Le notizie che ci giungono dalla Russia in queste ore si sommano al grado di preoccupazione legato alla pandemia da Covid-19: si parla, infatti, di una nuova minaccia per la salute, l'influenza aviaria H5N8.
Per la prima volta, è stato riscontrato nell'uomo questo virus che, secondo Anna Popova, direttrice dell'agenzia federale russa per i controlli sanitari, è stato isolato in ben 7 dipendenti di una azienda di pollame; pare che tutti stiano bene e abbiano solo leggeri sintomi influenzali.
Influenza aviaria in Russia: cosa sappiamo del virus
Come sempre accade quando parliamo di influenza aviaria, si tratta di un virus trasmesso dagli uccelli all'uomo, senza invece alcuna possibilità che si trasmetta da uomo a uomo. Non si tratta di un caso isolato: anche in Italia un episodio simile era avvenuto nel 2013, quando un soggetto era risultato positivo al virus H7N7, dopo essere stato in un allevamento in Emilia-Romagna.
Aviaria: nessun pericolo, quindi?
Niente panico. La Russia, però, ha fatto bene a segnalare i contagi all'Organizzazione Mondiale della Sanità e a isolare, in via precauzionale, i pazienti affetti.
Ma cerchiamo di fare maggiore chiarezza sulla malattia.
Cosa è l'influenza aviaria?
L'influenza aviaria, anche detta "influenza dei polli", è un tipo di influenza che - solitamente - si diffonde solo tra i volatili, come afferma anche l'Istituto Superiore di Sanità. Nel pollame, si distinguono due macro-tipi di aviaria:
- Forma lieve - con un calo della produzione di uova.
- Forma grave - con alta mortalità in 48 ore.
I virus dell’influenza aviaria si dividono, poi, in gruppi A, B e C. I virus dell'influenza A sono raggruppati in 16 sottotipi H e 9 sottotipi N. Alcuni virus A dei sottotipi H5 e H7 possono provocare nei volatili forme ad alta patogenicità.
Aviaria: cosa rischia l'uomo?
Quando i volatili sono colpiti dal virus del tipo H5N1 sono due i rischi per l'uomo.
Si può assistere a un contagio pollo-uomo e, infatti, circa 120 persone hanno avuto il virus H5N1 con un quadro clinico grave e sintomi forti.
Il secondo rischio è dato dal fatto che il virus possa diffondersi anche tra uomo e uomo, mutando. Questo salto della specie fortunatamente non si è ancora manifestato.
Ricordiamo, infine, che ad oggi la trasmissione avviene per un contatto stretto tra polli e uomo, dopo aver toccato superfici e oggetti contaminati dalle feci. Quindi, attenzione.