Punture di acari: come riconoscerle?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 06 Giugno, 2024

ragazza seduta sul divano si gratta il braccio

Come si riconoscono le punture di acari? È vero che questi piccolissimi insetti possono mordere la pelle umana? E se sì, come fare per accorgersi della loro presenza? Ecco tutto quello che bisogna sapere sulle punture di acaro della polvere.

Punture di acari della polvere: come sono fatte?

Gli acari sono parassiti di dimensioni microscopiche totalmente invisibili ad occhio nudo e che appartengono alla famiglia degli aracnidi e delle zecche. 

Ne esistono di moltissimi tipi, tuttavia quello che crea i problemi maggiori all'uomo è il cosiddetto "acaro della polvere", il quale si nutre di piccolissimi residui di pelle, forfora, unghie e peli che si depositano sulle superfici.

Sebbene comunemente si parli di puntura di acaro o di morso, in realtà questi insetti non aggrediscono l'uomo. In alcuni soggetti predisposti essi possono però provocare seri danni alla salute, inoltre alcune specie possono costituire un vettore per il trasporto di alcune malattie.

La specie di acaro più diffusa è il Dermatophagoydes, il quale si trova soprattutto sul letto, sul materasso, sulle tende, sui tappetti e, più in generale, in tutti quegli oggetti dove tende ad accumularsi una grande quantità di polvere. Quando si parla di puntura di acaro della polvere si fa riferimento alla reazione allergica causata dalla sua presenza, la quale può manifestarsi con eczemi e dermatiti della pelle

A differenza delle cimici del letto, che - nutrendosi di sangue umano – sono solite pungere la cute degli esseri umani per cibarsi, gli acari non mordono, né tantomeno pungono; tuttavia, essi possono comunque provocare diverse problematiche di salute. 

Qualora si notassero sulla pelle del corpo dei puntini rossi o dei segni evidenti di punture, allora è molto probabile che non si tratti di un morso di acaro, bensì di una lesione causata dalla cimice del letto.

Purtroppo, è praticamente impossibile rimuovere totalmente la presenza degli acari dalle superfici: si stima che in ogni grammo di polvere siano presenti addirittura 5.000 di questi insetti; per questo motivo è importante eliminare regolarmente la polvere e pulire l'ambiente domestico, o il rischio è che ci si possa ritrovare con una vera e propria infestazione da acari in grado di provocare problemi respiratori, allergie e dermatiti.

In alcuni casi le infestazioni da acari possono anche dare origine a vere e proprie patologie, come ad esempio la demodicosi o la scabbia, oppure fungere da veicolo di trasporto per altri microrganismi infettivi molto pericolosi, alla pari del tifo o della lebbra.

Come accorgersi della presenza dei morsi di acaro

Le punture degli acari non danno luogo a veri e propri sintomi in modo immediato, come invece accade in seguito ai morsi delle cimici del letto. La loro presenza diventa evidente quando, in alcuni soggetti sensibili, si cominciano a manifestare delle reazioni allergiche.

Le manifestazioni maggiormente associate ad esse sono:

  • tosse;
  • starnuti;
  • dermatite;
  • problemi respiratori;
  • eritemi;
  • eczemi;
  • rinite;
  • difficoltà a deglutire;
  • congiuntivite;
  • lacrimazione abbondante;
  • asma;
  • pizzicore in gola;
  • sensazione di prurito alla gola;
  • gonfiore;
  • orticaria;
  • prurito alla pelle, soprattutto durante le ore notturne.

La dermatite si manifesta con ponfi, bollicine (le classiche "bollicine da acari"), prurito, pizzicore, ed è scatenata dalle sostanze allergizzanti che il Dermatophagoides pteronyssinus rilascia sulla pelle umana

Qualora la presenza di acari sulla pelle dovesse dare luogo a sintomi molto fastidiosi e difficili da sopportare, sarà necessario contattare il medico e ricorrere a uno specifico trattamento a base di spray e creme ad uso topico.

Come prevenire le punture di acaro

Sebbene i morsi di acari non esistano, la presenza di questo fastidioso parassita determina (soprattutto nei soggetti predisposti), un fastidio e un disagio decisamente evidenti. Come fare, quindi, per prevenirli e per minimizzare la possibilità di sviluppare delle reazioni allergiche?

Innanzitutto, occorre prestare attenzione alla pulizia dell'ambiente domestico; è infatti necessario eliminare l'eccesso di polvere dagli oggetti e pulire regolarmente la casa. Poi, è preferibile mantenere una temperatura all'interno delle stanze non troppo elevata (inferiore ai 25°), visto che l'acaro ama i climi caldo-umidi.

Già impostando una temperatura compresa tra 18° e 22°, si noterà un deciso miglioramento, mentre un'altra buona abitudine consiste nell'arieggiare regolarmente gli ambienti. Infine, per minimizzare il rischio di incorrere in prurito da acari del letto, è opportuno lavare spesso la biancheria (impostando un lavaggio a 60°) e igienizzare regolarmente il materasso.

Per pulire la superficie del materasso, e ridurre fortemente la presenza di questi insetti, è utile sfruttare l'azione del vapore, il quale uccide gli acari in pochi secondi. Un altro consiglio utile da tenere presente è, poi, quello di far arieggiare il materasso almeno mezz'ora prima di rivestirlo con la biancheria da letto pulita, in modo che si disperda l'eccesso di umidità


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Punture di acari: quali sono le specie che le provocano

La maggior parte degli acari presenti comunemente sulle superfici non danno luogo a morsi o a punture; tuttavia, alcune tipologie possono costituire un problema di natura sanitaria, visto che trasmettono patologie o determinano vere e proprie infestazioni.

Le specie di acaro a cui fare attenzione sono:

  • i Sarcoptes (della famiglia Sarcoptidae). Possono attaccare sia l'uomo che l'animale e sono tra i principali responsabili della diffusione della scabbia. Anche in questo caso non è propriamente corretto parlare di punture di acari, visto che questa tipologia di parassita tende a depositare le uova sulla pelle umana. Una volta schiuse, le uova che ospitano i parassiti danno luogo ad un forte prurito (soprattutto notturno), che induce a grattarsi febbrilmente fino a provocarsi delle lesioni cutanee che poi a loro volta possono infettarsi;
  • i Demodex (della famiglia Demodecidae). Si nutrono dei follicoli piliferi e dei residui sebacei provenienti dall'uomo e, se presenti in grandi quantità, possono causare seri fastidi.
  • i Trombicula autumnalis. Questa specie di acaro in genere vive nella vegetazione, tuttavia può attaccare l'uomo e pungerlo, soprattutto sulla zona inferiore del corpo;
  • i Trombicula akamushi. Anche questa specie di acaro vive nella vegetazione ed è tipica di alcune zone dell'India e del Pacifico Occidentale. È questo il parassita che provoca quelle che talvolta vengono definite come "bolle da acari", le quali sono caratterizzate da lesioni di tipo eritemato-bolloso.
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Christian Raddato
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