Labirintite e vertigini: i sintomi da non sottovalutare

Redazione

Ultimo aggiornamento – 09 Maggio, 2022

Dr. ssa Michela Lanfredi, specialista in otorinolaringoiatria 


Cos’è e come si riconosce la labirintite? Ci risponde la dr.ssa Michela Lanfredi, otorinolaringoiatra.

La labirintite è una malattia dell’orecchio interno e più precisamente un’infiammazione acuta o cronica del labirinto e dei suoi canali semicircolari

Poiché il labirinto è la sede dell’organo dell’equilibrio, il sintomo principale della malattia è la vertigine

Per tale motivo, spesso, nel linguaggio comune si usa il termine labirintite come sintomo di vertigine confondendo, in maniera impropria, la patologia con il sintomo.

Cause della labirintite

Le patologie che possono causare la labirintite possono essere molto varie: si va dall’infezione virale o batterica al trauma cranico, fino alla presenza di neoformazioni. 

Le cause virali sono frequenti e possono essere conseguenti a una malattia sistemica, come ad esempio morbillo, parotite, mononucleosi infettiva o essere causata da virus “locali”.

Le cause batteriche possono dare luogo a una forma sierosa o a una purulenta, quest’ultima frequente nei bambini e secondaria spesso ad otite

Le forme post-traumatiche sono, invece, legate a frattura della rocca petrosa che fa parte dell’osso temporale a livello della tempia. Infine, esistono forme secondarie a processi espansivi a carico dell’orecchio interno.

I disturbi che genera la labirintite possono essere fisici, ma anche psichici. 

Come riconoscere la labirintite: i sintomi

Il sintomo della labirintite a cui fare attenzione è la vertigine che insorge all’improvviso ed è talmente intensa che obbliga il paziente, nella fase acuta, a rimanere a letto rendendo impossibile ogni movimento.

La vertigine si accompagna il più delle volte, a nausea, vomito e a confusione mentale con stordimento e percezione di malessere complessivo non ben localizzato.

Inoltre, frequenti sono gli acufeni cioè rumori, fischi, crepitii che vengono percepiti nell’orecchio o all’interno della testa. 

Nelle forme tipiche è sempre presente il nistagmo, cioè movimenti involontari degli occhi che impediscono di fissare gli oggetti. A volte è presente una difficoltà a deglutire e un accumulo di saliva nella bocca. 

Può conseguire sordità temporanea o permanente uni o bilaterale.

Ai non lievi sintomi fisici si associano sintomi psichici che spesso annunciano l’esordio della malattia. 

Tra questi, ricordiamo:

Spesso, associata, può esserci depressione che impedisce al paziente di adattarsi alla vita sociale; derealizzazione con distorta percezione del mondo esterno.

La diagnosi di labirintite è di competenza dell’otorinolaringoiatra e si basa sui dati anamnestici, la constatazione di sintomi e segni tipici della labirintite mediante una visita. Per diagnosticare la labirintite il medico può prescrivere: 

  • TAC o, ancora meglio, RMN encefalo — Essi evidenziano i tessuti ossei e molli dell’orecchio interno in modo da monitorare lo stato labirintico. 
  • Esameaudiometrico — Ossia la valutazione dell’eventuale perdita dell’udito. 
  • Esameaudiovestibolare — Esso sottopone il paziente a uno stress di breve durata, che provoca vertigine per valutare la risposta dei labirinti.

Come curare la labirintite

Non è possibile dare una risposta sintetica sulle terapie per la labirintite, in quanto le cure differiscono a seconda della causa, così come sono diversi i tempi di guarigione da caso a caso. 

Il primo obiettivo è quello di fare guarire il labirinto dall’infiammazione; il secondo, di rimediare i sintomi invalidanti come i giramenti di testa e la nausea, e il terzo riguarda la psicologia del paziente colpito da labirintite.

Nello specifico e in sintesi: per quanto riguarda l’infiammazione del labirinto, ovviamente, la cura dipende dalla causa. 

Questa può essere: 

  • virale e giovare del trattamento con antivirali e cortisonici; 
  • batterica, trattata con antibiotici, antistaminici che contrastano l’azione dell’istamina, cortisonici nel caso di traumi, interventi di asportazione nel caso di processi espansivi.

Per i sintomi quali nausea e vomito, i farmaci includono anticolinergici, come la proclorperazina per il suo contrasto con gli effetti dell’acetilcolina, responsabile del senso di nausea e vomito.

Il trattamento del disagio psicologico prevede l’utilizzo di psicofarmaci, come ad esempio gli antidepressivi. 

Essi agiscono sulla ricaptazione della serotonina e sulle benzodiazepine, ad esempio il Diazepam, da usare comunque con estrema cautela per la possibile interferenza con i meccanismi di compenso del vestibolo.

L’infiammazione, una volta guarita, provoca delle modifiche alla struttura del vestibolo che fa parte del labirinto; quindi l’organismo mette in atto una serie di processi che hanno lo scopo di “annullare” la lesione (compenso vestibolare).

Per quanto riguarda lo stile di vita, può essere utile evitare eccitanti come la caffeina e l’alcol.

La durata della labirintite dipende dallo stadio della malattia, che può prevedere: 

  • Fase acuta Essa dura da 2-3 giorni a una settimana, con i sintomi più invalidanti e il malato costretto al letto.
  • Fase subacuta— Della durata di 2-3 settimane, in cui il paziente può ritornare alle sue attività con cautela, soprattutto per quanto riguarda la guida o lavori che richiedono particolare attenzione.
  • Fase cronica— Essa può durare anni in cui avviene il compenso vestibolare dei danni provocati dall’infiammazione.

Le complicanze della labirintite dipendono dal tipo di labirintite e sono tutte legate a problemi di udito. 

Per concludere, occorre fare una precisazione perché spesso si fa confusione tra labirintite e labirintopatia, che è una generica malattia del labirinto ma anche un disturbo transitorio. 

Il sintomo in comune è il senso di vertigine e talvolta l’ipoacusia. 

Le cause della labirintopatia sono numerosissime e le più comuni sono: 

  • eccessiva stimolazione dei labirinti dovute a mal di mare, viaggi in aereo, ascensori veloci etc..;
  • colpi di frusta cervicale per la violenta accelerazione che può causare traumi al sistema vestibolare e al labirinto;
  • ernia cervicale, le discopatie cervicali possono creare irritazione dei nervi cranici e quindi del vestibolo;
  • problemi ipertensivi e aterosclerosi;
  • malattia di Meniere, determinata da aumento della pressione del liquido endolinfatico contenuto nel vestibolo per cause sconosciute;
  • stress acuto, che può provocare un disturbo al labirinto e quindi determinare vertigini e disturbi dell’udito.
Redazione
Scritto da Redazione

La redazione di P. by pazienti.it crea contenuti volti a intercettare e approfondire tutte le tematiche riguardanti la salute e il benessere psificofisico umano e animale, con il supporto di studi scientifici e fonti autorevoli. Realizza news e articoli di attualità, interviste agli esperti, suggerimenti e spunti accuratamente redatti e raccolti all'interno di categorie specifiche, per chi vuole ricercare e prendersi cura del proprio benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Redazione
Redazione
in Voce agli specialisti

1808 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Una donna che fa un'ecografia
Inquinamento in gravidanza: l'aria che respiri potrebbe aumentare il rischio di autismo per tuo figlio

Secondo una recente revisione scientifica, l’esposizione agli agenti inquinanti durante la gravidanza può impattare sul rischio di sviluppare autismo. Scopri di più.