La fibromialgia è una malattia reumatica che colpisce l’apparato scheletro-muscolare, provocando un forte dolore ai muscoli e ai tessuti fibrosi, come tendini e legamenti. Colpisce dal 3 al 10% della popolazione adulta, ed è prevalente tra le donne.
Ancora non sappiamo quali siano le cause della fibromialgia. Le sue dolorose conseguenze sono, invece, note. Tra i sintomi che la caratterizzano, possiamo trovare astenia (affaticamento cronico e stanchezza debilitante), disturbi dell’umore e del sonno, aumento della tensione muscolare, sindrome del colon irritabile, rigidità in numerose zone dell’apparato locomotore e un dolore cronico diffuso.
Per i trattamenti per la fibromialgia, però, sembrano esserci nuove speranze.
Fibromialgia: ridurre il dolore del 75% si può?
Arriva dal Brasile e sembra funzionare davvero. Si tratta di uno strumento che combina un laser a bassa intensità con gli ultrasuoni terapeutici e che, dopo ripetute e brevi sedute sul palmo delle mani, dovrebbe normalizzare la soglia del dolore del paziente affetto da fibromialgia.
L’idea nasce da uno studio pubblicato sul Journal of Novel Physiotherapies ad opera dei ricercatori del CEPOF (Optics and PhotonicsResearch Center) della São Paulo Research Foundation (FAPESP). Gli scienziati hanno sperimentato il nuovo trattamento in sedute da tre minuti, ripetute due volte a settimana per cinque settimane.
La prima novità sta nell’essersi concentrati sul palmo delle mani dei pazienti, anziché sui punti considerati dolenti. La seconda innovazione è proprio lo strumento utilizzato, che per la prima volta unisce l’efficacia degli ultrasuoni con la luce laser. Due elementi che, in un riscontro iniziale, potrebbero sembrare banali, ma che in realtà potrebbero rivoluzionare la vita da chi è affetto da questa malattia.
Trattare i palmi delle mani: l’idea vincente
L’idea innovativa di applicare il trattamento direttamente al palmo delle mani deriva dalla revisione di studi precedenti, che dimostravano come, nei pazienti affetti da fibromialgia, un gran numero di neuro-recettori si trovino proprio in prossimità dei vasi sanguigni presenti nelle mani.
Da quest’osservazione è nata l’ipotesi che l’azione diretta su questa zona potesse avere un effetto maggiore rispetto all’applicazione del trattamento nelle aree che solitamente sono più soggette al dolore (come il trapezio).
Per trasformare quest’ipotesi in verità, i ricercatori del CEPOF hanno coinvolto 48 donne di età compresa tra i quaranta e i sessantacinque anni, affette da fibromialgia, e le hanno divise in sei gruppi. In tre gruppi è stata trattata con laser e ultrasuoni solo la zona del muscolo del trapezio. Negli altri tre, invece, la cura si è concentrata nel palmo delle mani.
I risultati hanno confermato la teoria dei ricercatori e hanno dimostrato come il trattamento alle mani sia molto più efficace rispetto a quelli usati in precedenza. I dati riportano un miglioramento funzionale generale pari al 57,72% e una riduzione del dolore del 63,31% nei gruppi in cui il trattamento è stato applicato solo sulla zona del trapezio. Dove si è invece utilizzata questa tecnica innovativa sul palmo delle mani, la riduzione del dolore ha toccato il 73,3%.
Il quadro è piuttosto chiaro: il trattamento somministrato sul palmo delle mani è più efficace, a prescindere dalla tecnica utilizzata. Il nuovo strumento che combina laser e ultrasuoni risulta, comunque, essere la scelta migliore per ottenere degli esiti eccellenti. Per la valutazione degli effetti del trattamento sono stati impiegati il Fibromyalgia Impact Questionnaire (FIQ) e la Visual Analogue Scale for Pain (VASP).
Perché questa nuova tecnica funziona
Dai risultati ottenuti si evince chiaramente che il trattamento alle mani è il migliore. Ma perché funziona in modo più efficace rispetto a una cura applicata in altre zone del corpo?
In realtà, anche l’applicazione combinata di laser e ultrasuoni su punti dolenti della muscolatura può portare a dei buoni risultati nella riduzione del dolore, ma non è in grado di raggiungere le innervazioni principali interessate dalla fibromialgia.
Al contrario, l’applicazione sul palmo delle mani ottiene un risultato globale, riuscendo ad eliminare quasi del tutto il dolore e migliorando così la vita del paziente.
Nello specifico, secondo gli autori dello studio, l’ottimizzazione del flusso ematico periferico e al cervello attraverso l’attivazione delle aree sensitive delle mani, durante le sedute di trattamento, riesce a normalizzare la soglia del dolore del paziente.
Questo nuovo strumento che combina laser a bassa intensità e ultrasuoni dovrebbe arrivare sul mercato entro marzo 2019.
Nel frattempo, i ricercatori brasiliani lo stanno sperimentando anche su osteoartrite a mani, piedi e ginocchia con risultati di rilevante interesse. Forse, ci troviamo finalmente davanti alla rivoluzione nel trattamento del dolore scheletro-muscolare.
Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast sulla fibromialgia.