L’amore della mamma può far sviluppare meglio il cervello del bambino

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 16 Maggio, 2016

Uno studio compiuto dalla Washington University e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science (PNAS) ha scoperto come l’amore materno aiuti il cervello dei bambini a sviluppare più del doppio alcune aree dell’ippocampo, quelle che si occupano di gestire la memoria e il senso dello spazio.

Lo studio ha analizzato 127 bambini, sottoponendoli a scansioni cerebrali periodiche, dall’inizio del periodi scolare fino all’inizio dell’adolescenza. Allo stesso tempo, veniva monitorato, attraverso registrazioni video, il comportamento delle madri. Si è notato come il cervello dei bambini di quelle che si dedicavano maggiormente ai propri figli avesse l’ippocampo che cresceva del doppio rispetto al gruppo dove le madri si dedicavano meno ai piccoli.

Una crescita maggiore dell’ippocampo ha portato a comportamenti emotivi più sani durante l’adolescenza. Joan Luby, una delle ricercatrici che si è occupata dello studio, afferma come sia vitale il rapporto che si instaura tra genitore e figlio nel periodo prescolare, quando il cervello dei piccoli ha più plasticità. Proprio per questo è importante che il bambino sia accudito nel modo migliore possibile.

Il comportamento che le mamme tengono con i propri figli è spesso soggetto di studi, non ultimo quello dell’Università di Cracovia, che evidenzia come l’allattamento al seno aumenti l’indice del quoziente intellettivo dei bambini.

L’importanza dell’amore di una madre

Che l’amore della mamma ci faccia sentire felici è una certezza, ma questo potente sentimento può portare anche a benefici alla salute del bambino? Recenti studi fanno pensare di sì. La terapeuta Janet Esposito afferma come l’amore materno sia il primo mezzo per trasmettere il benessere ai bambini.

I ricercatori della Ohio State University hanno notato, in un loro studio, come gli adulti in sovrappeso spesso non avevano goduto di un forte legame emotivo con le loro mamme.

In una sua opera letteraria, lo psicologo Arthur Janov afferma come il contatto fisico tra mamma e bimbo, con baci e carezze, sia importantissimo nei primi mesi di vita dei piccoli, quando i neuroni crescono e si connettono con altri neuroni.

Uno studio della British Columbia University ha notato, studiando 1215 soggetti di mezza età, che erano cresciuti in povertà, una maggiore insorgenza di diabete di tipo 2, malattie cardiache ed ictus rispetto a chi aveva una vita agiata, a meno che questi i primi non avessero avuto una madre amorevole.

La terapista Maud Purcell afferma come i bambini abbiano il bisogno di avere costantemente una persona di cui fidarsi e che possa confortarli, fin dal giorno della loro nascita. Sapere che la loro mamma è lì per loro li fa sentire apprezzati e importanti e ne va a diminuire le ansie. In caso contrario, infatti, i piccoli inizierebbero a chiedersi cosa c’è di sbagliato in loro e sarebbero schiacciati a vita da questo peso, con gravi problemi di autostima. Questo non vuol però dire che le mamme devono stare 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 con il loro bambino, ma che il tempo che gli dedicano deve essere di qualità.

Il dr. John W. Travis afferma che quando l’amore della madre non c’è questa situazione può provocare ansia, depressione, bullismo, scarso rendimento scolastico, violenza e dipendenza da alcool e droghe. Nei maschi questo si rifletterà in una costante ricerca di amore, che non hanno avuto dalla madre, mentre nelle femmine potrebbe portare a gravidanze precoci nella speranza di trovare qualcuno da amare a da cui essere amate.

Ma come fare a non sbagliare nel modo di interagire con un figlio?

Essere una buona madre non vuol dire essere comprensiva su tutto col bambino, ma comunicare con lui senza danneggiarlo o farlo sentire inutile. Non scaricate sul piccolo le vostre tensioni, perché i piccoli sentono i vostri conflitti e questo non è positivo per loro. Ma il modo migliore per essere una brava mamma resta l’amore incondizionato; appena imparerete a trasmetterglielo il vostro bambino lo sentirà e questo lo aiuterà a diventare un adulto sicuro di sé.

Se il bambino è ormai cresciuto e vi siete rese conto di avere sbagliato nel modo di istaurare un rapporto con lui, parlategli. Non è mai troppo tardi per ricreare un nuovo rapporto e, in più, i sensi di colpa non sono produttivi per nessuno.

 

 

Simona Fenzi | Blogger
Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Simona Fenzi | Blogger
Simona Fenzi | Blogger
in Salute

197 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Una donna che fa un'ecografia
Inquinamento in gravidanza: l'aria che respiri potrebbe aumentare il rischio di autismo per tuo figlio

Secondo una recente revisione scientifica, l’esposizione agli agenti inquinanti durante la gravidanza può impattare sul rischio di sviluppare autismo. Scopri di più.