8 settimane per un cuore più sano: il segreto è nella dieta vegana

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 05 Dicembre, 2024

Un piatto vegano
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Un gruppo di ricerca americano ha dimostrato che, in appena otto settimane di dieta vegana, è possibile notare dei miglioramenti a livello cardiovascolare.

Il calo dei livelli di insulina a digiuno e del colesterolo cattivo riscontrato, però, non devono essere presi alla leggera: è sempre bene confrontarsi con un medico prima di intraprendere qualsiasi regime alimentare.

Vediamo, però, cosa dice lo studio.

Lo studio

Una recente ricerca condotta da un team statunitense dell’Università di Stanford, in collaborazione con il Dipartimento di Microbiologia e Immunologia, il Chan Zuckerberg Biohub di San Francisco e il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università della California ha indagato – e, successivamente, confermato – i benefici della dieta vegana sul cuore.

Lo studio, guidato da Matthew J. Landry e Catherine Ward dello Stanford Prevention Research Center, ha coinvolto ventidue coppie di gemelli identici: questa scelta peculiare è stata presa per cercare di superare le variabili legate alla genetica, allo stile di vita e all’educazione.

I soggetti che hanno partecipato all’osservazione sono stati suddivisi in due gruppi:

  • il primo è stato sottoposto ad una dieta vegana (che escludeva ogni prodotto di origine animale);
  • il secondo, invece, ad un regime alimentare onnivoro (che comprendeva, in quantità moderata, formaggi, carne, latte, pesce e uova).

Entrambe le classi sono state monitorate per otto settimane – tra maggio e luglio del 2022 – e avevano degli alimenti in comune, come legumi, frutta, verdura e cereali (sempre alimenti naturali senza zuccheri raffinati).

Durante il primo mese, i pasti sono stati sottoposti direttamente dai ricercatori, mentre nel secondo sono stati preparati dai partecipanti sotto la guida degli organizzatori dello studio.

Una piccola nota importante riguarda la quantità: non sono stati imposti limiti e i gemelli potevano mangiare fino a sentirsi sazi.

I risultati

Le evidenze emerse al termine dell’osservazione sono state in favore del gruppo dei vegani: questi soggetti hanno mostrato una maggiore perdita di peso, rispetto al secondo gruppo, nonostante la dieta vegana non sia prettamente pensata per essere dimagrante.

Il livello di insulina a digiuno è diminuito del 20% (così come i livelli di colesterolo LDL, noto per favorire la formazione di placche aterosclerotiche che aumentano il rischio di infarto e ictus).

In particolare, l’LDL-C è passato da 110,7 mg/dl a 95,5 mg/dl nel gruppo vegano, un valore considerato ottimale (sotto i 100 mg/dl), mentre nel gruppo onnivoro la riduzione è stata minima (da 118,5 mg/dl a 116,1 mg/dl).

Il dato più interessante emerso, però, fa riferimento alle tempistiche con cui si possono riscontrare i benefici della dieta vegana: i ricercatori sottolineano che otto settimane sono sufficienti per ottenere miglioramenti significativi nella salute cardiovascolare.

Il Dr. Christopher Gardner, co-autore dello studio, ha spiegato che la dieta vegana suggerita era realistica e conveniente perché 21 dei 22 partecipanti l'hanno seguita senza problemi. I ricercatori concludono che, sebbene non sia necessario abbandonare completamente i prodotti animali, è consigliabile aumentare l'assunzione di alimenti vegetali e ridurre il consumo di prodotti animali, specialmente se combinato con una dieta equilibrata progettata da un nutrizionista.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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