L'Helicobacter Pylori è un batterio che si trova abitualmente nello stomaco umano, senza causare danni alla salute.
Se l'organismo è in buono stato e le difese immunitarie risultano solide, il batterio non intaccherà negativamente la condizione fisica; in cosa contrario, potrebbe creare alcuni disturbi.
Scopriamo, dunque, quali sono gli esami da fare per indagare un’infezione da Helicobacter Pylori.
Cos’è l’Helicobacter Pylori
L’Helicobacter Pylori (o H. Pylori), come già detto, è un batterio che, in genere, non causa danni alla salute (se il corpo è in buona salute); gli effetti patogeni sprigionati da questo microrganismo, però, sono in grado di danneggiare le cellule e possono provocare:
- gastrite cronica;
- tumore allo stomaco;
- linfomi gastrici;
- ulcera peptica.
L’H. Pylori riesce a sopravvive in un ambiente molto acido, come quello gastrico, grazie all’enzima dell'ureasi, che permette al pH circostante di mantenersi elevato.
Inoltre, grazie alla sua conformazione a elica, riesce a penetrare lo strato mucoso più esterno e ad ancorarsi alla parete interna dello stomaco (dove l'acidità è inferiore).
L'infezione da Helicobacter Pylori riguarda il 20% degli individui al di sotto dei 40 anni e il 50% degli over 60 (raramente interessa i bambini dei paesi occidentali, ma colpisce il 10% di quelli residenti negli stati sottosviluppati).
Il batterio incide sulla capacità dello stomaco di produrre muco: i test per la rilevazione di H. Pylori, quindi, evidenziano un’infezione del tratto gastrointestinale fornendo un supporto alle scelte terapeutiche.
Helicobacter Pylori: i test a cui sottoporsi
I vari esami utili a diagnosticare l’infezione da Helicobacter Pylori vengono messi in atto al fine di diagnosticare un’infezione da questo batterio e per verificare l'efficacia della terapia che si è intrapresa.
Questi test possono essere richiesti dal medico in presenza dei seguenti sintomi:
- dolori gastrointestinali e addominali;
- cattiva digestione;
- inspiegabile perdita di peso;
- senso di sazietà o gonfiore;
- eruttazione;
- nausea.
Di seguito, andiamo ad approfondire tutti i metodi di analisi per l’Helicobacter Pylori.
Breath test per l’Helicobacter Pylori
Il Test del respiro per Helicobacter Pylori (detto anche Breath Test Helicobacter) viene utilizzato per individuare la presenza del batterio all’interno dello stomaco.
Il Breath Test prevede la respirazione in una borsa a forma di palloncino: si andrà a misurare la quantità di anidride carbonica che si espira, per fornire un livello di riferimento per il confronto.
Successivamente, si dovrà bere una piccola soluzione al gusto di limone, che contiene una sostanza chiamata urea; quindici minuti dopo, si andrà ad espirare nuovamente in una seconda sacca – misurando, anche in questo caso, la quantità di anidride carbonica.
I batteri H. Pylori (se presenti) scompongono l’urea nella soluzione appena bevuta, rilasciando anidride carbonica nel fiato: se la quantità di anidride carbonica nel secondo campione è superiore alla quantità del primo campione, il Test Helicobacter sarà positivo.
La procedura dura dai 20 ai 30 minuti circa e i risultati saranno visibili due giorni dopo il completamento del test.
Prima di effettuare il Breath Test Helicobacter Pylori, vengono fornite alcune indicazioni:
- non bisogna assumere antibiotici o subsalicilato di bismuto per via orale, nelle 4 settimane antecedenti;
- non devono essere assunti gli inibitori della pompa protonica, come omeprazolo, lansoprazolo o esomeprazolo, nelle due settimane antecedenti il test;
- non prendere antagonisti del recettore H2 (come Zantac, Ranitidina e Tagamet), nelle 72 ore prima del’esame
- non mangiare, fumare e bere nelle 6 ore precedenti il test
Infine, è bene ricordare che il test del respiro non è raccomandato per i bambini molto piccoli (in questi casi, è preferibile effettuare il test di ricerca dell’antigene fecale).
Altri esami per l’Helicobacter Pylori
Oltre al Breath Test, esistono altri esami a cui è possibile sottoporsi per evidenziare la presenza di un’infezione da Helicobacter Pylori, i quali si suddividono in test invasivi e non invasivi.
Ecco i test Helicobacter Pylori non invasivi:
- esame dell’antigene nelle feci: evidenzia la presenza dell’H. Pylori in un campione di feci; se si va ad utilizzare questo test, però, nel 5/8% dei casi si può verificare un falso negativo ossia;
- esame degli anticorpi IgG: questo esame, eseguito sul campione di sangue, viene sconsigliato da alcuni per la diagnosi di routine o per la valutazione dell’efficacia della terapia, perché non riesce a distinguere tra infezione presente o passata. Se l’esame dovesse essere negativo, è improbabile che sia in atto un’infezione ma, al contrario, se il test è positivo bisogna confermare i risultati con il Breath Test o con l’esame degli antigeni delle feci.
Per quanto riguarda, invece, gli esami per helicobacter pylori invasivi (tramite endoscopia) sono:
- istologia: si tratta di un esame del tessuto al microscopio, al fine di fornire informazioni sulla presenza di infezioni e sullo stato della mucosa gastrica;
- test rapido dell’ureasi: prelevando un campione di tessuto (biopsia) si può rilevare la presenza dell’enzima ureasi – e, di conseguenza, la presenza del batterio H. pylori;
- coltura: tramite questo testa, i batteri vengono fatti crescere su una soluzione nutriente con lo scopo di valutare quale sia l’antibiotico migliore da utilizzare in terapia. La risposta definitiva si avrà dopo alcune settimane;
- PCR (reazione a catena della polimerasi): viene estratto il materiale genetico (DNA) dell’Helycobacter Pylori per sottoporlo a una reazione di amplificazione.
Il test di ricerca dell’antigene fecale e il test del respiro sono gli esami migliori per la diagnosi e la valutazione della risposta alla terapia (oltre ad essere i più rapidi e quelli non invasivi).
Qualora le analisi per Helicobacter dovessero risultare positive, tramite la ricerca dell'antigene nelle feci o il test del respiro, i sintomi sono riconducibili ad un’infezione causata da questo batterio; in questo caso, verrà prescritto un trattamento antibiotico.
Se, invece, il test dovesse essere negativo, i disturbi di cui soffre l’individuo che vi si è sottoposto potrebbero essere dovuti ad un’altra causa e non all’infezione da H. Pylori; sono, dunque necessari ulteriori approfondimenti, inclusi i test invasivi, per poter escludere l’infezione.