Dal medico curante, che è il primo approccio del malato con l’ “ente Sanità“, noi pazienti ci aspettiamo conforto, comprensione, cure (spesso proprio in quest’ordine!). Vediamo in concreto ciò che invece la Regione, cui è delegato l’ambito sanitario, si aspetta da lui.
Partiamo dagli orari di aperura dello studio: è sufficiente che resti aperto almeno un’ora al giorno, dal lunedì al venerdì, con l’obbligo di garantire quindici ore (nel caso della Lombardia innalzate a diciotto) settimanali se il medico ha 1500 pazienti (tetto massimo per un medico convenzionato con le ASL). Nelle ore notturne feriali, precisamente dalle 20 alle 8 del mattino, e dalle 8 (o dalle 10) del sabato fino alle 8 del lunedì, è attivo il servizio di Guardia Medica che sostituisce in tutto e per tutto il curante.
Per quanto concerne i certificati, sono gratuiti quelli di malattia, una cui copia viene inviata all’INPS all’atto stesso della stesura, mentre altre due sono rilasciate al paziente, una per sé e l’altra per il datore di lavoro.
A pagamento tutti gli altri certificati, un tempo secondo un tariffario stabilito dall’Ordine dei Medici che si aggirava sui 50€-60€ a copia, ora invece a discrezione totale del medico.
Ai certificati INPS, INAIL o di invalidità civile viene applicata l’IVA del 20%, da cui sono esenti invece i certificati sportivi o che non comportino un vantaggio assicurativo per il paziente.
Ai certificati INPS, INAIL o di invalidità civile viene applicata l’IVA del 20%, da cui sono esenti invece i certificati sportivi o che non comportino un vantaggio assicurativo per il paziente.
In tema di prescrizioni, invece, è bene ricordare che il “bollino verde” per le prestazioni urgenti non differibili, viene applicato dal medico di famiglia alla stretta necessità di avere entro 72 ore un accertamento diagnostico, ma non può assolutamente essere apposto, in assenza di urgenze, per ridurre i tempi di attesa delle visite specialistiche o esami.