Il mal di testa, ahinoi, è uno dei principali fastidi che ci tormentano in seguito a una giornata stressante, per via di un’influenza o di un raffreddore. Questo maledetto nemico è associabile a numerosissime causa, tra cui anche il cibo.
Non parliamo in questo caso solo di specifici alimenti, ma di abitudini alimentari. Una dieta corretta è necessaria per mantenere uno stile di vita sano, evitando così di saltare i pasti, il digiuno e la disidratazione. Analizziamo i principali cibi, additivi e bevande che possono portarvi ad avere questo disturbo.
Formaggi stagionati
Chi assume farmaci inibitori della monoaminossidasi deve cercare di evitare tutti i cibi contenenti tiramina, tra cui i formaggi stagionati, il vino rosso, le bevande alcoliche e le carni lavorate.
La tiramina è presente naturalmente in alcuni alimenti, formandosi dalla rottura delle proteine con l’invecchiamento. Generalmente, più un cibo ad alto contenuto proteico invecchia, più cresce il contenuto di tiramina. Ecco perché in cibi come il formaggio, la quantità di questa sostanza varia in base alla fermentazione, alla lavorazione e alla possibile contaminazione batterica. Di seguito, sono elencati i formaggi con più alto contenuto di tiramina:
- Brie’
- Formaggio cheddar
- Stilton
- Feta
- Gorgonzola
- Mozzarella
- Munster
- Parmigiano
- Formaggio svizzero
Alcol
Bevendo alcol, il sangue che scorre nel cervello aumenta. Secondo gli esperti, il mal di testa provocato dall’alcol viene attribuito alle impurità che esso contiene. Inoltre, provoca anche disidratazione, ulteriore causa dell’emicrania. Le bevande alcoliche più rischiose sono:
- Vino rosso
- Birra
- Whiskey
- Scotch
- Champagne
Additivi alimentari
Tra gli additivi, i più comuni sono i nitrati e i nitriti. Essi si trovano facilmente in:
- Hot dog
- Prosciutto
- Salsicce
- Bacon
- Salumi
- Salame piccante
- Altri tipi di carni lavorate
Queste sostanze, presenti anche in alcune medicine per la cura del cuore, dilatano i vasi sanguigni, causando l’emicrania.
Un altro comune additivo è il glutammato monopodico. È molto facile trovarlo nella salsa di soia, nella cucina asiatica e nei cibi confezionati. Esistono dei sinonimi per questo additivo, facili da trovare nelle etichette, e ai quali dovrete fare attenzione, come “grassi idrolizzati”, “proteine idrolizzate” o “conservanti naturali”. I sintomi si percepiscono dopo 20-25 minuti dall’assunzione del glutammato monopodico e i principali sono:
- Pressione al petto
- Irrigidimento e pressione al viso
- Sensazione di calore al petto, al collo o alle spalle
- Arrossamento al viso
- Vertigini
- Dolore alla fronte o alle tempie
- Fastidio addominale
Cibi freddi
È una sensazione ben conosciuta quella di avvertire un forte mal di testa mangiando velocemente del gelato o bevendo delle bevande ghiacciate. Succede molto più facilmente se si è accaldati a causa di attività fisica o di alte temperature esterne. Il dolore, che colpisce la fronte, arriva al culmine in 25-60 secondi e può durare da alcuni secondi a uno o due minuti.
Altri cibi
I seguenti cibi sono stati identificati come cause di emicrania:
- Noccioline, burro d’arachidi, mandorle e altri semi e tipi di frutta secca
- Pizza o altri prodotti a base di pomodoro
- Patatine
- Fegato di pollo e altri organi animali
- Pesce affumicato o essiccato
- Cibo in salamoia (sottaceti, olive, crauti)
- Pane a lievitazione naturale, prodotti da forno lievitati (ciambelle, torte, pane fatto in casa, panini)
- Lievito di birra in integratori naturali
- Pane, crackers e dolci contenenti formaggio
- Buona parte dei fagioli tra cui quelli di Spagna, italiani, fave, cannellini, borlotti, taccole, ceci, lenticchie e piselli
- Cipolle
- Avocado
- Frutta fresca come banane mature, agrumi, papaya, prugna rossa, lamponi, kiwi e ananas
- Frutta secca (fichi, datteri e uva passa)
- Zuppe preparate da estratto della carne o da brodi (non quelli fatti in casa)