Dr. Leonardo Saracino, laureato in medicina a Milano nel 1978; specializzato a Ferrara in ematologia clinica e laboratorio nel 1981.
Spesso si parla di microcitosi e talassemia, due patologie che colpiscono il sangue, alterandone la composizione, senza capire bene di cosa si tratti.
Abbiamo chiesto al dr. Leonardo Saracino, specialista in ematologia, di aiutarci a fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Come sono collegate queste due patologie?
Microcitosi è il termine che definisce il diametro più piccolo dei globuli rossi, dovuto sia alla talassemia sia a una carenza di ferro.
Quali sono la qualità e l’aspettativa di vita di un talassemico?
Un portatore sano di anemia mediterranea ha un’aspettativa di vita più o meno normale; per una donna “portatrice sana” in gravidanza le cose possono essere più complicate: si può andare incontro a una carenza di ferro e avere un livello di emoglobina con un’anemia più forte rispetto a una donna non portatrice.
Il malato di talassemia major, invece, nonostante trasfusioni, ferrochelazioni, possibile trapianto di midollo osseo, secondo il protocollo Lucarelli, ha una qualità di vita e una aspettativa minori.
È possibile prevenire la talassemia?
La diagnosi prenatale via amniocentesi o villi coriali permette di escludere la nascita da due porattori sani di talassemia di un malato di talassemia major o Morbo di Cooley.
Quali sono i sintomi della talassemia?
I sintomi di una ammalato della forma major di talassemia sono dovuti all’anemia e al sovraccarico trasfusionale di ferro, nonostante la chelazione. Si possono verificare, quindi:
- anemia
- astenia
- osteoporosi
- cardiopatia
- malattie della tiroide
- iposviluppo somatico
Grazie ai nuovi regimi trasfusionali, la ferrochelazione e il trapianto di midollo, la situazione dei pazienti è molto migliorata negli ultimi decenni.