Il lupo mannaro esiste davvero?

Vincenzo Russo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 22 Ottobre, 2015

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Il licantropo, dal greco lycos, lupo, e anthropos, uomo, è da sempre uno degli spauracchi più temuti, oggi solo nella finzione cinematografica, nei secoli passati invece da intere popolazioni.

Le origini delle credenze che gli uomini possano mutarsi in animali, quasi sempre pericolosi e temuti, risalgono alla notte dei tempi e, per la verità, non fanno riferimento soltanto al lupo. Di solito, si riferiscono all’animale predatore più diffuso nelle diverse aree geografiche. Lupi, nelle zone dell’Europa del Nord, Orsi o puma nella Americhe, tigri e giaguari in Africa.

Probabilmente, queste credenze risalgono sia alla mitologia, con gli dei che trasformavano in animali (la maga Circe era solita trasformare le sue vittime maschili in maiali, come noto) sia ai pericoli della vita reale nei tempi antichi. Catturare e uccidere un feroce predatore che faceva strage nei villaggi, veniva considerata un’impresa di grande valore e il guerriero che ci riusciva era solito cibarsi delle carni dell’animale ucciso e indossarne le pelli, per ottenere la stesa forza e incutere più timore ai propri nemici.

La licantropia clinica

Anche se oggi praticamente dimenticata, la letteratura clinica riporta ampiamente la lycomania o licantropia clinica, così definita per sottolinearne l’aspetto patologico e l’inesistenza fisica, patologia rarissima, ritornata alla ribalta un paio di anni fa quando il dr. Jan Dirk Blom, psichiatra olandese dell’Istituto di Psichiatria dell’Aja, ha visitato un paziente convinto di essersi trasformato in un lupo.

Il paziente, un giovane di origine marocchina di buona famiglia, apparentemente in buona salute, colto e non dedito all’uso di alcol o droghe mostrava un convinzione così forte, da indurre il medico non solo a seguire il caso, ma ad approfondimenti che lo hanno portato a trovare soltanto 13 casi documentati, dal 1852 ai giorni nostri.

Dal punto di vista storico, invece, pare siano state diverse decine di migliaia le persone che si credevano o erano credute essere licantropi. A quei tempi, però, non si andava troppo per il sottile e tra il 1500 ed il 1600 le cronache dell’inquisizione raccontano di 30.000 presunti lupi mannari mandati al rogo dalla Santa Inquisizione francese in quanto considerati figli del demonio.

Secondo il dr. Blom, la rarità di casi documentati dipende soprattutto dalla mancanza di preparazione della medicina dell’800 e della psichiatria dei primi del ‘900 che, probabilmente, si limitavano a classificare queste manifestazioni come generiche forme di pazzia. Che sia una condizione dovuta a problemi mentali, peraltro, è la conclusione alla quale anche il dr. Blom e la moderna psichiatria sono arrivati.

In generale la credenza che il proprio corpo stia subendo una metamorfosi in senso animale, non necessariamente un lupo, è associata a forme di schizofrenia, psicosi depressiva o disturbo bipolare.

Esaminando il paziente e studiando i casi documentati, uno in particolare risalente al 1852, il dr. Blom ha trovato che i pazienti percepiscono realmente i cambiamenti nel proprio aspetto fisico fino a individuarli, pur se non presenti in realtà, con estrema precisione e ricchezza di dettagli.

Secondo lo psichiatra olandese, potrebbero essere dovuti anche a disturbi delle regioni cerebrali deputate al riconoscimento dell’aspetto, come dichiarato dallo stesso Blom, che auspica di averne presto la certezza grazie alle moderne tecniche di indagine diagnostica per immagini. “Sappiamo, da numerosi studi, che i circuiti neurali del cervello che coinvolgono area premotoria e aree corticali sensoriali e probabilmente diverse aree sottocorticali, sono essenziali per creare il nostro schema corporeo” . “È possibile che in alcuni pazienti queste illusioni siano originate da cambiamenti nelle regioni cerebrali correlate, che hanno profondamente cambiato il senso di identità fisica degli individui”, ha concluso il dr. Blom .

Un altro caso clinico recente e particolarmente allarmante è stato quello di una donna 49enne, sposata e perfettamente sana che ha richiesto di essere posta in osservazione psichiatrica perché in preda a deliri e convinta di essere un lupo, autodescritto come “un animale con gli artigli“.

Il paziente ciclicamente sognava lupi e la storia personale e matrimoniale, per sua ammissione, era percorsa da adulteri, ricerca di rapporti sessuali di tipo bestiale o di comportamenti bestiali subito dopo l’amplesso. Allucinazioni vocali, il classico sentire le voci, accompagnavano quelle visive e fisiche.

Se, dunque, la credenza di trasformarsi in lupo arriva a comportare anche l’assunzione di atteggiamenti fisici conseguenti, la pericolosità per se stessi e per gli altri impone un trattamento medico che, curata la fase acuta con opportuni neurolettici, preveda un adeguato intervento di supporto psicologico quantunque, nei casi di piscosi e schizofrenia, sia molto difficile ottenere risultati apprezzabili.

Fonti

http://hpy.sagepub.com/content/25/1/87.abstract

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