Diciamo sì al peperoncino: ne vale davvero la pena

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 18 Aprile, 2019

Peperoncino: effetti positivi sul tumore al polmone

Che il peperoncino piccante fosse un ottimo cibo afrodisiaco, era noto da tempo. Un recente studio rivela però proprietà che vanno oltre, molto oltre. E abbiamo a che fare con la salute e la prevenzione.

Secondo una nuova ricerca, la capsaicina, il composto che rende piccanti i peperoncini, può infatti arrestare con successo le metastasi del cancro del polmone.

Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Capsaicina Vs tumore ai polmoni

Nuove ricerche suggeriscono che potrebbe esserci un principio attivo capace di ostacolare il processo che porta alla formazione di metastasi.

Si tratta della capsaicina, ovvero il composto chimico che dà al peperoncino quel sapore pungente e piccante. Ad oggi, è stata in grado di bloccare le metastasi del cancro al polmone nei roditori, così come nelle linee cellulari umane coltivate in laboratorio.

A studiarne le proprietà sono stati i ricercatori dr. Piyali Dasgupta e dr. Jamie Friedman, della Marshall University School of Medicine di Huntington, in Virginia Occidentale. I risultati sono stati presentati alla riunione annuale dell’American Society for Investigative Pathology a Orlando, Florida.

Ma cos’è la capsaicina

Così come la nicotina e la caffeina, la capsaicina è un alcaloide presente nel regno vegetale, in particolare nel peperoncino: in realtà, si tratta di sostanze tossiche utilizzate dalle piante a scopi di difesa. Non solo. Oggi, l’estratto di peperoncino è impiegato come antinfiammatorio per i disturbi articolari.

I ricercatori hanno testato la capsaicina in tre linee in coltura di cellule umane di tumore al polmone, scoprendo – con molta sorpresa – che la capsaicina è in grado di interrompere il primo stadio del processo metastatico, chiamato “invasione”.

Friedman e colleghi hanno anche nutrito topi con cancro ai polmoni con una dieta potenziata a base di capsaicina. Cosa è emerso? Che i roditori avevano un numero più contenuto di cellule tumorali metastatiche nei polmoni, rispetto ai topi che erano stati privati di tale trattamento.

Ulteriori esperimenti hanno inoltre evidenziato come la capsaicina possa interrompere le metastasi del cancro al polmone e bloccare l’attivazione della proteina Src, fondamentale per regolare la proliferazione, la sopravvivenza e la motilità delle cellule.

Le conclusione degli addetti ai lavori sono davvero ottime – «I nostri risultati mostrano che la capsaicina interagisce direttamente con la proteina Src inibendone l’attivazione per sopprimere la metastasi del cancro del polmone. I risultati dei nostri studi possono favorire lo sviluppo di nuove terapie anti-metastatiche per il cancro del polmone nell’uomo».

Il futuro? Sviluppare composti analoghi alla capsaicina, per evitare gli effetti collaterali di questo “miracoloso” principio attivo presente nel tanto amato (o, talvolta, odiato) peperoncino.

Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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