Piangere durante o dopo un allenamento non è un segno di debolezza o fragilità: è, infatti, una risposta umana normale che può avere diverse cause, sia fisiologiche che psicologiche.
Vediamo perché succede e come affrontare questa situazione emotiva.
Non solo fatica: i motivi per cui l'attività fisica ci fa stare bene
Se all'inizio l'esercizio fisico può sembrare stressante, nel lungo periodo i suoi benefici sulla salute mentale sono numerosi:
- riduce lo stress: aiuta a diminuire i livelli di ormoni dello stress come il cortisolo e l'adrenalina, che a lungo andare possono avere effetti negativi sul corpo e sull'umore;
- migliora l'umore: durante l'allenamento il cervello rilascia sostanze chimiche come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina, che sono associate a un senso di benessere e felicità;
- allevia il dolore: stimola la produzione di endorfine, molecole simili alla morfina che agiscono come un analgesico naturale, alleviando dolori sia fisici che emotivi;
- favorisce la crescita di nuove cellule cerebrali: le neurotrofine, prodotte durante l'attività fisica, promuovono la crescita di nuove cellule cerebrali, in particolare nell'ippocampo, la parte del cervello associata alla memoria e all'apprendimento.
Non c'è bisogno di diventare un atleta professionista per beneficiare di questi vantaggi, anche una passeggiata quotidiana o una sessione di yoga o pilates possono fare la differenza: l’importante è trovare un'attività da praticare con costanza.
Perché piangiamo dopo l'allenamento?
Piangere in seguito all'attività fisica può sembrare strano, ma in realtà è un fenomeno più comune di quanto si pensi.
I fattori scatenanti possono essere:
- stress: problemi familiari, lavorativi o relazionali possono aumentare la sensibilità emotiva e portare a pianto durante l'esercizio fisico;
- rilascio emotivo: l'attività fisica può indurre il rilascio di endorfine, che migliorano l'umore, ma a volte questo può intensificare le emozioni al punto da scatenare un pianto;
- trauma: alcune persone che hanno subito traumi in passato, come ad esempio una fuga da una situazione pericolosa, possono essere turbate da determinati esercizi, come la corsa, che rievocano quei ricordi;
- emozioni positive: raggiungere un obiettivo di allenamento o sentirsi orgogliosi di sé stessi per lo sforzo compiuto può portare a lacrime di gioia.
Quando piangiamo il nostro sistema nervoso simpatico viene attivato, il che provoca una serie di cambiamenti fisici, tra cui un aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della respirazione.
Questo sistema ci aiuta a rilassarci e a tornare a uno stato di calma: il pianto può essere, dunque, un modo per rilasciare l'energia accumulata a causa di queste emozioni intense.
Ecco come gestire il carico di emozioni
Come dichiarato da Rhiannon Patten, fisiologo dello sport e dottorando alla Victoria University, ad ABC News non è detto che ci sia davvero bisogno di provare a contrastare il pianto a fine allenamento, perché “forse è proprio ciò di cui il nostro corpo ha bisogno in quel momento."
In ogni caso, potrebbe rappresentare un’opportunità per riflettere sul proprio stato d’animo.
Ecco cosa si può fare, quindi, per gestire questa esigenza di sfogarsi:
- predisporsi all'ascolto: è importante fermarsi e ascoltare il proprio corpo, capire cosa sta cercando di comunicarci;
- superare lo stress: può essere utile cercare di trovare modi per ridurre lo stress nella vita quotidiana, come praticare mindfulness, meditazione o trascorrere del tempo con le persone che ci fanno stare bene;
- parlare con un professionista: se il pianto diventa ricorrente e invalidante, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale per ricevere supporto e sviluppare strategie per gestire le emozioni;
- non smettere di allenarsi: non è necessario privarsi dei benefici dell’allenamento a causa di alcuni momenti particolarmente emotivi;
- chiedersi se l’allenamento è giusto per noi: il pianto potrebbe essere un avvisaglia di un'errata modalità di allenamento. L’utilizzo di macchinari poco funzionali alle nostre esigenze, il sollevamento di pesi eccessivi o alcune attività sportive ad alta intensità potrebbero risultare troppo pesanti a livello fisico e generare, quindi, una risposta anche dal punto di vista emotivo.
In sintesi, piangere è un'emozione umana normale e non c'è nulla di male, anche se ci capita di farlo dopo un allenamento in palestra: bisogna solo prendersi il tempo necessario per elaborare ciò che si prova senza giudicarsi e non allarmarsi in quanto si tratta di una risposta fisiologica.