia può comportare alcune conseguenze.

Tra queste vi sono:

  • dolore;
  • infiammazione;
  • formazione di cicatrici;
  • comparsa di ecchimosi negli arti operati;
  • febbre.

Tuttavia, questi effetti collaterali sono solitamente temporanei e scompaiono entro pochi giorni o settimane dall'intervento. È importante seguire le istruzioni del medico per la cura della ferita e per la prevenzione delle complicanze.

I rischi della safenectomia

Le complicanze dell'insufficienza venosa non trattata adeguatamente sono molte e alcune possono essere pericolose, anche se non si vuole causare inutili preoccupazioni. È importante sottolineare che l'insufficienza venosa non può essere considerata una semplice infiammazione o un problema estetico, ma richiede controlli specialistici periodici e trattamenti più o meno invasivi nel tempo.

Tra le possibili complicanze ci sono:

  • trombosi venose superficiali o profonde;
  • edemi degli arti inferiori;
  • embolie polmonari;
  • ulcere cutanee causate da problemi venosi;
  • distrofie e discromie cutanee;
  • varicosi che può peggiorare.

Togliere la vena safena è pericoloso?

La safenectomia non è pericolosa, dal momento che la decisione di intervenire sulla vena safena viene presa quando si tratta di un vaso sanguigno malato e non più utilizzabile per altri scopi: la rimozione avverrà senza problemi o rischi per la salute del paziente.

In questa circostanza, i danni subiti sono irreversibili e la gamba non è più in grado di tollerare il sovraccarico di sangue causato dal malfunzionamento della vena stessa. In queste situazioni, la safena si presenta notevolmente dilatata, tortuosa e con valvole danneggiate – oltre ad avere una parete estremamente assottigliata e indebolita (cosa che aumenta il rischio di rottura, se sottoposta ad elevate pressioni).

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
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