L’orecchio è quel prezioso organo che ci dona sia l’udito sia l’equilibrio ed è formato da tre componenti principali.
In condizioni cosiddette “normali”, i suoni che sentiamo sono nitidi, ben definiti e privi di interferenze, e il nostro senso dell’equilibrio è in grado di mantenerci in posizione eretta, senza farci barcollare o sbandare.
Quando c’è qualcosa che disturba il delicato funzionamento del sistema uditivo, invece, si va incontro a disturbi dell’udito e dell’equilibrio. Ed ecco che si percepiscono strani ronzii e l’equilibrio non si presenta mai molto stabile. Quali potrebbero essere le cause? Forse si tratta di semplici vertigini, forse – invece – siamo in presenza di un neurinoma acustico, conosciuto più banalmente come tumore all’orecchio (seppur in modo non del tutto corretto).
Vediamo di cosa si tratta.
Cos’è il neurinoma acustico?
Il neurinoma acustico è una rara forma di tumore di natura benigna, che si sviluppa a livello intracranico in un punto particolarmente delicato.
Il neurinoma acustico interessa non solo la funzione uditiva, ma anche quella dell’equilibrio, dei nervi che permettono i movimenti del volto e che regolano l’emissione dei suoni e la deglutizione.
Le cause che determinano l’insorgenza dei neurinomi sono ancora sconosciute. I fattori scatenanti del neurinoma acustico possono essere molteplici e si traducono in una crescita incontrollata delle cellule del tessuto, un meccanismo comune a tutti i tumori.
Risulta importante sottolineare che, essendo un tumore benigno, il neurinoma non è metastatizzante. Il danno che esso determina è dato soprattutto dalla sede anatomica interessata.
Come riconoscere e curare un neurinoma
«Se si soffre di acufene, di una diminuzione costante dell’udito, di disturbi dell’equilibrio o vertigini, la causa può essere ricercata in una lesione tumorale che preme sui nervi adiacenti» – ha spiegato il dr. Giovanni Danesi, fra i maggiori esperti italiani del neurinoma acustico e Direttore del reparto di otorinolaringoiatria agli Ospedali Riuniti di Bergamo – «Questi, dunque, possono essere i primi segnali di un neurinoma del nervo acustico ed è il caso di fare una visita specialistica, a cui eventualmente seguirà una risonanza magnetica, che è un esame sufficiente per appurarne la presenza».
La diagnosi inizia dallo studio dei sintomi del neurinoma, passando poi per un esame dell’orecchio e test dell’udito (audiogramma). Possono essere utili indagini strumentali quali TAC con mezzo di contrasto e la risonanza magnetica, soprattutto per capire la sede anatomica in cui è situato il tumore e quali siano le sue dimensioni. La terapia utilizzata per trattare il neurinoma è generalmente chirurgica ma, talvolta, viene utilizzata anche la radioterapia.
«L’efficacia della radiochirurgia stereotassica, soprattutto a lungo termine, è in realtà ancora da valutare – spiega il dr. Danesi – in ogni caso la radioterapia mira a fermare la crescita del tumore, non equivale all’asportazione. Inoltre, se fosse necessario in futuro operare perché il neurinoma riprende a crescere, bisogna considerare che la terapia radiante “modifica i tessuti” e aumenta così la difficoltà chirurgica di un eventuale successivo intervento».
Fra i possibili effetti collaterali della radioterapia ci sono la nevralgia trigeminale, la perdita dell’udito e la paralisi del nervo facciale che, di solito, si recupera in varia misura, entro un certo limite di tempo variabile da persona a persona.
Gli effetti indesiderati dell’intervento chirurgico per l’asportazione sono direttamente proporzionali alle dimensioni del tumore da asportare. «Per questo motivo sarebbe importante una diagnosi precoce. Se la lesione è inferiore al centimetro abbiamo maggiori chance di conservare l’udito – ha concluso Danesi – oggi ci riusciamo circa nella metà dei casi. Mentre le probabilità di paresi crescono insieme alla grandezza della lesione da asportare. E quando è molto piccola (due o tre millimetri) si può decidere di tenerla sotto osservazione nel tempo e asportarla solo se e quando le sue dimensioni possono creare problemi. Circa il 60 per cento dei neurinomi, infatti, non cresce per molti anni».
Si registrano rare recidive nei casi di un neurinoma, stimabili in:
- 1-3% dei casi trattati chirurgicamente
- 14% dei casi trattati con radioterapia
Insomma, anche se possono sembrare assolutamente “normali”, non sottovalutate mai sintomi come strani ronzii nell’orecchio, sebbene non siano matematicamente collegabili ad un neurinoma acustico. Vediamo quali potrebbero essere altre cause.
Le cause dei ronzii e della perdita di equilibrio: non solo neurinoma
Sono molte le cause del ronzio e della perdita dell’equilibrio, e non sembra è necessario allarmarsi eccessivamente. Tra queste, troviamo:
- Infezioni dell'orecchio
- Assunzione di farmaci
- Spasmi muscolari dell’orecchio
- Alterazioni otologiche (es. malattia di Meniere, otite, otosclerosi, tappo di cerume)
- Allergie
- Ipertensione
- Anemia
- Alterazioni neurologiche (come per esempio sclerosi multipla)
Qualsiasi sia la causa, è opportuno effettuare una visita da un otorinolaringoiatra.