Un attacco ischemico transitorio (TIA) è spesso etichettato come “mini-ictus” o “colpo di avvertimento”.
Vediamo insieme quali sono i campanelli d’allarme che possono farci pensare a un ictus.
8 sintomi di un ictus
Ecco 8 sintomi di un ictus, che non dovrebbero mai essere sottovalutati:
- Intorpidimento o debolezza del viso, braccio o della gamba – soprattutto su un lato del corpo
- Confusione, difficoltà di parlare e/o di comprensione
- Paralisi su un lato del corpo
- Difficoltà a vedere con uno o entrambi gli occhi
- Difficoltà a camminare
- Vertigini
- Mancanza di equilibrio o di coordinazione
- Forte mal di testa, senza causa nota
Quali sono le cause di un ictus?
Il 90% degli ictus sono prevenibili; l’alta pressione sanguigna e la mancanza di esercizio fisico sono considerati fattori di rischio.
Esistono rimedi immediati che potrebbero salvare la vita?
L’assunzione di farmaci trombolitici entro tre ore del primo sintomo è in grado di ridurre le probabilità che il soggetto possa riportare danni permanenti.
Quali sono le complicazioni di un ictus?
Le complicanze più comuni di ictus sono:
- Edema cerebrale
- Infezione del tratto urinario (UTI) e / o della vescica
- Convulsioni
- Depressione
- Piaghe da decubito
- Contratture degli arti
- Trombosi venosa profonda (TVP) – coaguli di sangue alle gambe causati dall’immobilità
Dopo un ictus è, quindi, possibile che il soggetto non sia più autonomo come lo era prima dell’evento ischemico. Ciò può avere delle conseguenze sia fisiche sia psicologiche
Quali sono i trattamenti possibili?
Tra i trattamenti possibili:
- Esercizi e terapia fisica, per evitare contrattura degli arti e le trombosi venose
- L’attivazione frequente, per evitare che la pressione provochi piaghe
- Terapia respiratoria
- Trattamento psicologico