Una sostanza chimica simile a un allucinogeno, contenuta in un particolare tipo di funghi, si dimostra una valida promessa di guarigione dalla depressione, nel caso in cui questa patologia si riveli particolarmente incurabile.
Questo è ciò che ha dimostrato un breve studio condotto su 12 persone. Otto pazienti sono risultati non depressi dopo l’esperienza “mistica e spirituale” indotta dal farmaco. I risultati, pubblicati su Lancet Psychiatry, hanno mostrato che 5 pazienti erano ancora privi dello stato depressivo passati 3 mesi dall’esperimento.
Gli esperti hanno accolto cautamente con favore gli esiti come “promettenti, ma non del tutto convincenti”. Con questi elementi, studieranno ora la composizione di un farmaco adatto a sconfiggere la depressione.
I sintomi della depressione
Non è sempre facile riconoscere i sintomi della depressione, si possono confondere con dei malesseri passeggeri, associati a eventi e traumi della vita quotidiana. Secondo l’Istituto Nazionale della Salute Mentale, i sintomi della depressione possono comprendere:
- Difficoltà di concentrazione, di ricordare i dettagli e di prendere decisioni, anche le più semplici.
- Fatica a fare qualsiasi cosa e diminuzione delle energie.
- Senso di colpa, senso di inutilità e impotenza.
- Sentimenti di disperazione e pessimismo.
- Insonnia, sveglia presto la mattina o sonno eccessivo.
- Irritabilità e irrequietezza.
- Perdita di interesse nelle attività quotidiane, negli hobby che una volta risultavano piacevoli, compreso il sesso.
- Perdita di peso e perdita di appetito.
- Dolori persistenti, mal di testa, crampi, problemi digestivi.
- Tristezza, ansia e sentimenti di sensazione di vuoto persistenti.
- Pensieri di suicidio, accompagnati da tentativi dello stesso.
Per questo motivo, i ricercatori hanno messo a punto questo esperimento: trovare una cura per questo male subdolo.
L’esperimento
All’inizio del processo, 9 dei pazienti trattati vivevano con un severo stato depressivo, mentre 3 erano moderatamente depressi. In un paziente, la malattia durava da oltre 30 anni. Tutte le persone che avevano aderito all’esperimento avevano provato almeno due diversi trattamenti contro la depressione, senza ottenere alcun successo. Uno di loro ne aveva tentati addirittura 11.
Lo studio, avvenuto presso l’Imperial College di Londra, prevedeva inizialmente la somministrazione di una bassa dose di psilocibina, la sostanza chimica allucinogena contenuta nei funghi, solo per verificarne la sicurezza.
Dopo di che, è stata data un’altissima dose, equivalente a “un sacco di funghi”, testuali parole dei ricercatori. L’esperienza psichedelica è durata fino a 6 ore, con un picco dopo le prime 2, accompagnata da una musica classica e sostenuta da un aiuto psicologico.
Il dr. Robin Carhart-Harris, uno dei ricercatori, ha dichiarato: “Queste esperienze con la psilocibina possono essere incredibilmente profonde, a volte le persone vivono ciò che loro stessi descrivono come esperienze mistiche o simil-spirituali”.
La maggior parte dei pazienti ha avvertito una rapida flessione dei loro sintomi depressivi, con effetti collaterali prevedibili, tra cui ansia, nausea e mal di testa. Il dr. Carhart-Harris ha dichiarato: “Vedere degli effetti di questa portata è molto promettente, per ora sono le reazioni più importanti che abbiamo ottenuto utilizzando qualsiasi altro trattamento disponibile per la depressione. Abbiamo bisogno di studi più ampi ora, per capire se gli effetti che abbiamo riscontrato durante questo esperimento si possano tradurre in benefici, con un giovamento a lungo termine”.
Il collega ricercatore, professor David Nutt, ha detto che i pensieri, nei soggetti depressi, potrebbero rimanere bloccati in una modalità eccessivamente autocritica e negativa e così hanno pensato a un farmaco che agisca come una specie di “lubrificante per la mente”, liberando appunto il paziente dai pensieri tristi e deprimenti.
Ha dichiarato anche che la psilocibina mira ai recettori che nel cervello normalmente rispondono alla serotonina, che coinvolge l’umore delle persone.
Previsto un miglioramento dello studio
Tuttavia, lo studio non è ancora molto chiaro. È stato breve, ha utilizzato un piccolo numero di persone e non sono stati fatti delle indagini complementari su un gruppo placebo, utile per capire in che modo possano spiegare l’enigmatico “effetto placebo” con il quale la gente può sentirsi meglio quando pensano di essere veramente sotto l’effetto di un trattamento farmaceutico.
I ricercatori hanno dichiarato alla BBC che è possibile che tutto il miglioramento della depressione sia da attribuire all’effetto che i pazienti si aspettano di avere, anche se la durata del beneficio e il cambiamento di prospettiva hanno suggerito che qualcosa stava accadendo.
Il dr. Carhart-Harris ha precisato che “questa non è una cura magica”, quindi si dovranno attendere altre prove che confermino quanto ottenuto fino ad ora.
Il prof. Nutt ha affermato che semplicemente sono in grado di eseguire lo studio usando la droga allucinogena come punto di riferimento. Il professor Philip Cowen, che esercita presso l’Università di Oxford, sostiene che: “Il punto chiave che potrebbe eventualmente giustificare l’uso di un farmaco come la psilocibina per il trattamento della depressione resistente è la dimostrazione dei benefici che apporta, sostenuti dalle dichiarazioni dei pazienti che in precedenza hanno sperimentato anni di sintomi, nonostante i trattamenti convenzionali. La cosa importante è che il benessere si mantenga più a lungo possibile. I dati di follow-up dopo 3 mesi, un tempo relativamente breve nei pazienti con un’estesa durata della malattia, sono molto promettenti, ma non del tutto convincenti”.
La ricerca è stata sostenuta dalla Fondazione Beckley e dal Medical Research Council del Regno Unito, che si ritengono soddisfatti dei risultati raggiunti e sperano che, con ulteriori indagini, si arrivi presto a sconfiggere questa patologia.