I miceti, noti come funghi, possono infettare le vie urinarie causando infezioni micotiche. Il fungo Candida è il principale responsabile di queste infezioni, nota anche come candidosi urinaria.
Questi microrganismi possono colonizzare vescica e reni, soprattutto in persone con un sistema immunitario compromesso o che utilizzano cateteri vescicali.
È fondamentale riconoscere i sintomi della presenza di miceti nelle urine per adottare misure preventive e terapeutiche adeguate onde evitare complicazioni.
Batteri e miceti nelle urine: di cosa si tratta
Alcuni generi di miceti, o lieviti, possono infettare le vie urinarie: questo tipo di infezione viene spesso indicata come infezione da lievito (che può causare anche l'infiammazione della vagina, la vaginite).
Le infezioni da miceti (funghi) nelle urine, note anche come candiduria, sono infezioni comuni, soprattutto in persone con sistema immunitario indebolito o con particolari condizioni di salute.
Così come avviene per le micosi cutanee, i funghi responsabili della candiduria sono normalmente presenti nell'ambiente e nell'organismo umano senza causare problemi, ma possono proliferare eccessivamente in determinate circostanze.
Infezione fungina delle vie urinarie
Per infezione fungina delle vie urinarie si intende un’infezione delle vie urinarie causata perlopiù da Candida species, con particolare attenzione alla Candida albicans, principale agente infettivo fungino.
Il fungo Candida è il principale microrganismo responsabile di infezioni da lievito nelle vie urinarie (candidiasi), ma altri funghi possono causare infezioni alle vie urinarie, come Cryptococcus neoformans, Aspergillus spp, Mucoraceae spp, Histoplasma capsulatum, Blastomyces spp, e Coccidioides immitis, che possono infettare i reni come parte di un'infezione micotica sistemica o disseminata, soprattutto in persone con un sistema immunitario compromesso. (Fonte 1)
Cause e fattori di rischio
Le infezioni del tratto urinario inferiore da candida sono comuni in persone con cateteri vescicali, in genere dopo una terapia antibiotica.
I fattori di rischio per sviluppare un'infezione da miceti nelle urine comprendono:
Cause principali
Vediamo di seguito le cause principali:
- immunodepressione: le persone con un sistema immunitario debole (neoplasie, AIDS, chemioterapia, farmaci immunosoppressivi) sono più suscettibili alle infezioni micotiche;
- uso di cateteri: l'uso prolungato di cateteri vescicali può facilitare l'ingresso dei funghi nelle vie urinarie;
- terapia antibiotica: gli antibiotici possono alterare la flora batterica, favorendo la crescita dei funghi;
- diabete: persone con diabete hanno un rischio maggiore di sviluppare infezioni urinarie micotiche.
Altri fattori di rischio
Ecco altri possibili cause:
- trapianto renale;
- uso di dispositivi a permanenza come nefrostomie e stent.
L'uso di corticosteroidi rappresenta un importante fattore di rischio aggiuntivo per lo sviluppo di infezioni micotiche urinarie.
I corticosteroidi, utilizzati per il trattamento di varie condizioni infiammatorie e autoimmuni, possono compromettere la risposta immunitaria dell'organismo rendendo i pazienti più suscettibili alle infezioni fungine.
Sintomi e possibili diagnosi delle infezioni micotiche urinarie
La maggior parte dei pazienti con candiduria può essere asintomatica, ossia priva di sintomi.
Tuttavia, nei pazienti sintomatici, i sintomi possono manifestarsi attraverso bruciore durante la minzione, aumento della frequenza urinaria, dolore pelvico e urine torbide o maleodoranti.
Ecco un elenco più ampio dei sintomi associati:
- disuria: dolore e bruciore durante la minzione;
- pollachiuria: necessità frequente di urinare;
- ematuria: presenza di sangue nelle urine;
- dolore pelvico: dolore nella zona inferiore dell'addome;
- febbre resistente agli antibiotici;
- ostruzione delle vie urinarie causata da conglomerati micotici o bezoari.
La diagnosi delle infezioni da miceti nelle urine si basa principalmente sull'urinocoltura e sull'evidenza di una reazione tissutale.
È importante differenziare tra colonizzazione e infezione: la cistite viene diagnosticata attraverso la presenza di segni di flogosi o irritazione vescicale, mentre la candidosi renale è considerata in pazienti con candiduria e fattori di rischio specifici.
La colonizzazione o infezione delle vie urinarie si individua attraverso l'indagine diagnostica del campione di urina (esami microscopici o colturali delle urine).
Questi esami possono rilevare la presenza di spore di miceti nelle urine, ovvero spore fungine – forme riproduttive dei funghi – principalmente di Candida spp.
La diagnosi delle infezioni micotiche urinarie si basa su:
- urinocoltura: esame delle urine per identificare la presenza di funghi;
- esame microscopico: analisi delle urine al microscopio per rilevare miceti;
- esami del sangue: per valutare lo stato immunitario del paziente.
- tecniche molecolari avanzate, come la PCR (reazione a catena della polimerasi): è una tecnica molecolare che permette l'identificazione rapida e precisa dei funghi nelle urine. Questo metodo amplifica specifiche sequenze di DNA fungino, rendendo possibile la rilevazione anche di piccole quantità di miceti.
Il cutoff è un valore limite utilizzato per distinguere tra risultati positivi e negativi in un test diagnostico: nel caso delle infezioni fungine urinarie, questo valore si riferisce in genere alla quantità di unità formanti coloni di funghi per millilitro di urina, considerata clinicamente significativa.
È stato dimostrato che tecniche di coltura possono essere inaffidabili e le definizioni dei cutoff variabili possono influenzare l'analisi dell'incidenza e dell'esito della candiduria.
Tecnologia per la diagnosi di infezioni fungine urinarie
L'adozione di sistemi automatizzati e l'uso dell'intelligenza artificiale migliorano la capacità di identificare i lieviti e altre particelle correlate alle infezioni fungine urinarie, offrendo anche la possibilità di monitorare in tempo reale l'evoluzione dell'infezione e la risposta al trattamento.
Questo approccio integrato consente una gestione proattiva e personalizzata delle infezioni, riducendo il rischio di complicazioni e migliorando gli esiti clinici per i pazienti.
Citometria a flusso e il metodo dell'immagine digitale
La diagnosi delle infezioni fungine urinarie evolve e supera i metodi manuali di microscopia grazie ai sistemi automatizzati per l'analisi delle urine basati su tecnologie avanzate come la citometria a flusso e il metodo dell'immagine digitale.
La citometria a flusso consente l'analisi dettagliata delle cellule e delle particelle presenti nelle urine offrono una maggiore precisione e rapidità rispetto ai metodi tradizionali.
Si tratta di una tecnologia che permette di identificare e quantificare rapidamente i lieviti e altre particelle correlate alle infezioni fungine, migliorando la tempestività della diagnosi.
Parallelamente, il metodo dell'immagine digitale sta rivoluzionando l'analisi del sedimento urinario: utilizza algoritmi avanzati per analizzare le immagini delle urine, identificando le strutture fungine e altre anomalie.
L'uso di immagini digitali consente una valutazione più accurata e riproducibile, riducendo il rischio di errori umani e migliorando la qualità dei risultati diagnostici.
Intelligenza artificiale in ambito sanitario
Un altro aspetto innovativo è l'integrazione dell'intelligenza artificiale (IA) nella diagnosi delle infezioni fungine urinarie.
L'IA, attraverso l'uso di algoritmi di apprendimento automatico, può analizzare grandi quantità di dati clinici e letterari per identificare pattern e correlazioni che potrebbero sfuggire all'occhio umano.
Questi algoritmi possono essere addestrati per riconoscere specifiche caratteristiche delle infezioni fungine, migliorando ulteriormente la precisione e l'efficienza della diagnosi.
Trattamento delle infezioni micotiche urinarie
Il trattamento delle infezioni fungine delle vie urinarie prevede l'uso di farmaci antifungini specifici in presenza di sintomi.
La scelta dell'antifungino dipende da diversi fattori tra cui la specie di Candida identificata, la gravità dell'infezione e le condizioni cliniche del paziente:
- specie di candida: diverse specie di candida possono avere sensibilità variabile agli antifungini. Ad esempio, mentre la Candida albicans è generalmente sensibile al fluconazolo, altre specie come la Candida glabrata e la Candida krusei possono essere resistenti a questo farmaco;
- sensibilità ai farmaci: è importante eseguire test di sensibilità per determinare quale antifungino sarà più efficace contro la specifica specie di candida. Il test permette di evitare l'uso di farmaci inefficaci e a ridurre il rischio di sviluppare resistenza.
Gli antifungini che si utilizzano in genere sono:
- fluconazolo: spesso utilizzato come trattamento di prima linea per le infezioni da candida albicans;
- voriconazolo e posaconazolo: antifungini azolici utilizzati per trattare infezioni causate da specie resistenti al fluconazolo;
- amfotericina B: utilizzata per infezioni gravi o sistemiche. Questo farmaco polienico è efficace contro un'ampia gamma di funghi, ma può avere effetti collaterali;
- echinocandine (caspofungina, micafungina, anidulafungina): efficaci contro la maggior parte delle specie di candida, spesso utilizzati per infezioni resistenti agli azoli o per pazienti con infezioni gravi.
Tra questi, in genere, si utilizzano antifungini azolici per le infezioni meno gravi, mentre per le infezioni resistenti si ricorre ad antifungini polienici.
In alcuni casi, può essere necessario aggiungere un antifungino antimetabolita per potenziare l'efficacia del trattamento.
Altri accorgimenti che è bene considerare:
- rimozione del catetere: se possibile, la rimozione o la sostituzione del catetere vescicale è raccomandata per ridurre la colonizzazione fungina;
- trattamento delle condizioni sottostanti: è essenziale gestire condizioni come il diabete o l'immunodepressione per migliorare l'efficacia del trattamento antifungino;
- monitoraggio del trattamento: il monitoraggio continuo è fondamentale per valutare la risposta al trattamento e adattare la terapia in base ai risultati clinici e di laboratorio.
Prevenzione delle infezioni da miceti nelle urine
La prevenzione delle infezioni micotiche urinarie è fondamentale per ridurre l'incidenza e le complicazioni associate a queste infezioni.
Due aspetti fondamentali della prevenzione implicano il controllo glicemico e l'uso appropriato degli antibiotici.
L'iperglicemia, ovvero alti livelli di zucchero nel sangue, crea un ambiente favorevole per la crescita dei funghi, in particolare della Candida spp.
Dunque, mantenere un controllo glicemico regolare è essenziale per prevenire queste infezioni, mantenere i valori entro i limiti raccomandati dal medico controllando i livelli di glucosio nel sangue attraverso una dieta equilibrata, così come l'aderenza alla terapia insulinica o agli altri farmaci ipoglicemizzanti prescritti.
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Alcuni dei nuovi farmaci per trattare il diabete di tipo 2, poi, hanno come principale effetto collaterale un’aumentata possibilità di sviluppare infezioni: essendo glicosurici (ovvero, facendo disperdere zucchero con le urine) possono favorire l’insorgenza di infezioni delle vie urinarie.
È per tale ragione importante tenere un’ottima igiene intima, col fine di ridurre la possibilità di insorgenza di tali infezioni.
L'uso eccessivo o inappropriato degli antibiotici può alterare la flora batterica normale delle vie urinarie, favorendo la crescita dei funghi. Ecco perché è importante utilizzare gli antibiotici solo quando strettamente necessario e sotto la supervisione di un medico.
Complicazioni delle infezioni fungine urinarie non trattate
Le infezioni fungine urinarie non trattate possono portare a complicazioni e conseguenze anche gravi, tra queste la pielonefrite fungina, un'infezione dei reni causata dalla diffusione dei funghi dalle vie urinarie inferiori.
Questa condizione può essere particolarmente pericolosa, soprattutto nei pazienti con un sistema immunitario compromesso.
I sintomi della pielonefrite fungina possono manifestarsi attraverso febbre alta, brividi, dolore lombare, nausea e vomito. Questi sintomi sono simili a quelli della pielonefrite batterica, ma possono essere più difficili da trattare.
La diagnosi richiede un'attenta valutazione clinica, esami delle urine e tecniche di imaging come l'ecografia renale o la tomografia computerizzata (TC) per identificare l'infezione e valutare l'estensione del danno renale.
Il trattamento della pielonefrite fungina richiede l'uso di antifungini sistemici, spesso per un periodo prolungato. Nei casi gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per drenare gli ascessi o rimuovere il tessuto infetto.
Oltre alla pielonefrite fungina, altre complicazioni possono includere la candidemia, ovvero la diffusione dei funghi nel sangue che richiede un trattamento immediato.
La formazione di conglomerati micotici o bezoari può causare ostruzione delle vie urinarie, richiedendo interventi chirurgici o endoscopici per rimuovere l'ostruzione. Infine, l'infezione persistente e non trattata può danneggiare i reni, portando a insufficienza renale acuta o cronica.