Impetigine: come si trasmette questa infezione della pelle? Ecco i fattori di rischio

Roberto Pisani

Ultimo aggiornamento – 21 Giugno, 2018

Come si trasmette l'impetigine? Come riconoscerla?

L’impetigine è una malattia della pelle molto contagiosa. Di solito interessa la faccia, il collo e le mani di bambini e neonati ma gli adulti, in questo caso, non sono esclusi dal contrarre l’infezione. In ogni caso, questa fastidiosa problematica tende a guarire nel giro di due o tre settimane. Vediamo insieme quali sono le cause e i rimedi per l’impetigine.

Come si prende l’impetigine? Cause e sintomi

L’impetigine è causata da un’infezione della pelle innescata da due tipi di batteri: lo Streptococco pyogenes e lo Stafilococco aureus.

L’infezione può verificarsi nei seguenti modi:

  • Contatto diretto con una persona che ha l’impetigine
  • Toccare oggetti di una persona con l’infezione
  • Lesioni cutanee
  • Morso di insetto

I sintomi dell’impetigine possono creare più di un fastidio. Sebbene questi possano variare in base alla tipologia dell’infezione, è possibile comunque individuare sintomi comuni:

  • Papule rosse che evolvono in una crosticina giallognola
  • Bolle colme di liquido
  • Eruzione cutanea pruriginosa
  • Lesioni cutanee
  • Rigonfiamento dei linfonodi

E’ possibile individuare diversi tipi di impetigine in base alle cause scatenanti e ai sintomi associati.

Impetigine contagiosa

E’ anche nota con il nome di impetigine non bollosa, ed è la forma più comune nei bambini. I primi segni di questa forma sono bolle rossastre attorno alla bocca e al naso che tendono poi a scomparire, lasciando uno sfogo rosso che può dare vita a crosticine. L’impetigine non bollosa genera un forte prurito, ma in genera chi la contrae non manifesta nessun tipo di dolore.

Impetigine bollosa

L’impetigine bollosa è comune soprattutto nei bambini di età inferiore ai due anni. Le bolle tendono a fare la loro comparsa prima sul torso e poi sugli arti: inizialmente presentano un liquido chiaro, dando poi luogo ad una crosta giallognola. Le bolle dell’impetigine bollosa tendono a durare più a lungo di quelle dell’impetigine contagiosa. L’area che circonda le bolle, infine, può apparire molto arrossata.

Ectima

Si tratta della forma più grave di impetigine perché colpisce gli strati più profondi dell’epidermide. Le bolle causate dell’ectima provocano dolore e possono aggravarsi dando luogo a vere e proprie ulcere. In questi casi, può anche verificarsi un ingrossamento dei linfonodi.

Quali sono i soggetti a rischio di infezione?

Alcune persone hanno più probabilità di contrarre l’impetigine. Ecco quali sono i fattori di rischio:

  • Età inferiore ai due anni
  • Scarsa igiene
  • Clima caldo
  • Partecipare ad attività che implicano un contatto fisico diretto
  • Diabete
  • Sistema immunitario compromesso.

Curare l’impetigine: come fare?

Il tipo di terapia per l’impetigine dipende dalla gravità dei sintomi e dal batterio responsabile dell’infezione. Se l’infezione è grave, il medico può consigliare l’assunzione di antibiotici.

  • Crema antibiotica – Si tratta di creme da applicare direttamente sulla pelle. E’ importante pulire bene l’area prima di applicare la crema, così da aumentarne l’efficacia.
  • Antibiotici orali – Questi possono essere assunti in forma liquida per i bambini e sotto forma di pillole per gli adulti.

Per le forme meno gravi di impetigine, è importante lavarsi spesso le mani e disinfettare eventuali ferite della pelle. In questo modo è possibile ridurre sensibilmente i rischi di impetigine!

Roberto Pisani
Scritto da Roberto Pisani

Sono uno studente di medicina, con la passione verso tutto quello che è legato alla scienza e alla tecnologia. Il mio background medico-scientifico mi ha portato a lavorare come copywriter e copyeditor di articoli scientifici e spero di contribuire alla crescita di questa comunità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Roberto Pisani
Roberto Pisani
in Salute

89 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati