Avere l’ADHD abbassa l’aspettativa di vita: lo dice la scienza

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 24 Gennaio, 2025

Una madre e suo figlio che disegnano

Stando ai dati raccolta da una ricerca sull’argomento, gli individui con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) hanno un’aspettativa di vita inferiore rispetto a coloro che non sono interessati a questa condizione.

Vediamo su cosa si basa lo studio.

La ricerca

L’ADHD, come sottolineato all’interno di un’indagine pubblicata sul British Journal of Psychiatry, oltra che sul livello di attenzione, impulsività e irrequietezza, può impattare drasticamente sulla lunghezza della vita dei soggetti interessati.

Questi, infatti, possono perdere circa 8 anni di vita rispetto al resto della popolazione. La distinzione è stata fatta anche in base al sesso:

  • per le donne, si possono perdere dai 6,5 agli 11 anni di meno;
  • per gli uomini, dai 4,5 ai 9 anni.

Per affermare ciò, i ricercatori hanno preso in esame le informazioni sanitarie di quasi 10 milioni di persone nel Regno Unito – di cui 30.000 avevano l’ADHD.

Anche in questo caso, occorre fare una distinzione:

  • negli uomini, l’età media è di quasi 73 anni (in confronto ai 75 di chi non ha ricevuto tale diagnosi);
  • nelle donne, invece, di circa 75 anni (invece degli 84 di chi non ha l’ADHD).

Da cosa è dovuta la riduzione dell’aspettativa di vita?

Dai dati emersi dalla ricerca, si è visto come gli adulti con ADHD sono più inclini a sviluppare problematiche fisiche – come:

A questo bisogna aggiungere la difficoltà di accesso alle cure: nel Regno Unito si parla di una sola persona su tre con ADHD che assume farmaci o riceve consulenza per problemi di salute mentale.

Gli autori dello studio sottolineano quando sia preoccupante il dato: “Spesso – dice Josh Stott dell’University College di Londra – questi soggetti mancano di aiuto e sono più inclini a sperimentare eventi di vita stressanti ed esclusione sociale, con un impatto negativo sulla loro salute e autostima.

Altrettando allarmante è che gli adulti con ADHD si rivolgono ai servizi, ma questi ultimi non sono attrezzati per supportarli, nonostante l’impatto dell’ADHD e la necessità di identificare e trattare questo disturbo siano riconosciuti nelle linee guida del Servizio Sanitario Nazionale.

Si tratta di una preoccupazione importante, poiché il trattamento e il supporto per l'ADHD sono associati a una riduzione dei problemi di salute mentale e dell’abuso di sostanze”.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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