Chi non ama il cioccolato? Anche se non è il vostro cibo preferito, quasi ognuno di noi associa l’idea del cioccolato a sensazioni di piacere e ricompensa.
Oggi anche la scienza ci fornisce ottimi motivi per adorare questo alimento: i risultati di svariati studi suggeriscono come il cioccolato possa aiutare a curare l’ipertensione, a ridurre il rischio di malattie cardiache, a tenere sotto controllo la glicemia e a ridurre drasticamente i livelli di stress a cui stiamo sottoposti.
Il cioccolato: perché fa bene?
In particolare, uno studio ha mostrato che il cacao ha svariate proprietà “curative” relative a numerose patologie: già i Maya utilizzavano il cacao in polvere per combattere la diarrea e circa cinque secoli più tardi, nel 2005, i ricercatori hanno scoperto che i flavonoidi contenuti nel cioccolato possono bloccare la secrezione di fluidi nelle cellule intestinali, spiegando l’attività antidiarroica del cacao. Inoltre, nel 1864, in epoca vittoriana, il cioccolato era utilizzato nella formulazione di un balsamo utilizzato dai pazienti affetti da sifilide, malattia sessualmente trasmissibile.
Secondo il dottor Owais Khawaja, cardiologo presso il St. Vincent Mercy Medical Center di Toledo, Ohio, “Il cioccolato è un buon antiossidante e possiede proprietà antinfiammatorie: ciò potrebbe spiegare perché vari studi hanno dimostrato che il cacao può addirittura ridurre il rischio di insorgenza di cancro e demenza“.
I benefici dei flavonoidi del cacao
Tuttavia, non tutto il cioccolato è uguale e fa bene allo stesso modo: i benefici correlati al consumo di cioccolato sono correlati alla concentrazione nel cacao di sostanze note come flavonoidi, potenti antiossidanti e anti-infiammatori naturali presenti nei semi del cacao.
Ovviamente, il cioccolato fondente ha un contenuto in flavonoidi molto più elevato rispetto al cioccolato al latte e addirittura il cioccolato bianco non rappresenta una buona fonte di flavonoidi.
Anche una barretta di cioccolato fondente al 70% può contenere diversi livelli di flavonoidi, a seconda di come il cioccolato è stato lavorato a livello industriale.
Oltretutto, secondo il dott. Khawaja, “il cioccolato al latte contiene elevate quantità di derivati industriali del latte e zuccheri che non sono sicuramente alimenti ‘salutari'”.
Il cioccolato al latte fu introdotto in Europa e negli Stati Uniti alla fine del 1800, quando l’inventore svizzero Daniel Peter presentò la ricetta “originale” del cioccolato al latte, una combinazione di cacao, burro di cacao, latte condensato e zucchero.
Secondo il dott. Khawaja, sono necessari ulteriori studi che spieghino i reali effetti derivanti dal consumo dei vari tipi di cioccolato, anche se già oggi possiamo affermare che consumare almeno una volta al giorno un piccola porzione di cioccolato fondente può apportare numerosi benefici alla nostra salute.