La Sugar tax entrerà in vigore a luglio 2025: di cosa si tratta?

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 30 Ottobre, 2024

Delle bibite zuccherate
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Dopo innumerevoli slittamenti, il primo luglio del 2025 entrerà in vigore la tassa sulle bibite zuccherate – già adottata nel Regno Unito e in Ungheria per limitare il consumo di prodotti zuccherati e promuovere la salute pubblica.

Di cosa si parla? Vediamolo nel dettaglio.

Sugar tax: cos’è?

La Sugar tax è un’imposta che si applica a importatori, distributori e produttori, di bevande zuccherate che prevede un costo aggiuntivo di 10 euro per ettolitro sui prodotti pronti al consumo e di 0,25 euro per chilogrammo per quelli concentrati.

L’obiettivo di questa tassa è duplice: diminuire l’utilizzo di bevande zuccherate e accumulare risorse per finanziare iniziative di salute pubblica.

Un eccesso di zuccheri nella dieta, infatti, può contribuire a problematiche diffuse come diabete e obesità: per questo la Sugar Tax è considerata anche una misura di prevenzione, volta a limitare i costi sociali legati alle patologie derivanti da un’alimentazione eccessivamente ricca di zuccheri.

L’imposta colpisce le bevande edulcorate (ovvero con edulcorante, in grado di conferire sapore dolce alle bevande), definite come prodotti finiti e prodotti predisposti per essere utilizzati come tali previa diluizione, rientranti nelle voci NC 2009 e 2202 della nomenclatura combinata dell'Unione europea, condizionati per la vendita, destinati al consumo alimentare umano, ottenuti con l'aggiunta di edulcoranti e aventi un titolo alcolometrico inferiore o uguale a 1,2 % in volume.

Gli ostacoli

È dal 2019 che la tassa sulle bibite zuccherate viene inserita nei provvedimenti di legge, ma è sempre stata rinviata: il primo a vararla per ridurre il consumo di bevande zuccherate è stato il governo Conte 2 nella manovra del 2020, di anno in anno è stata rimandata ben otto volte (l’ultima lo scorso maggio, quando è stato fissato per il primo luglio 2025 l’entrata in vigore).

Il vicepremier Antonio Tajani ha, però, rilanciato l’ipotesi di un nuovo rinvio, paventando la possibilità di un ulteriore miglioramento della manovra: “Faremo di tutto – dice – per ridurre il più possibile le tasse e chiederemo conto del rinvio della sugar-tax”. 

L’associazione di Confindustria che raggruppa le imprese di bevande analcoliche, Assobibe, che stima un aumento del 28% per litro, il 16% di vendite in meno e 5 mila posti di lavoro a rischio.

Il presidente Giangiacomo Pierini afferma che “Si è già tagliato del 41% gli zuccheri nelle bibite e la tassa è anche per le bibite non zuccherate e senza alcuna progressione”. Assobibe chiede il rinvio dell’entrata in vigore della tassa, dal momento che, il primo gennaio, entreranno in vigore le norme Ue sulla plastica monouso. “Per il settore si tradurrà in un nuovo aumento dei costi” fanno sapere.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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