Quasi tutti amano consumare caffè dopo pranzo, soprattutto al termine di un pasto abbondante, facendosi aiutare dalla caffeina ad allontanare la sonnolenza incombente (oppure per tornare a lavorare con più energia).
Oggi cercheremo di rispondere ad una semplice domanda: il caffè dopo pranzo fa bene o male?
I benefici del caffè dopo pranzo
Una tazzina di caffè dopo pranzo è un piacere irrinunciabile, dona una sferzata di energia e vitalità – anche se provvisoria.
La variante preparata con la moka è molto più ricca di caffeina, sostanza stimolante che aiuta ad attivare il sistema nervoso e fa sentire più vivaci.
Assumere caffè amaro dopo pranzo è un ottimo digestivo: gli antiossidanti in esso contenuti stimolano la secrezione della bile incrementando la produzione di acido cloridrico.
Ma vediamo, più nel dettaglio, quali pregi può avere.
Intestino e cuore
Il caffè dopo pranzo dona benefici all’intestino (è infatti un ottimo alleato contro stipsi e stitichezza) grazie all’acido clorogenico, un polifenolo che ha diverse funzioni:
- aumenta la produzione di acidi grassi a catena corta;
- ha proprietà antinfiammatorie;
- favorisce la produzione di ormoni che regolano l’appetito e favoriscono sazietà.
Un consumo moderato di questa bevanda potrebbe, inoltre, proteggere da:
- ipertensione;
- rischio cardiovascolare;
- diabete mellito;
- obesità.
Aiuta il metabolismo
Bere una tazzina di caffè dopo pranzo migliora il funzionamento del metabolismo grazie alla presenza di vitamine del gruppo B:
- vitamina B2;
- vitamina B3;
- vitamina B5.
Parliamo, quindi, di effetto lipolitico, che stimola l’utilizzo dei grassi a scopo energetico e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate.
Favorisce il fegato
Se il caffè viene assunto con moderazione aiuta il fegato con la salute generale dell’organismo.
Questo avviene grazie ai polifenoli di cui è ricco, che riducono l’accumulo di grasso e stimolano la produzione della bile.
Le controindicazioni
Esistono alcune circostanze in cui è sconsigliato bere caffè dopo i pasti.
Eccole:
- chi ha problemi di anemia dovrebbe evitarlo, per via dei polifenoli che inibiscono l’assimilazione di ferro.
- chi presta attenzione all’assimilazione di calcio (menopausa o osteoporosi), poiché la caffeina può eliminare questo minerale.
- chi soffre di reflusso gastroesofageo, dal momento che si rischia di accentuare la stimolazione di succhi gastrici.
Inoltre, bere caffè dopo pranzo interferisce con l’eliminazione degli zuccheri, questo perché la caffeina colpisce gli ormoni che elaborano gli zuccheri e abbassano i livelli di glucosio nel sangue.
Questa bevanda, in sostanza, va assunta amara – senza zuccheri o dolcificanti – se non si vogliono favorire sbalzi di glicemia, che col tempo possono favorire:
- diabete di tipo 2;
- disturbi cardiovascolari.
Dunque, la risposta alle nostre domande è semplice: il caffè dopo pranzo aiuta la digestione e dona energia, ma dopo un pasto abbondante è bene assumerlo alla fine della digestione per non affaticare troppo il corpo.
In definitiva possiamo dire che un caffè a fine pasto, se assunto con moderazione e attenzione, non fa male e ha anche alcuni effetti positivi sulla salute.