Primo bambino nato da un utero trapiantato

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 08 Ottobre, 2014

Il primo caso di parto da una donna con utero trapiantato sta sollevando l’attenzione dei media in tutto il mondo, segnando un cambiamento epocale sul trattamento della sterilità.

Il caso

La donna, il cui nome è rimasto anonimo per scelta della stessa, presentava un grave disturbo, la sindrome di Mayer-Rokitansky-Küstner-Hauser, causa di una malformazione congenita e di uno sviluppo alterato e incompleto dell’utero e della vagina. Una sindrome che condanna alla sterilità, almeno sino a questo momento. Dopo il trapianto uterino da una donatrice sua amica, una donna di 61 anni in menopausa, e la fecondazione in vitro all’inizio di quest’anno, finalmente la paziente ha dato alla luce il suo piccolo, nel dipartimento di Ostetricia e Ginecologia all’università di Göteborg in Svezia.

Ma come è stato possibile? Un miracolo della scienza?

Alcune donne, tra cui la protagonista della straordinaria storia di vita, sono state sottoposte a un trapianto di utero, un organo da sempre molto difficile da ricostruire.

Un team guidato dal professor Matts Brännström dell’Università di Göteborg ha coordinato ben 9 trapianti su donne con sindrome di MRKH o che avevano precedentemente subito isterectomie. Il risultato? Un successo 7 volte su 9 con le pazienti che hanno iniziato ad avere le mestruazioni entro 2-3 mesi.

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Nella foto, l’équipe medica dell’Università di Göteborg che ha diretto il trapianto di utero e l’inseminazione artificiale: da sinistra, Andreas G Tzakis, Pernilla Dahm-Kähler, Mats Brannstrom, Michael Olausson e Liza Johannesson.

 

Quali sono le complicazioni degli interventi?

Successi a parte, le complicazioni non mancano, e tra queste il rischio di rigetto dei nuovi uteri. Per questa ragione le pazienti sono sottoposte a un rigido regime di farmaci corticosteroidi che, avendo effetti collaterali sull’organismo, non possono essere assunti in eterno. I medici, infatti, prevedono di sottoporre le donne a un intervento futuro di isterectomia, dopo ovviamente aver consentito loro di sfruttare al meglio la ritrovata fertilità.

Cosa si prevede per il futuro?

Il futuro è ancora incerto. L’unica sicurezza è il grande passo avanti compiuto dalla scienza che sembra non arrestarsi nel tentativo di superare gli ostacoli posti dalla natura e regalare, anche alle donne sinora senza speranza, la gioia di una gravidanza.

 

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Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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