Occhi e sole: attenzione a congiuntivite e ad altri disturbi della vista

prof. Filippo Cruciani

Ultimo aggiornamento – 23 Luglio, 2020

Congiuntivite solare

Intervista al prof. Filippo Cruciani, medico oculista.

In collaborazione con IAPB Italia onlus - Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.  


Sole, estate e occhi: non tutti hanno la buona e sana abitudine di proteggere la vista, anche durante la bella stagione. Ma quali sono i rischi a cui si va incontro? Lo abbiamo chiesto al prof. Filippo Cruciani, medico oculista e membro di IAPB Italia onlus - Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità. 

Partiamo dalle palpebre: quali rischi sono legati a un'eccessiva esposizione al sole in estate?

Per quanto riguarda le palpebre si devono considerare gli effetti dannosi del sole sulla pelle

Le palpebre costituiscono una parte della cute, una cute estremamente sottile e delicata. Dunque, gli effetti dannosi che possiamo avere sulle palpebre sono i soliti: un eritema solare , con una ustione di 1° e di 2° grado, fotodermatosi e reazioni allergiche al sole, e un invecchiamento della cute con – non ultimo – tumore della pelle.   

Congiuntivite solare: quali sono i sintomi e come trattarla?

Ci sono delle persone, soprattutto giovani under 18, che vanno incontro a una forma particolare di congiuntivite, più esattamente è una forma di cherato-congiuntivite e quindi va a colpire non solo la congiuntiva, ma anche la cornea. Si tratta di una forma strettamente legata alla stagione primavera-estate, quindi all’esposizione solare. 

Sono soggetti predisposti a manifestare questo forte arrossamento oculare e fastidi come bruciore, prurito, sensazione di corpo estraneo e arrossamento particolare, perché va a interessare l’area di passaggio tra la congiuntiva e la cornea. Infine, possono comparire delle escrescenze di tipo gelatinoso. Questi soggetti hanno fastidio alla luce e devono essere protetti dai raggi solari.

Anche in inverno, sulla neve è bene proteggersi. 

Il trattamento è una prevenzione in primis: occhiali da sole con filtri specifici, che bloccano completamente la componente ultravioletta. Anche i cappelli con la visiera aiutano molto. Poi, quando c’è la manifestazione clinica, i pazienti devono essere seguiti con terapie locali, con colliri, cortisonici, antistaminici, ecc., a seconda delle indicazioni dell’oculista.  

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Cataratta: il sole e la mancata protezione degli occhi sono due fattori di rischio?

Il mondo oftalmologico si divide. Ci sono delle ricerche che sembrano dire che l’esposizione al sole sia un fattore di rischio. Altre lo escludono. Personalmente, non sono estremamente convinto che il sole sia causa di cataratta; in questo caso, avremmo una maggiore incidenza della malattia nei paesi dove c’è più irraggiamento solare. 

Indubbiamente, può contribuire, ma non sappiamo precisamente fino a che punto.

Smart working all’aperto, davanti a uno schermo: la doppia esposizione alla luce, quella solare e quella del PC, può danneggiare la vista?

No, assolutamente. E’ chiaro, se c’è una esposizione forte alla luce possono riscontrarsi dei fastidi, ma sono soggettivi; va curato molto il rapporto tra la luminosità dell’ambiente e quella dello schermo, per attenuare il contrasto ed evitare l’abbagliamento. 

Poter lavorare in ambienti esterni protetti è un fatto positivo. La luce naturale è la migliore in assoluto. 

prof. Filippo Cruciani
Scritto da prof. Filippo Cruciani

Il prof. Filippo Cruciani, referente scientifico di IAPB Italia, ricopre l’incarico di Direttore Responsabile della Seconda Clinica Oculistica, UOC (Unità Operativa Complessa) Oftalmologia, all’Umberto I°.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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