In collaborazione con AMICI Onlus – Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino.
Intervista al dr. Marco Pizzoferrato - Medico Chirurgo, Specialista in Medicina Interna - Dottorando di ricerca in Scienze della Nutrizione, del Metabolismo, dell'Invecchiamento e delle Patologie di Genere.
Malattia di Crohn ed estate: con l'aumento delle temperature i pazienti possono avvertire un peggioramento dei sintomi? Cosa fare in questi casi? Ne parliamo assieme al dr. Marco Pizzoferrato, esperto in nutrizione e specialista in medicina interna.
Diarrea, nausea e perdita di appetito: l’estate può peggiorare questi sintomi del Crohn?
L’estate è, per definizione, la stagione delle vacanze, delle gite al mare (o in montagna), dei pranzi con gli amici, dei pic-nic, dell’attività fisica all’aria aperta ma, allo stesso tempo, può riservare spiacevoli conseguenze, a partire dai problemi legati al calore (dall’esaurimento al colpo o allo shock da calore) per arrivare a problematiche di tipo tossinfettivo e metabolico.
É per questo che i pazienti affetti da malattia di Crohn devono prestare particolare attenzione durante il periodo estivo. In particolare, l’esposizione al sole e al calore può aumentare il rischio di disidratazione e conseguente danno renale, specie in pazienti con malattia attiva e diarrea; inoltre, le eventuali alterazioni elettrolitiche, peggiorate dalla disidratazione e dalla sudorazione, possono aggravare sintomi quali la nausea, la perdita dell’appetito e il dolore addominale.
Non dobbiamo dimenticare anche le eventuali infezioni alimentari derivate dal consumo di alimenti mal conservati, che possono aggravare la sintomatologia dei pazienti con malattia attiva, in particolare i pazienti con stenosi, fistole ad alta portata o con multiple resezioni intestinali.
Pertanto, godiamoci l’estate in arrivo ma con attenzione e ricordiamoci di idratarci bene, privilegiando acqua e bevande analcoliche isotoniche, limitando, specialmente in caso di intestino “corto” o stomie, il consumo di bevande ipotoniche (tisane) e ipertoniche (succhi di frutta).
Frutta e verdure estive: come consumarle e prepararle essendo molto ricche di fibre
Non dobbiamo demonizzare le fibre presenti nella frutta e nella verdura, dobbiamo solo saperle scegliere. Eccezion fatta per i pazienti con malattia attiva grave o stenosante o fistolizzante, o per i pazienti con stomie ad alta portata (per i quali l'apporto di fibre deve essere ponderato dallo specialista di riferimento), un moderato consumo di fibre solubili è sempre da considerare.
Il consumo di frutta e verdura dovrà essere scelto sulla base di una prescrizione specialistica e, comunque, sulla base dell’attività di malattia: in caso di malattia attiva, si possono tranquillamente consumare mele, banane senza timori di sorta, ma anche fragole, melone, avocado con moderazione; in fase di attività lieve-moderata, si possono introdurre ad esempio anche pere, kiwi, pesche, zucchine e pomodori.
In fase di remissione, si privilegia una progressiva reintroduzione di frutta e verdura, quest’ultima dovrà essere mangiata fresca o preparata con tecniche di cottura a basso impatto come cottura al vapore, al cartoccio, bollita o al microonde.
Il pesce fa bene in caso di malattia di Crohn? Quali pesci prediligere
Il pesce fa benissimo, essendo ricco di oligoelementi, acidi grassi omega 3 e proteine ad alto valore biologico.
Da privilegiare il pesce bianco, non dimenticando di assumere, anche se in minor quantità, pesce azzurro, tonno, pesce spada e salmone, naturalmente freschi e non congelati. Da limitare invece i mitili e i crostacei.