Nitriti nelle urine: cosa significano e quando preoccuparsi

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 03 Settembre, 2024

Donna in laboratorio analizza con un microscopio

Nitriti e nitrati sono composti azotati presenti naturalmente in alcuni ortaggi a foglia verde, così come nel sedano e nel cavolo. Inoltre, possono essere utilizzati come additivi conservanti in vari alimenti processati.

In questo articolo vediamo cosa significa quando si riscontrano i nitriti nelle urine che, in misura elevata, possono essere la spia di un'infezione delle vie urinarie in corso.

Tuttavia, la sola presenza di nitriti non è sufficiente per confermare con certezza una diagnosi, che richiede invece una valutazione complessiva di molteplici fattori, tra cui altri parametri clinici e la manifestazione di specifici sintomi. 

Dunque, vediamo quali sono questi sintomi, le cause e i trattamenti necessari in presenza di infezioni.

Cosa sono i nitriti e come si formano nelle urine

I nitriti sono composti azotati che si formano quando specifici enzimi batterici convertono i nitrati, molecole normalmente presenti nelle urine. 

Si tratta di sostanze che derivano dal metabolismo delle proteine assunte con la dieta e vengono eliminate dall'organismo attraverso le urine.

In condizioni normali, l'urina è un liquido biologico sterile, prodotto dai reni e temporaneamente immagazzinato nella vescica prima di essere espulso attraverso le vie urinarie. 

In assenza di infezioni batteriche i nitriti non dovrebbero essere presenti nelle urine o, comunque, esserlo in quantità molto basse, non rilevabili ai comuni test di screening. L'urina positiva ai nitriti è segnale di una possibile infezione delle vie urinarie.

Quali sono le cause dei nitriti positivi nelle urine?

L'urina contiene naturalmente nitrati che provengono dalla dieta, mentre non dovrebbe contenere né batteri né nitriti. 

La presenza di nitriti nelle urine si verifica quando batteri specifici, dotati di particolari enzimi, colonizzano le vie urinarie. 

Questi microrganismi penetrano nel tratto urinario attraverso l'uretra (il condotto che porta l'urina fuori dal corpo) e si riproducono rapidamente.

Una volta nelle vie urinarie, questi batteri sono in grado di convertire i nitrati, normalmente presenti nell'urina, in nitriti attraverso un processo biochimico di riduzione. 

Pertanto, il riscontro di livelli elevati di nitriti all'esame delle urine può essere considerato un indicatore indiretto di una possibile infezione del tratto urinario, suggerendo la presenza di una carica batterica potenzialmente patogena.

I batteri possono raggiungere la vescica, causando un'infiammazione nota come cistite

Dalla vescica, l'infezione può diffondersi ai reni, gli organi che producono l'urina, portando a un'infezione renale chiamata pielonefrite


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Un'infezione delle vie urinarie può verificarsi in qualsiasi punto del tratto urinario, compresi vescica, ureteri, reni e uretra; questa condizione è molto comune, con un'incidenza particolarmente alta tra le donne.

Tuttavia, è importante sottolineare che la sola presenza di nitriti non è sufficiente per diagnosticare con certezza un'infezione, ma deve essere valutata in combinazione con altri parametri clinici e sintomi specifici.

Inoltre, sebbene la presenza di nitriti sia un forte indicatore di un'infezione, la loro assenza non esclude necessariamente la possibilità di un'infezione alle vie urinarie. Infatti, non tutti i tipi di batteri sono in grado di convertire i nitrati in nitriti. 

Per questo motivo, il medico considererà il risultato di diversi test e la presenza di eventuali sintomi per diagnosticare correttamente un'infezione delle vie urinarie.

Nitriti e infezioni delle vie urinarie: i batteri responsabili

I batteri più comunemente responsabili di questa conversione biochimica da nitrati a nitriti e di infezioni delle vie urinarie appartengono prevalentemente alla famiglia delle Enterobacteriaceae.

Tra i batteri più comunemente isolati nelle infezioni urinarie, Escherichia coli, in particolare i ceppi adattati a colonizzare il tratto urinario, è di gran lunga il più frequente, essendo responsabile della maggioranza delle cistiti e di una elevata percentuale di pielonefriti.

Sintomi delle infezioni urinarie

I sintomi associati alle infezioni del tratto urinario sono molto evidenti, tra questi:

  • dolore e sensazione di bruciore durante l'atto della minzione (disuria);
  • stimolo frequente a urinare anche con scarso esito (pollachiuria);
  • episodi di incontinenza urinaria;
  • presenza di sangue nelle urine (ematuria);
  • urine dall'aspetto torbido e dall'odore intenso, pungente, sgradevole;
  • fastidio o senso di pressione a livello addominale.

Se si manifestano questi sintomi, specie se accompagnati dal riscontro di nitriti elevati all'esame delle urine, è importante consultare il medico per una valutazione approfondita e un'eventuale terapia antibiotica mirata, sulla guida di un antibiogramma.

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Nitriti nelle urine in gravidanza

Le infezioni delle vie urinarie sono comuni durante la gravidanza e la presenza di nitriti nelle urine, rilevata con un semplice esame, è un importante indicatore di queste infezioni. 

Pertanto, riscontrare nitriti nelle urine in gravidanza richiede attenzione immediata anche in assenza di sintomi evidenti.

In gravidanza, diversi fattori favoriscono le infezioni del tratto urinario:

  • l'aumento delle dimensioni dell'utero che preme sulla vescica rendendo difficile lo svuotamento completo e causando il ristagno di urina;
  • gli ormoni della gravidanza, come il progesterone, riducono il tono muscolare degli ureteri rallentando il flusso urinario e ostacolando l'eliminazione dei batteri.

Le infezioni alle vie urinarie non trattate in gravidanza possono causare complicazioni come la pielonefrite, ma sono associate a un maggior rischio di ipertensione, parto pretermine e basso peso alla nascita.

Diagnosi dei nitriti

La presenza di nitriti da sola non è considerata sufficiente dai medici per porre diagnosi certa di infezione urinaria. 

Infatti, ci possono essere infezioni anche in assenza di nitriti elevati, se causate da batteri che non possiedono gli enzimi necessari per convertire i nitrati.

Ne sono un esempio alcuni batteri gram-positivi come Staphylococcus saprophyticus, Streptococcus agalactiae e Enterococcus faecalis, o gram-negativi come Haemophilus influenzae. In questi casi la diagnosi si basa necessariamente su altri esami.

Leucociti e nitriti nelle urine

Per diagnosticare con certezza un'infezione urinaria in atto, i medici devono valutare contestualmente altri parametri, come la presenza all'esame microscopico delle urine di leucociti (globuli bianchi) e di batteri all'esame colturale, oltre a fare un'attenta analisi dei sintomi clinici riportati dal paziente.

La presenza contemporanea di batteri, nitriti e leucociti all'esame completo delle urine è considerata indicativa di infezione urinaria in corso, specie se accompagnata dai sintomi specifici descritti prima. 

Falsi positivi e falsi negativi dei nitriti

Nel refertare un esame delle urine, i laboratori di analisi riportano eventuali nitriti rilevati come "positivi" o "presenti", specificandone talvolta il livello (ad esempio 1+, 2+, 3+). 

Risultati falsi negativi (nitriti assenti nelle urine, nonostante l'infezione) si possono avere in alcune condizioni come:

  1. una dieta povera di nitrati;
  2. un tempo di permanenza dell'urina in vescica troppo breve, che non consente la conversione dei nitrati in nitriti da parte dei batteri;
  3. l'assunzione di dosi elevate di vitamina C che interferisce con la reazione.

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Meno comuni sono invece i falsi positivi (elevata presenza di nitriti nelle urine senza infezione) che possono derivare, ad esempio, da un consumo eccessivo e protratto di alimenti ricchi di nitriti aggiunti come conservanti, come insaccati, formaggi e prodotti ittici conservati.

Importanza di una corretta raccolta del campione

Per garantire l'affidabilità dei risultati dell'esame dei nitriti e degli altri parametri urinari, è fondamentale seguire una corretta procedura di raccolta del campione. 

Idealmente, si consiglia di utilizzare le prime urine del mattino, che sono rimaste a contatto con la mucosa vescicale per un tempo prolungato durante la notte.

Vanno anche seguite alcune basilari precauzioni igieniche, come lavarsi bene le mani e i genitali esterni prima della raccolta, scartare il primo getto e raccogliere quello intermedio direttamente nel contenitore sterile fornito dal laboratorio o acquistato in farmacia.

L'esame dei nitriti viene richiesto dal medico per i controlli di routine, ad esempio durante la gravidanza, o più spesso quando si sospetta un'infezione delle vie urinarie, in presenza appunto di sintomi caratteristici come bruciore e dolore alla minzione, urgenza minzionale, pollachiuria, malessere generale, febbre e alterazioni delle urine.

Per identificare con precisione le specie batteriche responsabili dell'infezione, il medico potrebbe richiedere un esame colturale delle urine, l’urinocoltura

Questo test consente di isolare e caratterizzare i microrganismi patogeni presenti nel campione, fornendo indicazioni utili per orientare la scelta dell'antibiotico più appropriato ed efficace. 

Fondamentale, inoltre, l'antibiogramma per stabilire a quale antibiotico è sensibile l'eventuale germe isolato.

Trattamento dei nitriti nelle urine

Se non si è in gravidanza e i nitriti sono accompagnati da sintomi, il trattamento prevede in genere un ciclo di antibiotici

Il genere di antibiotico prescritto dipende dal tipo di batterio presente nel tratto urinario, dalle condizioni di salute sottostanti e dall'eventuale stato di gravidanza (quindi dall'antibiogramma).

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Un trattamento adeguato con antibiotici dovrebbe risolvere i sintomi entro un paio di giorni. 

Ma è bene seguire alla lettera le indicazioni del medico curante completando l'intero ciclo di antibiotici: in caso contrario, l'infezione potrebbe ripresentarsi.

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Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

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