Perché gli attacchi di asma vengono di notte?

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Ultimo aggiornamento – 03 Maggio, 2021

Perché viene l'asma di notte? Le cause e i rimedi

Costrizione toracica, mancanza di respiro, tosse e respiro affannoso: sono sintomi che chi soffre di asma notturna conosce molto bene.

Si tratta di una condizione che non può essere per nulla sottovalutata e che influisce notevolmente sulla qualità della vita. Poi, è inutile negarlo: controllare i sintomi dell’asma, quando si presentano di notte, è molto più difficile.

Ma perché gli attacchi di asma vengono di notte? Ecco alcuni motivi.

Asma notturna? Alcune cause

Avete ragione. Le possibilità di sperimentare i sintomi dell’asma sono più elevate durante le ore notturne. Le cause possono essere tante e la ragione esatta non è ancora del tutto nota. Ci sono, però, alcune valide spiegazioni come:

  • Aumento del muco o sinusite – Durante il sonno, le vie respiratorie tendono a restringersi, provocando una maggiore resistenza al flusso d’aria: ciò potrebbe innescare una fastidiosa tosse notturna, con un conseguente irrigidimento delle vie aeree. Infine, proprio per questo motivo, chi soffre di sinusite è maggiormente esposto al rischio di attacchi d’asma di notte.
  • Posizione sdraiata – Dormire in posizione perfettamente orizzontale può predisporre a problemi di asma notturni. Sono molti i fattori che stanno alla base di questa condizione: accumulo di secrezioni nelle vie aeree, aumento del volume del sangue nei polmoni e riduzione dei volumi polmonari.
  • Aria condizionata – Dormire in un ambiente con aria condizionata tende a “raffreddare” le vie respiratorie, facendole perdere la loro umidità: questi fattori, già noti per essere la causa della cosiddetta “asma da esercizio fisico”, potrebbero essere implicati anche negli episodi di persistente tosse notturna.
  • Reflusso gastrico – Se si soffre di bruciore di stomaco, ricordate che proprio il reflusso gastrico – che dall’esofago passa attraverso la laringe – può stimolare un broncospasmo. La situazione peggiora notevolmente quando si è sdraiati. Ricorda, inoltre, che l’acido gastrico può causare una irritazione dell’esofago inferiore, portando a una costrizione delle vie respiratorie, con tutto ciò che questo comporta.
  • Risposta tardiva agli allergeni – Se, prima di coricarsi, si è esposti a particolari allergeni, è molto probabile che i sintomi dell’asma allergica si verifichino nelle ore notturne. Ricordiamo, infatti, che circa il 50% di coloro che manifestano una reazione allergica immediata presentano anche una seconda fase di ostruzione delle vie aeree entro 3-8 ore dall’esposizione all’allergene.
  • Ormoni – Come sappiamo, tra la notte e il giorno, si verificano dei mutamenti a livello ormonale. Anche gli ormoni hanno dei caratteristici ritmi circadiani. Prendiamo l’epinefrina che, ad esempio, esercita importanti influenze sui muscoli delle pareti dei bronchi, mantenendoli rilassati e permettendo una maggior ampiezza delle vie respiratorie. Non solo. Proprio quest’ormone sopprime anche il rilascio di altre sostanze, come le istamine, che causano secrezione di muco e broncospasmi. E i livelli di epinefrina sono più bassi intorno alle 4 di notte, mentre i livelli di istamina – che svolge un ruolo di primo piano nelle risposte infiammatorie e allergiche – tendono a raggiungere il loro picco proprio in queste ore. Ecco, dunque, un’altra possibile spiegazione del perché gli attacchi di asma vengono di notte.

Come prevenire l’asma notturna

State seguendo correttamente la terapia prescritta dal vostro medico per curare gli attacchi di asma notturni? Steroidi per via inalatoria, broncodilatori e corticosteroidi sono i primi e fondamentali alleati per poter trascorrere ore di sonno in tranquillità.

Vi sono, però, anche dei piccoli accorgimenti che è bene tenere presente per cercare di prevenire tosse, respiro affannoso e sibillino. Tra questi:

  • Effettua una pulizia accurata della camera da letto – Sembrerà banale, ma tenere puliti gli ambienti domestici è assolutamente fondamentale. Se puoi, utilizza un aspirapolvere con filtro antiparticolato, per cercare di trattenere allergeni e piccole particelle disperse nell’aria che potrebbero incrementare i sintomi dell’asma notturna. Insomma, se i vostri elettrodomestici non ne fossero già muniti, prima dell’acquisto controllare se vi è o meno la presenza dei famosi filtri HEPA. È importante!
  • Lava le lenzuola con cadenza settimanale – Per chi soffre di attacchi d’asma notturni – come abbiamo visto – la pulizia è davvero fondamentale. Anche quella delle lenzuola! Esegui un lavaggio settimanale, in acqua rigorosamente calda, per assicurarti la morte degli acari della polvere.
  • Procurati un umidificatore – Come sappiamo, l’aria fredda risulta più secca, dunque più problematica per le persone che soffrono di asma. È vero, non è una certezza, ma si potrebbe trarre beneficio dalla presenza di un umidificatore posto in camera di letto. In più, gli acari della polvere si moltiplicano negli ambienti secchi. Dunque, aumentare l’umidità delle stanze potrebbe aiutare a tenere a bada anche questi fastidiosi allergeni.
  • Evita di dormire con animali domestici – Se hai animali domestici, evita di farli scodinzolare in camera da letto. Anche se non sono loro a scatenare i tuoi attacchi di asma notturni: più che essere causa di allergeni, sono infatti degli ottimi trasportatori di allergeni. Sì agli animali, ma non non nelle stanze da letto.
  • Tieni la testa alta – È vero, dormire con più cuscini non rappresenta di certo una cura per quegli attacchi improvvisi di tosse che tormentano anche le notti già tranquille. Può rappresentare, però, un piccolo rimedio per placare – seppur in modo lieve – i sintomi dell’asma, soprattutto in presenza di un raffreddore o di una infezione sinusale. Insomma, se riesci, quando dormi, tieni la testa leggermente sollevata.
  • Verifica di non soffrire di apnea notturna – Le persone che soffrono di asma presentano un rischio maggiore di incorrere nelle apnee notturne, che causano ripetute interruzioni nella respirazione. Parlatene con il vostro medico, che saprà indirizzarvi verso una corretta diagnosi.

Piccoli e semplici accorgimenti che possono fare la differenza: provare per credere (parlandone sempre con il vostro medico di fiducia)!

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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