Alluce valgo: cosa aspettarsi dall’intervento

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 23 Febbraio, 2022

intervento alluce valgo: cosa aspettarsi dall'operazione chirurgica

L’alluce valgo è una deformità ossea del primo dito del piede. Chi ne soffre presenta una deviazione all’interno del primo osso metatarsale e all’esterno del primo dito.

Il primo metatarso e l’alluce non sono allineati e formano tra loro un’angolazione patologica dell’alluce, nota come angolo di valgismo, da cui prende il nome la condizione. Si assiste, quindi, ad arrossamento ed infiammazione – piuttosto dolorosa! – a livello della testa del primo metatarso.

Visivamente è caratterizzata da una significativa preminenza della testa del primo metatarso, tanto che la patologia è comunemente chiamata dai pazienti “nocetta”, “patata” o “cipolla”.

Vediamo insieme come risolvere il problema ed, eventualmente, cosa aspettarsi dall’intervento all’alluce valgo.

Cosa fare prima di ricorrere all’intervento dell’alluce valgo: il trattamento conservativo

Il trattamento conservativo è consigliato in caso di modica deviazione dell’alluce valgo, la quale non è accompagnata da dolore particolarmente severo. Esso permette di limitare e rallentare il decorso delle deformazioni dell’alluce, oltre che migliorare da subito la qualità di vita del paziente.

Questi trattamenti includono l’utilizzo di:

  • scarpe idonee e comode, che non creino conflitto, arrossamento con conseguente dolore e infiammazione a livello dell’esostosi laterale;
  • plantari correttivi, che mettano in scarico la testa metatarsale dolente;
  • cappucci in silicone, per mantenere separate le dita ed ammortizzare lo sfregamento dell’alluce contro la calzatura.

In caso di aggravamento della deformità e della sintomatologia di alluce valgo, però, bisogna considerare il trattamento terapeutico. Vediamo insieme quali sono le opzioni più valide e, di conseguenza, cosa aspettarsi dall’intervento.

Chirurgia, una soluzione per l’alluce valgo

Per trattare l’alluce valgo è possibile ricorrere a due diverse tecniche chirurgiche

Vediamo nel dettaglio cosa comportano questi interventi per alluce valgo.

alluce valgo : prima e dopo l'intervento

Alluce valgo: prima e dopo l’intervento

Trattamento con tecnica chirurgica percutanea mininvasiva

Questa tecnica percutanea consiste in gesti chirurgici precisi e mirati a rimettere in asse, a seconda del grado della deformità, l’articolazione metatarso falangea deviata.

Di seguito i principali passaggi dell’intervento:

  • con la microlama si opera una piccola incisione da cui saranno inseriti gli strumenti chirurgici necessari per portare a termine l’operazione, e correggere il problema dell’alluce valgo. Una piccola spatola piccola crea una camera di lavoro in prossimità della prominenza ossea della testa del primo metatarso;
  • si introduce poi una fresa motorizzata ad azione abrasiva, il cui movimento a tergicristallo leviga uniformemente la sporgenza ossea che caratterizza l’alluce valgo (detta esostosi). Questa azione abrasiva della fresa causa la formazione di una pappa ossea, che è evacuata dalla camera di lavoro intercapsulare per spremitura;
  • si utilizza quindi una piccola raspa, la quale aiuta la rimozione di eventuali residui ossei;
  • si introduce una fresa con funzione di taglio per operare un’osteotomia di sottrazione mediale, distalmente al primo metatarso. Questa osteotomia permette di orientare la superficie articolare distale del primo metatarso in modo da aumentare la congruenza articolare metatarso falangea e da ripristinare la corretta funzionalità articolare;
  • con la microlama si opera una seconda minincisione per effettuare l’artrolisi laterale e la tenotomia dell’adduttore. È quindi possibile liberare l’articolazione metatarso falangea dell’alluce sul suo versante esterno;
  • con la microlama si opera una terza minincisione alla base dell’alluce per effettuare l’osteotomia di sottrazione varizzante della prima falange con la fresa con funzione di taglio. Tale operazione corregge ulteriormente l’orientamento dell’alluce.

Alla fine di questi passaggi è eseguito un bendaggio correttivo che deve essere mantenuto in posizione per circa 3 settimane. Il suo ruolo è fondamentale: contiene le osteotomie poiché non è utilizzato alcun mezzo di osteosintesi.

L’intervento chirurgico ha la durata di circa 20 minuti ed è eseguito, generalmente, tramite anestesia locale a livello del ginocchio. Dopodiché, tramite l’ausilio di una scarpa ortopedica, sarà sin da subito possibile camminare (senza esagerare!). L’effetto dell’anestesia locale, ovviamente, si prolungherà nel tempo: niente paura, dunque, se il piede dovesse risultare addormentato per qualche ora o, addirittura, all’indomani dell’operazione.

Inoltre, gran parte dei pazienti, non avverte necessità di assumere farmaci per alleviare il dolore: in caso contrario, il paracetamolo farà al caso vostro. Anche il ghiaccio può essere un aiuto per combattere il dolore, con più applicazioni della durata di circa 20 minuti e mai a diretto contatto con la pelle.

Infine, è importante sottolineare che il gonfiore del piede o delle dita è assolutamente normale, soprattutto nel caso in cui l’intervento sia stato particolarmente complesso. Potrebbe durare persino alcune settimane. Un buon rimedio, in ogni caso, è quello di distendersi con il piede leggermente alzato.

Trattamento con tecnica chirurgica classica aperta

Non esiste una sola tecnica per trattare l’alluce valgo a cielo aperto, ma possono esserne operate una molteplicità. Lo specialista dovrà quindi scegliere la tecnica da eseguire a seconda della propria esperienza, alla propria preparazione e al grado di deformità dell’alluce del paziente.

Generalmente, verranno eseguiti i seguenti passaggi:

  • si esegue un’esostosectomia della prominenza ossea alla testa del primo metatarso per resezione con sega oscillante;
  • sempre con sega oscillante si operano dei tagli ossei al primo metatarso, in modo da poter posizionare la stessa testa metatarsale in modo ottimale;
  • in base alle caratteristiche dei tagli ossei appena descritti e ai sistemi di fissazione utilizzati, si distinguono diverse tecniche correttive, solitamente indicate con un nome proprio (es. Chevron, Scarf, Bosch);
  • la liberazione della testa metatarsale dai sesamoidi sottostanti e dei tessuti circostanti è fondamentale per eseguire accuratamente il taglio dell’osso metatarsale. Per correggere l’alluce valgo di lieve e moderata entità sono particolarmente indicate le osteotomie distali (eseguite vicino alla falange). In caso di deformità accentuata, invece, si operano solitamente osteotomie prossimali (vicino alla base del metatarso), oltre ad essere necessario uno spostamento importante per rimettere in asse il primo raggio.

Comunemente, bisogna eseguire osteotomie correttive alla prima falange dell’alluce. Queste osteotomie possono essere stabilizzate mediante una/due viti, cambre, placche o fili metallici, a seconda della linea osteotomica realizzata e del tipo di tecnica scelta.

In molte tecniche aperte spesso si opera una sezione della capsula esterna dell’articolazione metatarso falangea e del tendine dell’abduttore dell’alluce. La correzione che si ottiene è poi consolidata ulteriormente mediante una plastica capsulare, la quale prevede l’accorciamento dei tessuti molli sul lato interno.

In caso di diverse patologie da trattare nello stesso piede, è possibile combinare la chirurgia classica con quella mininvasiva percutanea. In ogni caso, il chirurgo saprà trovare la soluzione che meglio si addice al proprio caso.

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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