Pin e Pan: due gemelli siamesi che non vogliono essere separati

Valerio Gestri | Blogger

Ultimo aggiornamento – 05 Marzo, 2020

Chi ha mai detto che i gemelli siamesi siano contenti di essere separati? Per esempio, Pin e Pan, due bimbi di 7 anni che provengono dalla Thailandia, precisamente da Nakhon Sawan, una cittadina a 250 km da Bangkok, non lo vogliono. Nonostante i medici abbiano approvato l’operazione per separarli, i due gemelli non ne vogliono sapere. Al momento, condividono due gambe e sono uniti dalla vita in giù.

Nonostante l’enorme problematica, i due bambini, un maschio e una femmina, non si sono mai lasciati scoraggiare, tanto da aver imparato a vivere la vita in un modo quasi normale, controllando una gamba per uno. Aiutandosi a vicenda, riescono ad eseguire tutte le azioni necessarie nella quotidianità, come vestirsi o spostarsi da soli dandosi una mano l’un l’altro. Non si fanno problemi a salire le scale o a muoversi: col tempo, hanno imparato a fare tutto muovendosi con un triciclo. Vivono con i nonni e frequentano una scuola per disabili, dove si spostano tramite una sedia a rotelle.

I medici hanno analizzato la situazione, affermando che si può procedere con la separazione perché l’operazione non comporterebbe alcun rischio per la salute dei due piccoli. Ma i nonni, gli insegnanti e, soprattutto, i due fratelli non vogliono la divisione. La nonna spiega che, nonostante la nascita dei gemelli sia stata uno choc, non vuole che vengano separati perché ciò potrebbe turbare il loro equilibrio. Tutti, nonni e insegnanti, credono molto nel futuro di Pin e Pan poiché sono due bambini molto intelligenti.

Gemelli siamesi: sintomi e cause

Non ci sono segni o sintomi specifici che possano indicare una gravidanza gemellare congiunta. Come per le altre gravidanze di gemelli, l’utero può crescere più rapidamente rispetto a quando si ha un singolo feto e potrebbero verificarsi stanchezza, nausea e vomito nelle prime fasi della gravidanza. I gemelli siamesi possono essere diagnosticati all’inizio della gravidanza mediante gli ultrasuoni standard.

L’anatomia dei gemelli siamesi

I gemelli siamesi sono generalmente classificati in base al punto o ai punti in cui sono uniti. L’anatomia specifica di ogni coppia di gemelli siamesi è unica.

I gemelli siamesi possono essere uniti in uno qualsiasi di questi siti:

  • Petto: i gemelli Thoracopagus sono uniti sul petto. Spesso, hanno un cuore in due e possono anche avere in comune il fegato e l’intestino superiore. Questo è uno dei punti più comuni di unione tra i gemelli siamesi.
  • Addome: i gemelli Omphalopagus sono congiunti vicino all’ombelico. Molti gemelli omphalopagus condividono il fegato e alcuni condividono la parte inferiore dell’intestino, chiamata ileo, e del colon. In genere, non condividono il cuore.
  • Parte inferiore della colonna vertebrale: i gemelli Pygopagus sono comunemente uniti sulla schiena all’altezza della base della colonna vertebrale. Alcuni gemelli pygopagus condividono il tratto gastrointestinale inferiore e altri i genitali e gli organi urinari.
  • Colonna vertebrale: i gemelli Rachipagus, chiamati anche rachiopagus, sono uniti schiena contro schiena per tutta la lunghezza della colonna vertebrale. Questo tipo è molto raro.
  • Bacino: i gemelli Ischiopagus sono uniti sul bacino e possono rivolgersi la faccia o meno. Molti gemelli ischiopagus condividono il tratto gastrointestinale inferiore, oltre al fegato e agli organi del tratto genitale e urinario. Ogni bambino può avere due gambe normalmente oppure entrambi possono condividere, meno frequentemente, due o tre gambe.
  • Tronco: i gemelli Parapagus sono uniti da un lato all’altro del bacino e attraverso una parte o tutto l’addome e il petto, ma con teste separate. I gemelli possono avere due, tre o quattro braccia e due o tre gambe.
  • Testa: i gemelli Craniopagus sono uniti nella parte posteriore, superiore o laterale della testa, ma non sulla faccia. I gemelli craniopagus condividono una porzione del cranio, ma i loro cervelli sono generalmente separati, anche se possono condividere alcuni tessuti cerebrali.
  • Testa e torace: i gemelli Cephalopagus sono uniti sul viso e sulla parte superiore del corpo. Le facce si trovano su lati opposti di una testa comune, condividendo un solo cervello. Questi gemelli raramente sopravvivono.

In casi rari, i gemelli possono essere asimmetricamente congiunti, con una parte doppia più piccola e non completa o meno formata rispetto all’altra.

Le cause

I gemelli identici o monozigoti vengono quando un singolo ovulo fecondato si divide e si sviluppa in due individui. Da 8 a 12 giorni dopo il concepimento, gli strati embrionali che si divideranno in modo da formare i gemelli monozigoti cominciano a svilupparsi negli organi e nelle strutture specifiche.

Si ritiene che, quando l’embrione si divide dopo tale periodo, ad esempio tra i 13 ei 15 giorni dopo il concepimento – la separazione si interrompe prima che il processo sia completo e i gemelli sono congiunti.

Una teoria alternativa suggerisce che due embrioni separati si possano in qualche modo fondere insieme durante la fase di sviluppo iniziale. Ancora però non è noto il fattore che permette il verificarsi di questa situazione.

Fattori di rischio

Non è chiaro perché i gemelli siamesi siano così rari, cioè non si sa il motivo per cui alcune coppie potrebbero essere a rischio di avere dei gemelli siamesi e altre no.

Complicazioni

I gemelli siamesi possono uscire solo con il parto cesareo. Molti gemelli siamesi sono morti o muoiono subito dopo la nascita. Non tutti i gemelli superstiti possono effettuare l’operazione per la separazione. Il successo della chirurgia dipende dal punto in cui i gemelli sono uniti, dalla quantità e dalla tipologia di organi che sono condivisi, così come dall’esperienza e dall’abilità del team chirurgico.

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Scritto da Valerio Gestri | Blogger

Laureato in Lettere Moderne, ho una pluriennale esperienza nella redazione di contenuti. Dopo aver lavorato come redattore cartaceo e multimediale, collaboro come freelance, coltivando le mie passioni: la scrittura e l'informazione!.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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