Intervista al dr. Stefano Messori , specialista in dermatologia.
Tanto amati o, al contrario, tanto poco apprezzati: quando si parla di tatuaggi, non esistono mezze misure. Ma, gusti a parte, qual è il loro impatto sulla salute della pelle? I tatuaggi fanno male?
Dopo le polemiche di qualche settimana fa, nate da una presunta tossicità di alcuni pigmenti colorati impiegati dai tatuatori, abbiamo chiesto al dr. Stefano Messori, specialista in dermatologia, di aiutarci a fare chiarezza.
Ecco le sue risposte alle nostre domande.
Tatuaggi a colori: consiglia di effettuare particolari controlli periodici o dei test specifici, per scongiurare l'insorgere di problemi alla pelle?
Nel caso di tatuaggi già presenti non sono necessari controlli di routine, qualora dovessero insorgere problematiche specifiche (eritema, prurito, gonfiore in sede tatuaggio) è indicata una valutazione dermatologica.
Ricordo sempre che rimane fondamentale il controllo dei nevi periodico (a prescindere dai tatuaggi!).
Isopropanolo: parliamo di un elemento che si aggiunge al colore dei tatuaggi per sterilizzarlo. Può dirci quali sono i rischi reali derivanti dall'utilizzo di questa sostanza in quantità eccessive?
L'isopropanolo è una sostanza alcolica utilizzata come solvente e sterilizzante a livello della cute intatta, ma può essere presente anche nei pigmenti, soprattutto nei rossi e gialli.
L'isopropanolo è una sostanza direttamente tossica, se assorbita in grandi quantità (evento per fortuna improbabile), ma più che la tossicità diretta è importante sottolineare che anche in piccole concentrazioni è in grado di modificare la struttura di elementi contenuti nei pigmenti, comportando l'attivazione impropria del sistema immunitario, con rischio di reazioni allergiche. Da non dimenticare, inoltre, che non è esclusa una potenziale cancerogenicità della sostanza
In un report dell’ISS, si rende noto che circa il 3% dei tatuati ha registrato reazioni o complicazioni per il tatuaggio, ma si aggiunge anche che il dato sia sottostimato. A proposito di questo, può dirci quali sono le avversità che può scatenare questa pratica in generale?
Gli eventi avversi che possono insorgere con la pratica del tatuaggio sono diversi, tra cui
- Infezioni locali o sistemiche (soprattutto, legate al non rispetto delle norme igieniche, all'uso di inchiostri mal conservati e alla cattiva gestione a domicilio del post tatuaggio).
- Reazioni allergiche.
- Cicatrizzazione anomala con formazione die siti atrofici, ipertrofici o addirittura di cheloidi (cicatrici esuberanti).
- Granulomi da corpo estraneo, con gonfiori e tumefazioni dell'area tatuata.
- Rischio di mal valutare un nevo con tatuaggio sovrastante: il pigmento altera e copre in parte il colore naturale della cute e di tutte le formazioni presenti. Solitamente, i tatuatori evitano correttamente di tatuare su un nevo, ma non è insolito che compaiano soprattutto in persone giovani nuovi nevi in aree tatuate, rendendoci la vita difficile.
Si parla anche di tracce di nickel e altri minerali nei pigmenti. Secondo lei, è possibile utilizzare alternative più salutari nella composizione dell’inchiostro? Esistono già inchiostri specifici per soggetti sensibili ad alcune sostanze come il nickel?
I pigmenti devono le loro caratteristiche a sostanze particolari, che spesso sono metalliche (es. ferro, zinco, titanio...).
Il nickel può essere un contaminante sia degli inchiostri sia essere presente a livello della strumentazione utilizzata (per esempio, gli aghi). Esistono in commercio prodotti nickel-free, ma l'eliminazione totale del metallo risulta complessa e difficilmente garantibile al 100%.
Non dimentichiamo, inoltre, che vi possono essere allergie ed intolleranze a qualsiasi molecola utilizzata, quindi non possono esistere prodotti al 100 % esenti da potenziali problematiche.