Linfonodi ai polmoni: di cosa parliamo esattamente?

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 18 Febbraio, 2022

Linfonodi ai Polmoni

I linfonodi sono dei filtri biologici, o "stazioni di controllo", in grado di intercettare e distruggere germi, cellule neoplastiche e in generale sostanze estranee presenti nella linfa. Sono delle piccole masse, da 1 a 25 mm, di tessuto dalla forma simile a quella di un fagiolo e dalla consistenza duro-elastica.

I linfonodi sono costituiti da una capsula fibrosa esterna e da una parte interna divisa in tre zone: corticale, para-corticale e midollare. Sono circa 600 all’interno del corpo e sono presenti in diverse sedi, superficiali e profonde. 

I linfonodi si trovano raramente isolati nel corpo e tendono, al contrario, a riunirsi in gruppi o catene formando delle stazioni linfonodali o linfocentri che contengono globuli bianchi: linfociti B e T e i macrofagi. L’ingrossamento dei linfonodi è spesso causato da un attacco all'organismo da parte di batteri, virus, funghi, parassiti e più raramente neoplasie; è infatti l'attivazione e la moltiplicazione dei linfociti a provocare il rigonfiamento dei linfonodi. In tutti questa situazione prende il nome di linfoadenopatia.

Linfonodi ai polmoni: cosa si intende con questa espressione?

I linfonodi localizzati nell’addome, dove cioè sono posti anche i polmoni, fanno parte della categoria dei linfonodi profondi.

Cosa sono i linfonodi ai polmoni

I linfonodi sono organi in grado di intercettare e distruggere microrganismi, come batteri o funghi, e virus nonché cellule neoplastiche ed, in generale, sostanze estranee presenti nella linfa.

Eccetto i linfonodi sotto-clavicolari, i linfonodi localizzati nell’addome sono posti troppo in profondità perché si noti un loro ingrossamento. Nell’addome sono infatti generalmente posti intorno agli organi e dietro le ossa o alle altre strutture: molti sono posti dietro lo sterno e nello spazio pleurico, ovvero il tessuto che ricopre i polmoni. Altri sono localizzati a ridosso dei vasi sanguigni principali, come la aorta e il suo arco.

Quali sono i sintomi dei linfonodi ai polmoni

Nel caso si ingrossino i linfonodi nei polmoni, essendo localizzati in profondità, il paziente generalmente non percepisce alcun sintomo o disturbo. Potrebbe però capitare che i linfonodi ingrossati esercitino pressione sugli organi circostanti e che ciò causi sensazione di dolore e fastidio. Una patologia sottostante può causare la linfoadenopatia accompagnandosi con altri sintomi quali: sensazione di stanchezza e spossatezza, febbre, tosse o difficoltà respiratoria, ingrossamento di linfonodi localizzati altrove nel corpo, perdita di peso, sudori notturni e pressione all’addome.

Le patologie correlate

L’ingrossamento dei linfonodi nell’addome può essere suggestivo di diverse condizioni mediche come infezioni virali, batteriche o fungine oppure patologie neoplastiche o, ancora, patologie infiammatorie croniche come la malattia di Kikuchi.

Le condizioni più serie che determinano una linfoadenopatia addominale sono:

  • Cancro ai polmoni: l’ingrossamento dei linfonodi a ridosso dei polmoni può essere indicativo di una patologia neoplatica a carico di questi organi o che esso si sta metastatizzando.
  • Linfoma: ovvero un cancro a carico dei linfonodi stessi. Può interessare i linfonodi dislocati in una qualsiasi parte del corpo; può partire dai linfonodi addominali e diffondersi altrove o il contrario.
  • Sarcoidosi: questa patologia infiammatoria cronica è correlata all’ingrossamento non accompagnato dalla presenza di cellule trasformate nei linfonodi stessi.
  • Tubercolosi: altre infezioni a carico dei polmoni possono essere accompagnate da linfoadenopatia ovvero polmoniti, HIV, toxoplasmosi e istoplasmosi e mononucleosi.

Altre cause, infine, sono malattie cardiache o malattia interstiziale del polmone.

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice
Scritto da Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Osservare un meccanismo biologico, formulare delle ipotesi per spiegarlo e allestire esperimenti per confermare la propria tesi per poi raccogliere i dati e, infine, pubblicarli per rendere la propria scoperta fruibile a tutti: questo è il compito di ogni scienziato… e quindi anche il mio! Sono biotecnologo con dottorato di ricerca in genetica molecolare con una profonda passione per la scrittura e per la divulgazione scientifica. Sono autore e co-autore di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali indicizzate, di abstract per congressi, di contributi per siti internet e di un libro.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Una donna fa l'aerosol
Aerosol per raffreddore: sì o no?

L'aerosol per raffreddore, tosse e catarro è veramente utile? Scopriamo come utilizzarlo al meglio per curare i problemi che affliggono le vie respiratorie.