Dr.ssa Monica Sommariva, specialista in urologia.
“La prostatite è una patologia che riguarda la ghiandola prostatica e può essere causata da una infezione o da una infiammazione. Se la cura non è corretta in entrambe i casi può cronicizzare“. Ce ne parla la dr.ssa Monica Sommariva, specialista in urologia.
Quali sono i sintomi della prostatite?
I principali sintomi della prostatite sono:
- Bruciore durante la minzione e bisogno impellente e ripetuto di urinare.
- Sensazione di crampo anale e di pressione perianale continua.
- Dolore irradiato ai testicoli e alla radice della coscia.
- Disagio e peso sovrapubico con impossibilità a mantenere la posizione seduta.
- Dolore vivace all’eiaculazione.
Come si cura la prostatite?
Dipende se si tratta di una infezione o di una infiammazione.
In ogni caso, non è correlata necessariamente all’ipertrofia prostatica, ossia al fisiologico aumento di volume della ghiandola che avviene con l’età matura. Se la prostatite è batterica avremo la presenza di batteri nella spermiocoltura e anche nell’urinocoltura, urine torbide, talvolta ematiche e maleodoranti. I batteri sono sempre di origine intestinale o a trasmissione sessuale.
La terapia si avvale dell’utilizzo di disinfettanti urinari e antibatterici o in presenza di febbre che supera i 38 gradi anche di antibiotici. È necessario affiancare alla cura decongestionanti prostatici e probiotici intestinali, in quanto i batteri sono prevalentemente di origine intestinale.
Se invece è la prostatite è infiammatoria, avremo la presenza nel liquido prostatico di un numero elevato di cellule infiammatorie, come leucociti e macrofagi, e assenza di batteri nelle urinocolture.
In questo caso non si devono usare antibiotici, che addirittura sono dannosi, ma si tratta l’infiammazione con acido ialuronico associato ad antinfiammatori specifici, come la PEA e antibatterici, per evitare la contaminazione batterica intestinale, molto facile, se la ghiandola è congesta. Sempre utili i probiotici che mantengono in buone condizioni la flora batterica intestinale.
Quali sono le possibili complicazioni della prostatite?
Le complicazioni possono essere anche gravi se non si interviene e variano dal peggioramento della minzione diurna e notturna, all’urgenza minzionale con incontinenza urinaria, alla comparsa di tumefazione scrotale, all’irritazione del plesso emorroidario in portatori di emorroidi, fino al dolore pelvico cronico o nei casi di infezione ad ascessi ghiandolari e gangrena.
Importante è fare una corretta diagnosi, perché i disturbi minzionali sono spesso fuorvianti e in presenza di sintomi uguali a quelli dell’ipertrofia prostatica occorre una diagnosi differenziale per evitare disturbi che cronicizzano o interventi chirurgici disostruttivi inutili.